"Abbiamo lottato e sofferto per i tre punti"

“La decima vittoria era più importante del gioco”

Delle dieci vittorie ottenute finora (di cui sei casalinghe) quella contro il San Gallo è certamente stata una delle più sofferte. Per 93′ minuti in campo c’è stata battaglia sul piano fisico e tattico e il Lugano ha dovuto fornire una grande prova collettiva specie sul piano difensivo per non subire gol. Il tecnico Maurizio Jacobacci nel dopo match di fronte alla provocazione di un giornalista che sostiene che è stata vinta una partita un po’ “catenacciara” risponde: “Non mi offendo, abbiamo segnato subito ed è chiaro che il San Gallo ha cominciato a spingere tantissimo. Noi abbiamo dovuto fornire una prestazione molto fisica specie sul piano della corsa. Loro correvano con il pallone e noi, moltissimo, senza, e  questo è più difficile. Abbiamo dovuto fare un grande sforzo per tenere il vantaggio sino a metà tempo. Poi abbiamo aggiustato un paio di cose e nella ripresa abbiamo sofferto meno, siamo usciti meglio palla al piede; nei primi 45′ non avevamo giocato bene due o tre ripartenza. Non abbiamo subito azioni pericolose, loro hanno avuto più possesso ma non hanno creato grosse occasioni e questo è anche merito dei miei ragazzi che hanno saputo chiudere quasi tutti gli spazi e quando la palla passava c’era Osigwe che poteva smanacciare sui loro cross. Poi Ardaiz si è inventato un grandissimo gol, si pensava che si fosse allungato un po’ troppo la palla ma è stato bravo a crederci e a battere alla grande il portiere. Posso solo fare un enorme complimento ai giocatori, soprattutto hanno dimostrato carattere e personalità, quello che aveva chiesto prima del match.”

-Nel primo tempo ho avuto la sensazione che avete fatta una grande densità difensiva che ha impedito ai sangallesi di trovare varchi. Nella ripresa loro hanno chiuso la fascia di destra, dove Abubakar aveva fatto sfracelli, e si sono buttati in avanti e hanno cercato le conclusioni anche da lontano e voi avete abbassato tanto il baricentro.

“Va detto che noi nel secondo tempo abbiamo chiuso meglio, i nostri  laterali potevano uscire più velocemente sui loro terzini e questo permetteva al centrocampo, specie a Custodio e a Lovric (che nel primo tempo si erano sacrificati tantissimo nella chiusura delle fasce) di rimanere più centrali e fermare i  passaggi che arrivavano verticalmente per le punte. Era quello che ci aveva messo in difficoltà in precedenza e l’abbiamo annullato. Sapevamo che oggi avremmo dovuto soffrire, il San Gallo per il gioco che propone è una squadra che ti mette in difficoltà. Siamo stati bravi a chiudere quasi tutti i varchi. Anche oggi non abbiamo subito gol dai sangallesi, faccio presente che in quattro partite Görtler e compagni non ci hanno mai segnato; tanto di cappello ai miei perché per non subire dal San Gallo devi lavorare molto bene in fase di copertura. Se questo deve essere definito un atteggiamento un po’ catenacciaro ci sta. Prima del match ho detto ai ragazzi che non era importante il bel gioco ma la decina vittoria in campionato e ci siamo riusciti. Ieri in allenamento i giocatori non mi avevano convinto ma preferisco vincere il giorno dopo le partite.”

-E’ stato sorpreso come noi giornalisti dalla scelta dell’allenatore Zeidler di lasciare inizialmente in panchina gente come Muheim, Ruiz o Stergiou per poi buttarli nella mischia nel secondo tempo?

“Sicuramente sono stato sorpreso anch’io anche perché so che il collega non è uno che cambia spesso, anzi ripropone quasi sempre gli stessi undici o al massimo sostituisce un elemento. Soprattutto l’assenza dei tre che lei ha nominato mi ha meravigliato. Ma non credo che queste scelte abbiano fatto la differenza, i sostituti hanno tutti ottime qualità  e lo hanno dimostrato nel primo tempo. Ma oggi per noi c’era bisogno di andare fino in fondo e di soffrire come abbiamo sofferto per conquistare i tre punti che ci permettono di essere ex aequo in classifica con il Basilea, solo la differenza reti pone i renani davanti. Essere a pari punti con una squadra così blasonata va a merito del Lugano che anche nei momenti difficili ha saputo tener testa a tutti quanti ed essere lì dove sta con merito.”

-A Numa Lavanchy viene chiesto come mai con il San Gallo segna spesso o fa comunque degli assist?

“Il modo di stare in campo dei sangallesi mi agevola, loro fanno una pressione incredibile ma lasciano anche ampi spazi e a me piace gettarmi in avanti. E’ sempre più facile giocare una partita quando passi in vantaggio all’inizio. Da qualche partita abbiamo cambiato il modo di scendere in campo. Ci siamo detti che nei primi 15 minuti dovevamo fare maggior pressione e cercare il gol. Contro Vaduz e oggi ce l’abbiamo fatta.”

 

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