Ledesma: mi piace il calcio del Lugano

Cristian Ledesma, ultimo arrivato in casa bianconera, ha incontrato giovedì pomeriggio i giornalisti. “Sono felicissimo di essere a Lugano. Quando una società e un allenatore ti cercano e pensano che puoi essere utile alla causa è la cosa migliore, già la settimana scorsa ero sicuro che un accordo si sarebbe trovato”.

-Vieni dal campionato di serie B?

“Sì, ma ci tengo a dire che sono andato a Terni per una questione famigliare, volevo rimanere vicino a casa e sono contento che i dirigenti del Lugano l’abbiano capito, altri quando vedono che sei sceso in “B” pensano che sei in declino. Il campo parla: ho fatto 34 partite nell’ultimo anno e da titolare. E’ la dimostrazione che uno è integro e può dare ancora tanto”.

-Conoscevi già Walter Samuel?

“Lo conoscevo per averci giocato contro. A Lugano sono stato per un periodo quando giocavano Gimez, Bastida e Julio Rossi ed ero rimasto incantato della bellezza della città. E a Bellinzona avevo fatto un bellissimo torneo giovanile internazionale ed era stata la mia prima esperienza in Europa: lì mi aveva visto Corvino che mi aveva portato dall’Argentina a Lecce.”

-Ti senti pronto fisicamente?

“Mi sento bene anche perché non mi sono allenato da solo ma ho fatto un ritiro con l’AIC prendendo il patentino di allenatore. E’ ovvio che noi giocatori ci sentiamo sempre pronti ma tocca allo staff decidere se e quando impiegarci nelle partite. Spero di portare qui quello che so fare in campo, non mi piacciono le parole ma dimostrare con i fatti  quello che posso dare alla squadra.”.

-Che impressione ti ha fatto la tua nuova squadra dall’esterno?

“Sono rimasto colpito dall’idea di giocare sempre la palla che c’è a Lugano, una squadra giovane magari te la puoi aspettare un po’ intimorita ma anche nell’ultima partita  hanno dimostrato grande personalità per andare sul campo del Basilea e giocare così, al di là del risultato”.

-Domani c’è il sorteggio di Europa League: tu che ci hai giocato cosa puoi dire ai tuoi compagni?

“Non bisogna guardare  chi capita contro, a prescindere è una competizione bellissima. Certo è impegnativa, ti succede di tornare dalle trasferte di notte o il giorno seguente e dopo una giornata devi tornare a disputare una gara di campionato. Devi prenderla con allegria, essere ottimisti  Bisogna pensare che tante squadre vorrebbero essere al nostro posto. Al di là della parte fisica è arduo mantenere mentalmente un certo equilibrio e capire che in Europa si gioca in un modo (magari aperto) e in campionato in un altro (con squadre che si chiudono molto)”.

-Hai ricordi particolari dei periodi giocati in Europa?

“L’anno più bello è stato quello con Petkovic come allenatore. Siamo arrivati con la Lazio in casa del Fenerbace, dopo lo 0-0 dell’andata, e negli ultimi minuti ci hanno fatto due gol che ci hanno condannati, ma al di là di quello era stata una bellissima esperienza.”

-Hai ancora contatti con Wlado Petkovic?

“L’ho visto in tribuna nella partita con il San Gallo, mi ha fatto piacere non lo vedevo da tanto tempo. Con lui vincemmo la Coppa Italia e per i laziali è rimasto nella storia”.

-E di Tami che impressione hai avuto?

“Mi piace molto l’idea che ha di voler giocare sempre la palla anche con una squadra giovane. Si è visto anche nelle ultime partite che le idee che si provano  in settimana si riesce a mostrarle in partita. Sono contento e penso di  potermi adattare bene a questo tipo di gioco”.

-Avevi già avuto esperienze all’estero in Brasile e Grecia?

“Diciamo la verità al Santos non mi sono trovato bene, mentre ad Atene sotto l’aspetto sportivo le cose sono andate ottimamente e abbiamo fatto l’Europa League, la squadra aveva grosse potenzialità, poi la società ha cominciato ad avere problemi e ho preferito tornare vicino a casa.”

 

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