Manzo: conosco bene i campi alla Gunzwil

Al termine dell’allenamento di venerdì mattina, l’ultimo prima della trasferta di Coppa svizzera, Andrea Manzo si é presentato nella sala stampa di Cornaredo per mettersi a disposizione dei giornalisti. La prima domanda è stata provocatoria: conosce Gunzwil?

“Si ho guardato sulla cartina. Va detto comunque che negli scorsi anni, vuoi con la under 20 che con la U21,  quei posti li ho girato quasi tutti. Giocavano con le squadre della Svizzera centrale e quindi conosco la realtà dei campi e di a cosa andremo incontro. Ho già avvisato i ragazzi. Quando si va a giocare in questi contesti bisogna essere intelligenti e bravi a non pensare che sia tutto facile.”

-Sono partite ricche di insidie: abbiamo visto  grandi squadre (come ieri l’Inter e il Manchester) fare turn over e fare grande fatica. Si ha la tendenza in Coppa a far giocare le seconde linee con i rilassamenti del caso…

“Il mio non é un turn over. E’ dare del minutaggio ai giocatori che in queste prime partite sono stati meno utilizzati anche tenendo conto delle prossime due gare molto ravvicinate (Grasshopper giovedì 22 e Thun domenica 25 settembre). Probabilmente i recuperi sono diversi rispetto a partite giocate con le regolari cadenze. Sono scelte ragionate. I giocatori che scenderanno in campo a Gunzwil hanno tutti un’esperienza dietro e capacità sicure. Non penso che ci sia la poca intelligenza di andare lì pensando di fare un sol boccone dell’avversario.  Schiero elementi di Super League e dovremo essere all’altezza di fare una buona prestazione. Vécsei era titolare fino all’altro giorno prima di infortunarsi., Crinogj ha giocato in nazionale. Non vedo molta differenza con chi finora ha giocato maggiormente. E’ ovvio che faccio scelte settimana dopo settimana dettate da quello che vedo e penso.”

-La Coppa svizzera è sempre insidiosa e qui squadre di Prima Lega possono battere quelle di Super League.

“E’ vero, lo so benissimo. Ma questa settimana abbiamo lavorato con l’intensità giusta. Preparo tutte le partite allo stesso modo. L’importante è creare la mentalità per cui si va in campo a prescindere da chi è l’avversario. Io per primo e di conseguenza tutti i giocatori.”

-Credi nella cabala nel senso che  l’unico precedente con il Gunzwil risale all’anno in cui il Lugano vinse la Coppa dopo averla persa la stagione precedente…

“Non lo sapevo. A volte non tutto succede per caso. La stessa mia designazione sulla panchina del Lugano è avvenuta un po’ così, ma avevo sempre la speranza. Dobbiamo stare con i piedi per terra e scendere in campo partita dopo partita. I discorsi da spogliatoio sono sempre quelli di fare la partita: dobbiamo rimanere sul pezzo. Se riusciamo a essere questi potremo toglierci delle belle soddisfazioni. Se pensiamo di essere superiori o già arrivati abbiamo sbagliato tutto in partenza. Quindi la nostra priorità è fare le cose sempre con le giuste attenzioni e motivazioni. In quel caso potremo divertirci,”

-L’anno scorso Zeman nicchiava: per lei la Coppa è un obiettivo principale?

“Chi allena qui o ha seguito da vicino il calcio svizzero capisce il valore della Coppa. Quando sono arrivato la vedevo un po’ come la Coppa Italia dei tempi miei, poi ho capito che era molto importante. Bisogna prenderla con il giusto piglio e cercare di andare il più avanti. E’ anche questione di visibilità e di entusiasmo per la gente, coinvolge tantissimo. La prendo per arrivare il più in alto possibile.”

-Giocherete con la maglia rossa: tre volte in finale la maglia bianca ha portato sfortuna.

“Era già previsto che indossassimo la maglia rossa. E’ bella: domenica mi è piaciuta, si vedevano bene i giocatori.”

-Chi non é stato convocato e quindi si allenerà a Lugano?

“Alioski, Sabbatini, Rosseti, Jozinovic e, a dipendenza di come starà  Rouiller,  anche Sulmoni.”

-Hai tanti punti in più di quelli che ti aspettavi?

“Ti rispondo onestamente. Non faccio conti né tabelle, vivo domenica dopo domenica. Ho un obiettivo: salvarci che è la cosa più importante per noi. Sto vivendo bene questa avventura, mi piace, mi diverto, ho un bel gruppo. I ragazzi sono veramente coesi e si rispettano. Ora pensiamo alla partita di Coppa e poi al Grasshopper. Andiamo avanti così: è questa forse la nostra forza. Si scende in campo per far la partita e abbiamo i mezzi e le capacità per farlo. Poi ci sono anche gli avversari. Disputiamo partite più accorte e altre più spregiudicate. Per adesso c’è abbastanza equilibrio nelle prestazioni.”

 

 

Altri articoli

NewsPrima SquadraCalcio Svizzero
NewsPrima SquadraCalcio Svizzero

Commenta l'articolo