
Il settore giovanile del FC Lugano si espande
Giovedì sera il settore giovanile del FC Lugano, presieduto da Damiano Albisetti, si é presentato agli organi di informazione della Svizzera italiana. Oltre ai dirigenti del settore e al dir. generale bianconero Michele Campana, ha presenziato a parte dell’incontro anche il municipale Roberto Badaracco, responsabile del Dicastero sport della città di Lugano. Di seguito l’articolo di Cristina Casari apparso sul Corriere del Ticino.
“Una crescita dinamica ed esponenziale, con le unità che continuano a salire e che in questo scorcio di fine estate, rispetto la stagione scorsa, hanno preso il largo grazie al boom fatto registrare dalla scuola calcio. Stiamo parlando di 450 ragazzi, 240 dei quali sono inseriti in quindici squadre che disputano i rispettivi campionati. Cifre importanti e impressionati per le quali sono necessarie strutture, personale, volontari e dirigenti. Già ben impostato da decenni, il settore giovanile del FC Lugano sta cercando di fare quel salto di qualità indispensabile per un club di Super League. Il movimento è una costola praticamente indipendente dalla «casa madre», dotato di un organigramma a sé stante e di un comitato che dal mese di novembre del 2015 ha un nuovo presidente, Doriano Albisetti. «Negli ultimi mesi – ha spiegato – abbiamo lavorato cercando di gestire la struttura societaria come se fosse un’azienda, implementando nuove figure in settori che ne erano sprovvisti e sviluppando quelle già esistenti». Con un budget importante di circa un milione di franchi da reperire e da gestire, il compito non è dei più semplici se non si fanno le cose in modo serio. L’area giovani del Lugano è un datore di lavoro rilevante e ha il gravoso compito di formare, a livello sportivo in primis certo ma non solo, quelli che saranno gli uomini di domani, trasmettendo loro un’etica morale che passa attraverso il rispetto, la solidarietà, la tradizione e l’attaccamento alla maglia. Il tutto seguendo una filosofia di carattere sportivo consigliata dall’Associazione svizzera di calcio, che tante soddisfazioni ha dato negli ultimi lustri al movimento nazionale. In questo ambito si inserisce anche la collaborazione tra la U21 e la prima squadra, nonché le esperienze fatte dalle varie under a livello internazionale. Un discorso, quest’ultimo, molto sentito e sicuramente interessante, oltre che vetrina importante per giocatori e sponsor, tra i quali figura quello storico delle AIL e anche il Corriere del Ticino.
La partecipazione all’atto finale della Champions League della U14 è stata solo il trampolino di lancio verso future attività al di fuori dei confini nazionali e l’input per l’organizzazione di tornei a Cornaredo. Il responsabile dell’area manifestazioni Marco Ravelli ha spiegato che «dal lato umano, queste sono per i ragazzi esperienze irripetibili e indimenticabili. Oltre gli undici anni è indispensabile che i giovani si confrontino con i pari età di altre scuole formative in Svizzera e all’estero. Prima degli undici anni il paragone con gli altri movimenti sarebbe infatti impari, visto che la sola disputa del campionato ticinese non permette di dare la giusta misura al miglioramento del ragazzo, a causa del suo basso tasso di competitività». E su questo bisognerà lavorare.”