“Grande rispetto ma nessuna paura”
Per la ventiduesima giornata del campionato CS Super League il Lugano ospita il San Gallo. Si giocherà sabato alle 18. L’allenamento di rifinitura Sabbatini e compagni lo hanno svolto venerdì mattina. Al termine il tecnico Mattia Croci-Torti ha incontrato i giornalisti.
-Prima di parlare del match con i sangallesi desidero tornare sul mercato di giugno. Tu Mattia hai sempre messo il gruppo davanti a tutto. Qual è il tuo sentimento vedendo che questo gruppo si dividerà?
“I miei sentimenti sono quelli normali, di una persona che vive questo gruppo e che conosce il calcio, quindi so che queste dinamiche succedono annualmente da tutte le parti. Essendo in questo mondo da tanto tempo so che queste cose fanno parte del gioco, a volte sono piacevoli altre meno ma bisogna saperle accettare e andare avanti. Come hai detto bisogna sempre mettere il gruppo davanti a tutto. Dunque le mie riflessioni di questi giorni e settimane sono rivolte a cercare di far sì che anche il singolo giocatore in qualsiasi situazione pensi sempre e soprattutto al gruppo. Se vogliamo vincere la partita di domani contro una squadra che da quando c’è Zeidler mette sempre in campo questo “Teamgeist” (spirito di squadra) non possiamo pensare di essere meno gruppo di loro.”
-Il San Gallo è cambiato molto durante il mercato e non è più la squadra che si era vista nel girone di andata?
“Assolutamente. I sangallesi hanno operato ottimamente sul mercato prendendo giocatori che conoscono molto bene il nostro campionato, sono elementi che hanno sempre fatto bene come Thoma, Quintilla o giovani di talento come Jankewitz o lo stesso Von Moos. Sono giocatori che fanno tutti parte dell’idea che ha l’allenatore, si vede che la squadra è cambiata e ha un’altra faccia. Inizia a essere il San Gallo che assomiglia un po’ più a quello degli anni passati, ma il Lugano contro di loro anche in passato ha sempre fatto bene. Dunque rispetto grande ma paura zero.”
-Recuperi qualcuno dei giocatori che sono stati assenti per infortunio?
“Questa è stata la prima settimana nel corso della quale ci siamo allenati in tanti. E’ un piacere anche se per la prima volta dovrò fare scelte vere e qualcuno non sarà contento. Ma, come ho sempre detto, più siamo e meglio è. Se guardate le ultime tre partite troppe volte siamo andati in 18 quando potremmo essere 20. La squadra e la coperta erano sempre un po’ corte e da adesso invece abbiamo quasi tutti gli effettivi a disposizione e sono molto contento”.
-Hai sempre detto che l’obiettivo stagionale sarebbe stata la Coppa svizzera che però è lontana visto che le semifinali si giocheranno a metà aprile. Per quanto riguarda il campionato credete ancora di poter arrivare sul podio e di insidiare il Basilea o preferite difendere la quarta posizione. Dopo la sconfitta di Zurigo, che ha fatto emergere ancora un po’ di gap con le prime tre, qual è l’obiettivo in campionato?
“Nella mia testa l’obiettivo non è mai cambiato. Dal due settembre quando ho occupato la panchina ho sempre detto e lo ripeterò sino a fine stagione che siamo una squadra che deve pensare partita per partita. Dobbiamo cercare di vincere ogni incontro. La settimana scorsa abbiamo dimostrato di voler vincere la sfida del Letzi. Non siamo andati là a difenderci e a farci attaccare dagli avversari, ci abbiamo provato. Poi evidentemente se esiste il gap non possiamo nasconderlo, a livello di efficenza lo Zurigo è nettamente migliore di noi quest’anno. Ma non abbiamo mai sfigurato anche se tutte le volte l’hanno portata a casa loro e qualcosa vorrà dire. Riprendiamo subito la retta via, quella di giocarci le partite. Domani sera affrontiamo una squadra che fa un calcio diverso dagli altri, la filosofia di Zeidler del pressing gegen pressing la conoscete tutti. Lo stile Ragnick, Lipsia e Salzurbg, quello che vogliono fare è chiaro, non cambiano mai. Sarà dunque una bella partita domani, dove noi dovremo essere molto intelligenti. Sarà una sfida che nasconde molte insidie. Però abbiamo dimostrato più volte di sapere giocare con la testa contro di loro. Prima del resto -tante volte è scontato venir qua a dire che bisogna vincere i duelli- la prima cosa sarà usare la testa”.
-Dopo la sconfitta di Zurigo hai dovuto intervenire sul gruppo per ricaricarlo, non tanto per il risultato ma per il fatto che qualcosa possa pensare che le prime tre sono irraggiungibili?
“Non ho dovuto lavorare perché è un gruppo che ha rosicato e ciò vuol dire che ci crede e che pensava di potercela fare. I ragazzi sanno che avrebbero potuto uscire con un altro risultato e che ci sono andati vicino: sono arrabbiati. Vogliamo arrivare a poterci giocare qualcosa con le prime tre. Abbiamo solo pareggiato una volta con il Basilea e anche a me da fastidio arrivare in conferenza stampa e dire: abbiamo avuto il 57% di possesso palla, fino al momento del rigore eravamo nella metà campo dello Zurigo. Ma la verità alla fine è che hanno vinto loro, dunque dobbiamo essere realisti. In casa finora abbiamo sempre fatto bene e ci siamo allenati con la consapevolezza di sapere che domani ci tocca un avversario che è in salute. Senza le migliori energie faremo fatica”.
-Vi siete allenati molto sulle palle ferme avversarie: a Zurigo avete subito un gol che non ti ha fatto piacere e non è la prima volta. State continuando a lavorare su questo perché è un aspetto che vi sta penalizzando?
“Abbiamo un gap di centimetri: l’unica persona che supera l’1.90 è Maric. Però io devo fare in modo che questo non diventi un alibi. Dobbiamo aumentare il nostro livello di concentrazione. Quella rete a Zurigo è arrivata perché abbiamo perso quattro duelli, abbiamo dormito nella marcatura, non eravamo convinti sul primo rimpallo e non siamo stati sicuri di poter andare a prendere quella palla. Non è possibile che su una palla ferma commettiamo quattro errori. L’avversario può essere più alto di noi, a volte contro Camara dell’YB che ci salta in testa non posso arrabbiarmi con i miei. Però domenica ero molto contrariato.”
-Hai detto che il San Gallo ha sempre la stessa filosofia. Zeidler, che di solito cambia poco, in queste ultime partite ha sperimentato qualcosina. Ti aspetti qualche piccola variazione sul tema?
“In realtà ha giocato nell’identica maniera in tutte le partite. L’unico cambiamento è che a volte difende con il 4-3-3 rispetto al 4-3-1-2. E’ normale che quando affronti YB o Servette che si schierano con il 4-4-2 a volte bisogna mettersi in campo con qualche accorgimento. Zeidler è un allenatore intelligente ma i suoi principi di gioco sono gli stessi. Noi abbiamo lavorato sui diversi loro sistemi, sappiamo come possono venire a giocare. La base del nostro gioco è trovare dove siano possibili le superiorità in mezzo al campo; evidentemente se l’avversario difende in un certo modo bisognerà attaccarlo con una modalità, se invece bisognerà trovare alternative lo faremo.”
-Quale rigorista sarà confermato Reto Ziegler?
“Non gli ho ancora parlato, lo farò stasera o domani. In questi giorni l’ho lasciato sbollire. I rigori li sbagliano tutti, questa settimana non è riuscito a trasformarlo forse il più forte giocatore al mondo e cioè Messi. Non è mai un problema quello del rigore. Spiace che quest’anno ne abbiamo falliti alcuni. Ma bisogna anche fare i complimenti ai portieri, non è mai facile tirare dal dischetto a Zurigo soprattutto dopo tre partite come le aveva fatte Ziegler. Dunque l’ultima cosa da fare è colpevolizzare Reto e non dargli fiducia. Poi vedremo se se la sente ancora lui o un altro. Da parte mia la fiducia c’è sempre.”