Jacobacci e Daprelà: “non molliamo mai”
Alla conferenza stampa che ha fatto seguito al meritatissimo pareggio contro il Thun hanno partecipato il tecnico Maurizio Jacobacci e il difensore Fabio Daprelà (TiPress).
-All’allenatore è stato chiesto quanto sia stato importante mantenere per l’ottava volta consecutiva l’imbattibilità a Cornaredo?
“E’ stato importantissimo anche perché la partita è iniziata tranquillamente, nessuno voleva assumersi rischi. Il Thun è sceso in Ticino per portarsi a casa almeno un punto e non ha giocato una gara offensiva. Hanno tenuto palla e per tutto il primo tempo, se si fa astrazione per un calcio d’angolo dove abbiamo rischiato qualcosina, non si sono mai resi pericolosi. Noi abbiamo avuto un bel tiro con Yao ma non siamo stati molto concreti, ci è mancata incisività. Alla pausa abbiamo cercato di cambiare qualcosa, cercando di essere più alti e aggressivi mettendo Lovric su Stillhart, Janga sul centrale e Gerndt a pressare Kablan per impedire di farci correre inutilmente col giro palla. Il Thun ha trovato un gol per caso, bravi loro e la partita si è complicata. Si sono chiusi a riccio, stringendosi e per i ragazzi è diventato difficile. Abbiamo fatto alcuni cambi e chi è subentrato ha fatto bene la sua parte. Poi abbiamo mutato sistema, passando al 4-3-3 per far sì che Lungoyi potesse gestire la fascia come sa fare con Gerndt di punta. Se la fortuna ci avesse assistito avremmo potuto vincere la partita, penso alla traversa di Gerndt, al tiro di Yao e al colpo di testa mancato dallo stesso giocatore. Io di solito con un punto non sono contento ma oggi devo manifestare soddisfazione, era una sfida delicata e la squadra ha lottato su tutti i palloni e ha creduto fino in fondo di poter segnare e si è ampiamente meritata il pareggio.”
-Come mai il suo Lugano non perde mai due volte di fila: che tasti preme dopo una sconfitta per mandare in campo una squadra decisa a rifarsi?
“E’ un squadra che una mentalità vincente e che cerca sempre di aggiudicarsi i match. Quando perdiamo vogliamo rifarci subito, io cerco di mettere in mostra le cose positive anche all’indomani di una sconfitta, penso alla gara di YB. La squadra non avrebbe meritato di perdere 3-0 ed è importante mostrare il buono che è stato fatto. I giocatori devono credere nelle loro qualità e nella coesione del gruppo. Sanno reagire nei momenti difficili come hanno confermato anche oggi: di solito partite come questa si perdono.”
-A Daprelà viene chiesto: in passato il Lugano dopo un “infortunio” come quello di Lucerna se andava sotto la partita successiva era difficile vedere recuperare il risultato. Invece adesso succede: quest’anno non sbandate, è merito del mister o è una questione di carattere del gruppo?
“E’ un mix delle due cose. Il mister e lo staff hanno merito ma noi siamo una squadra molto compatta, quando sbagliamo siamo capaci a reagire come è successo oggi con Yao che ha disputato una buona partita e ciò vale per tutta la squadra e per i compagni che sono entrati nella ripresa. E’ merito di tutti: è difficile andare sotto in una partita delicata e importante e riprenderla negli ultimi istanti.”
-Oggi il tuo avversario Kasami è sbottato perché la partita del Sion contro lo Xamax è stata rinviata a poche ore dal fischio d’inizio. Cosa pensi della situazione, anche a voi stanno cambiando date e orari dei prossimi incontri?
“Kasami lo conosco e capisco il suo stato d’animo. Non è una situazione normale e stanno succedendo cose illogiche. Abbiamo iniziato questa parte finale di stagione senza certezze, senza obbligo dei test, senza controlli. E’ chiaro che alla fine un giocatore e magari tutta una squadra possono risultare positivi. Noi che scendiamo in campo vogliamo sì giocare ma farlo in sicurezza. Desideriamo sapere se qualcuno ha il virus; l’unica soluzione sarebbe di fare i tamponi a tutti per isolare chi è infetto. E’ un rischio che corriamo noi giocatori e gli staff e non quelli seduti dietro alle scrivanie a Berna.”
-Come centrale difensivo ti influenza essere in area, nelle mischiare su calcio d’angolo, e pensare che qualcuno potrebbe avere il virus e contagiarti?
“E’ il mio lavoro ma è chiaro che saresti più sereno se tutti fossero stati sottoposti al tampone. Non ci pensi durante la partita ma è un rischio inutile. Negli altri campionati lo fanno, da noi dicevano che avremmo preso esempio dalla Bundesliga ma non abbiamo fatto un bel niente”.
-Mister Jacobacci pensa che questa situazione sanitaria e le indecisioni delle ultime ore condizionino un po’ i giocatori della sua squadra?
“Sinceramente non ne ho parlato con i ragazzi. Voglio che ci si concentri su quello che dobbiamo fare in campo, ho cercato di motivare i giocatori, far capire che hanno qualità importanti. Ad esempio se un Sabbatini ha la palla tra i piedi può mettertela in profondità e non devi essere sorpreso ma credere nel passaggio. Sprono i ragazzi in questo senso, che fanno parte di una squadra viva e di qualità che può mettere in difficoltà chiunque. Si deve essere positivi anche nei momenti difficili per crescere mentalmente. Sono il primo ad essere dispiaciuto che da Lucerna non abbiamo portato a casa i tre punti, però ho anche costatato che abbiamo reagito bene e con un pizzico di fortuna (palo di Lavanchy al 94′) avremmo vinto e nessuno avrebbe parlato dei tre gol subiti ma solo del nostro grande carattere. Anche se abbiamo “solo” pareggiato il carattere messo in campo della squadra è stato eccezionale.”
-Due parole su Lungoyi: anche stasera quando è entrato ha dato una grande mano per vivacità e assist. Potrebbe essere un elemento che parte dall’inizio?
“Un conto è subentrare in una situazione come quella odierna dove le forze degli avversari stanno scemando e la freschezza e la tecnica del ragazzo possono fare la differenza. Si deve vedere se iniziando una partita può fare la stessa cosa, dovremmo anche cambiare sistema di gioco passando al 3-4-3 o al 4-3-3. Lui infatti si esprime al massimo quando gioca sulla fascia; lo si è visto a Lucerna quando agiva dietro la punta ha avuto difficoltà perché vuol sempre saltare l’uomo e fare l’uno contro uno. Ma al centro non c’è mai un solo avversario ma due o tre ed è molto difficile superarli. Lungoyi è in crescita, è bello aver visto come entrato, ma anche Guidotti e Pavlovic stanno avuto un approccio eccellente. Poi abbiamo avuto la soddisfazione di rivedere in campo Custodio e questa è una buona notizia per noi. Ho dovuto togliere Kesckes per cambiare sistema tattico, ma anche lui aveva disputato fino a quel momento un ottimo match. Inoltre Daprelà -e non lo dico perché è presente- ha disputato una delle migliori partite del ritorno, deciso negli interventi, non ha perso un pallone. Era una sfida difficile, il Thun si sta giocando la salvezza e doveva a tutti i costi fare risultato: sapevano che in caso di sconfitta si sarebbero trovati in una situazione difficile. Hanno preso un punto e sono contenti ma anche he consapevoli che il Lugano avrebbe meritato qualcosina di più del pareggio”.