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"Delusi e amareggiati ma decisi a lottare"

“Molte occasioni fallite dopo il loro strano gol”

E’ una sconfitta che lascia l’amaro in bocca quella che il Lugano ha subito domenica a Cornaredo ad opera dello Zurigo. La squadra zurighese è scesa in Ticino per limitare i danni e ha fatto bottino pieno. Nel post-partita il tecnico Maurizio Jacobacci (nella foto TiPress con l’allenatore avversario Rizzo) afferma che “siamo tutti delusi perché speravamo veramente di fare i tre punti e siamo qui a riflettere su cosa e come avremmo potuto fare meglio. Ma anche alla luce della prestazione odierna va detto che almeno il pareggio era ampiamente alla nostra portata. Nei primi 20 minuti nessuna delle due squadre si è creata qualcosa anche perché lo Zurigo è partito per difendersi, chiudendosi come aveva già fatto l’ultima volta e noi non siamo stati bravi a metterli in difficoltà. Poi abbiamo preso un gol strano su una punizione banalmente provocata; Schonbächler penso abbia voluto mettere il pallone sotto porta e invece è finito all’incrocio più lontano. Una rete evitabile che ha giocato ulteriormente a loro favore, hanno potuto intensificare la tattica difensiva.  Comunque dopo il  gol abbiamo avuto la doppia chance con Bottani e Lavanchy e su angolo un colpo di testa di Maric finito di poco sopra la traversa. Per non parlare della grandissima occasione capitata a Sabbatini, di regola la buttiamo dentro oggi è finita a lato. Infine c’è stato prima del riposo il calcio di punizione di Gerndt che ha sfiorato il palo. Nel secondo tempo abbiamo cercato di cambiare assetto tattico mettendo quattro centrocampisti per mettere in difficoltà gli avversari: ci è riuscito abbastanza bene ma poi in avanti non c’è stata la giusta incisività. Anche se abbiamo avuto il colpo di testa di Bottani, a lato, e la situazione con Abubakar che si sarebbe dovuto sfruttare meglio. Peccato poi che nel finale Maric abbia calciato sopra la traversa da buona posizione, lui normalmente da lì la porta la centra e fa gol. Il rammarico dopo questa sconfitta c’è ed è grande. Dispiace perché oggi potevamo, vincendo la partita, prendere una bella boccata d’aria.”

-Avete fatto un passo indietro rispetto a Sion? 

“Per concretezza sotto porta sì. Oggi non siamo stati assolutamente efficaci, mentre a Sion eravamo stati veramente bravi mettendo a segno le prime tre occasioni che c’erano capitate.”

-Hai parlato a Baumann dopo la partita e pensi che il portiere vi abbia portato più punti di quelli che vi ha fatto perdere?

“Sicuramente ci ha portato più punti. Dopo la partita non gli ho parlato e nemmeno alla pausa dopo il primo tempo visto che i pensieri erano altri e dovevamo sistemare la squadra. Non so esattamente  cosa sia successo in occasione del gol subito e quale sia stata la difficoltà su quella punizione. Ne parlerò con lui con calma.”

-Non si poteva inserire Ardaiz qualche minuto prima, una punta in più avrebbe fatto comodo?

“Quando sei sotto di un solo gol è difficile giocare il tutto per tutto in modo prematuro perché se quel risultato è recuperabile subire  magari il secondo gol in contropiede poi  è quasi impossibile recuperare. Le riflessioni da fare sono queste: sbilanciarsi in avanti sì ma mantenendo un minimo di fase difensiva. Inoltre non serve a niente mettere più attaccanti se poi i palloni non gli arrivano; oggi abbiamo faticato a mettere palle sotto porta. E’ un po’ un nostro limite, passiamo molto dalla fasce ma i cross nel box avversario non sono numerosi né insidiosi.”

-Una volta avevi detto che contro le squadre che si chiudono molto e hanno il baricentro basso bisognerebbe provare maggiormente il tiro dalla distanza. Cosa che voi fate poco.

“E’ vero da 25 metri si può anche cercare la conclusione come ha fatto sabato il Vaduz che dopo un tiro dalla distanza, respinto male dal portiere, ha trovato il gol contro l’YB. Noi abbiamo ottimi tiratori ma a volte devono prendere il coraggio di tentare.”

-In questa stagione il Lugano quando va sotto nel risultato, a volte ha pareggiato ma non è mai riuscito a vincere. Di qui l’importanza di segnare per primi. Non si aspettava anche oggi, come a Sion, che la sua squadra entrasse in campo maggiormente determinata. Lo Zurigo arrivava da una sconfitta e sembrava più convinto all’inizio?

“La situazione di oggi è che gli avversari si sono chiusi dietro fin dal primo minuto aspettando un nostro errore per ripartire in contropiede. Noi abbiamo avuto il pallino dietro con i tre centrali che si passavano la palla ma con poco costrutto anche perché di spazi ce n’erano pochi. Non è che non volevamo partire bene e forte, anzi era il nostro intendimento. Ma c’è in campo un avversario che ti può mettere in difficoltà e non darti la possibilità di fare il gioco che desidereresti. In queste situazioni il pallone dietro dovrebbe però circolare più velocemente per impedire alla squadra avversaria di scalare. E’ questo che fa la differenza.”

-E’ frustrante dopo questa settimana ritrovarsi allo stesso punto di prima dopo che giovedì sembrava esserci stata la scossa per ripartire. Avete qualche dubbio in più?

“Di dubbi non dobbiamo averne questa è la prima cosa. Siamo ancora lì anche se le partite diminuiscono sempre. Dopo questa battuta d’arresto è importante restare tranquilli e non panicare ma continuare a lavorare per migliorarci. Domenica ci aspetta una partita molto difficile a Vaduz dove comunque potremo dire la nostra e sappiamo cosa significherebbe vincere quel match. Per prendere i tre punti dovremo metterci molto del nostro; la partita non sarà più facile di quella odierna sul piano tattico, di spazi non ne avremo tanti.”

-Sabbatini non sembra più il giocatore brillante di qualche stagione fa, non sappiamo se sia al cento per cento sul piano fisico ma non pare più decisivo e al centro del gioco.

“Io Jonathan l’ho avuto poco all’inizio della mia esperienza luganese perché era infortunato. Adesso da un po’ di tempo sta giocando. Può dare di più ma rimane un elemento importante per questo gruppo. E’ un ragazzo intelligente che sa valutare bene le sue prestazioni e capirà quanto di più può rendere. Penso che fisicamente stia bene, ha lavorato tanto per tornare in campo. Bisognerebbe chiedere lui quali siano le sensazioni durante le partite.”

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