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Coppa: YB-Lugano 2

Lugano lotta sino alla fine ma la Coppa va all’YB

Dopo il campionato lo Young Boys ha conquistato anche la Coppa svizzera ma il Lugano è uscito dal campo tra gli applausi e ha confermato di essere attualmente l’unica squadra in grado di insidiare i bernesi in casa loro. Il sintetico non è un terreno facile per nessuno avversario ma oggi la differenza quasi non si è vista tanta è stata la generosità e la bravura dei bianconeri che a  tratti sono stati superiori ai padroni di casa. Esaltante la cornice di pubblico. I quasi 12 mila venuti dal Ticino si sono distinti con un tifo caloroso e corretto. Degno della finale di Coppa così com’è stato degna la prestazione di Sabbatini e compagni.

Assente Macek

L’infortunio a un piede patito da Roman Macek nell’allenamento di rifinitura di sabato ha parzialmente scombussolato i piani di Croci-Torti. Il ceco stava attraversando un eccellente momento di forma e sul sintetico del Wankdorf avrebbe potuto far valere le sue grandi doti tecniche. La squadra inizialmente proposta dal tecnico, con il modulo 4-3-3 ha visto la linea difensiva composta da Arigoni, Doumbia, Hajdari e Valenzuela, a centrocampo Belhadj e Bislimi al fianco di Sabbatini contro il tradizionale tridente Steffen, Celar, Aliseda.

YB prudente

Il primo tempo è stato per buona parte di studio. La squadra di casa è parsa più nervosa del solito ad immagine del tecnico Wicki che ha spesso protestato con il quarto uomo e dei difensori e centrocampisti che hanno commesso falli tattici per fermare Aliseda e co. oppure hanno messo la palla  in out senza troppi complimenti. Ma la forza dei campioni svizzeri non sta tanto e solo nella manovra ma nella possibilità di colpire in ogni momento grazie all’abilità nel calcio aereo del bomber d’origine camerunese Jean Pierre Nsame.

Due palle ferme

Non a caso i primi due gol sono arrivati su due palle ferme. Prima su calcio d’angolo Name ha deviato in mischia con il pallone che è carambolato sulla spalla di un bianconero e si è insaccato. Il raddoppio nei momenti di recupero del primo tempo con una punizione concessa per lieve fallo a metà campo su Ugrinic. Saipi è uscito ma non ha bloccato, il pallone ha picchiato sulla testa di Nsame ed è finita in rete. Il Lugano si è reso pericoloso con due colpi di testa di Arigoni su punizione e angolo. Il primo è stato parato dal giovane Keller e il secondo ha sfiorato il palo.

Finale da cardiopalma

Dopo la pausa il Lugano ha dato il meglio di sé. Sono usciti Belhadj e Bislimi, Bottani si è aggiunto alle punte, Doumbia è tornato a centrocampo mentre Hajdari è entrato in difesa. La squadra si è gettata in avanti e l’YB ha tremato. Il primo gol è arrivato da Bottani che ricevuta la palla da Aliseda ha fulminato il portiere locale. Ci sono state un paio di altre occasioni con Steffen e Arigoni di testa. Ma la più clamorosa è arrivata nel finale quando Espinoza si è presentato davanti a Keller ma non è riuscito a superarlo. Sull’azione seguente è stato l’YB a passare con Elia mentre Steffen un minuto dopo ha insaccato all’incrocio. Finale da cardiopalma dunque con i gialloneri a difendere con tutti i mezzi il vantaggio.

Young-Boys-Lugano (2-0) 3-2

RETI: 20′ Nsame, 45+2 Nsame, 74′ Bottani, 85′ Elia, 87′ Steffen

SPETTATORI: 31’500

AMMONITI: Ugrinic, Belhadj, Blum, Zesiger, Bislimi, Fassnacht, Doumbia, Nsame.

LUGANO: Saipi, Arigoni, Doumbia, Hajdari (77′ Espinoza), Valenzuela, Belhadj (46′ Hajrizi), Sabbatini, Bislimi (46′ Bottani), Steffen, Celar (66′ Amoura), Aliseda. Indisponibili: Daprelà, Mai, Macek, De Queiroz.

YOUNG BOYS: Keller, Blum, Amenda, Zesiger, Garcia, Lauper (5′ Niasse), Rider, Ugrinic (81′ Imeri), Fassnacht, Elia, Nsame. Indisponibili: Von Ballmoos, Racioppi, Itten.

ARBITRO: Lukas Fähndrich. Assistenti: Pascal Hirzel e Susanne Küng. Quarto ufficiale: Alessandro Dudic.

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