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Giocheranno i migliori già

“Già a Zurigo giocheranno i migliori”

E’ quasi una settimana inglese quella che attende il Lugano che domenica 1. aprile alle 14.15 sarà impegnato a Zurigo contro le cavallette, mercoledì 5 sfiderà il Servette a Ginevra per la semifinale di Coppa svizzera mentre il Lunedì dell’Angelo ospiterà il San Gallo. In vista del match di campionato contro il Grasshopper la squadra si è allenata venerdì in mattinata. Al Letzigrund saranno sicuramente assenti Lukas Mai (stagione finita), Saipi, Mahou, Nkama e Belhadj. Al termine della seduta l’allenatore Croci-Torti ha incontrato come da tradizione i giornalisti. La prima domanda che gli è stata rivolta è se ritenga un’ingiustizia il fatto che il Servette, giocando sabato, abbia un giorno in più di riposo in vista della Coppa?

Quel giorno in più

“Penso che non sia corretto. Però siamo abituati a questo calendario, certo sono in programma due semifinali non ci sarebbe voluto tanto a programmare le partite di campionato negli stessi giorni. Non sono qua a fare polemica, rispondo semplicemente di sì alla tua domanda, non è giusto che una squadra abbia un giorno in più di recupero. Devo solo ringraziare l’FC Lugano per aver assecondato la mia richiesta di trasferirci a Nyon subito dopo la partita di Zurigo in modo che la squadra non debba viaggiare due volte per sei ore. Così potremo preparare al meglio la semifinale allenandoci lunedì e martedì mattina al centro sportivo di Colovray. Poi martedì sera ci trasferiremo a Ginevra. Non ritengo giusta la situazione ma se mercoledì le cose non dovessero andare bene non sarà colpa di questo.”

-Vado a memoria: già l’anno scorso c’era stato un problema riguardo al  calendario con il San Gallo che era arrivato alla finale di Coppa con un giorno in più di riposo. Se la storia si ripete è poco piacevole: vi eravate fatti sentire come società?

“Non è una domanda che  devi rivolgere a me. Sicuramente l’anno scorso avevano fatto presente la situazione. Purtroppo, con di mezzo i diritti tv, ci sono poche possibilità, i club non riescono a imporsi. E’ un peccato ma non sono qui a polemizzare su questa cosa, è un dispiacere perché nelle nostre condizioni, con pochi giocatori, un giorno in più di recupero sarebbe stato importante. E infatti sono contento che con il San Gallo lunedì e non sabato.”

Contini e Geiger

-Sembra curioso che i tuoi prossimi due avversari in panchina e cioè Giorgio Contini ed Alain geiger la prossima stagione non alleneranno più le loro squadre.

“Sono due situazioni completamente differenti. Sono sicuro che Contini non ne possa più della situazione che si è creata a Zurigo, da quello che leggo sui giornali tante volte le sue idee non si conciliano con quella della proprietà estera: dunque è più Giorgio che ha voluto lasciare l’incarico. Mentre sul fronte ginevrino penso che Alain sarebbe rimasto volentieri e questa circostanza particolare lo obbligherà -almeno secondo il mio parere-  a puntare tutto sulla Coppa che non ha mai vinto come tecnico. Se sapessi di dover lasciare la panchina fra un mese e mezzo preferirei entrare nella storia del club che arrivare secondo in classifica. Mi aspetto che Geiger faccia già da domani contro l’YB molte scelte proiettate sulla sfida di mercoledì contro di noi”.

Nessun turnover

-E anche tu conti di fare turnover?

“L’anno scorso, prima della semifinale contro il Lucerna, ho lasciato a riposo quattro giocatori. Quest’anno non abbiamo l’opportunità di farlo, non siamo in tanti, il gruppo è ristretto quindi già a Zurigo scenderanno in campo i migliori. ”

Due obiettivi

-A proposito dello scorso anno, dopo la pausa per le nazionali di marzo e in vista della semifinale di Coppa, il Lugano aveva vissuto un periodo negativo con tre sconfitte e due pareggi. C’era un po’ la dinamica di attendere la partita con il Lucerna che sarebbe arrivata più tardi rispetto s quest’anno. Temi che la flessione possa ripetersi o sono situazioni diverse?

“L’anno scorso avevamo un obiettivo unico e ci eravamo concentrati su quello: avevamo fatto delle scelte mirate. Quest’anno quello a cui teniamo è riuscire ad andare un’altra volta in finale ma in campionato siamo lì e non stiamo facendo male. Delle ultime 17 partite ne abbiamo vinte sei, il Servette che in classifica è davanti se n’è aggiudicate solo tre. E’ un campionato così, durissimo, siamo sempre lì, vogliamo giocarcela e dunque gli obiettivi adesso sono molteplici. La partita di mercoledì ha un peso differente ma non possiamo dimenticare il campionato: andiamo già domenica a Zurigo per fare quello che dobbiamo e cioè ottenere la vittoria a tutti i costi. Poi è normale che nella testa dei giocatori qualche pensiero  possa già essere rivolto alla semifinale di mercoledì, ci sta. Ma prepareremo la partita al meglio. Mentre l’anno scorso potevo permettermi qualche rotazione, stavolta non sarà possibile per squalifiche e infortuni.”

Senza Mai

-L’anno scorso ci fu il caso di Maric che mancava e venne recuperato in extremis per la semifinale con il Lucerna. Facendo il paragone adesso viene meno Mai per il resto della stagione. Ti vengono a mancare due interpretiamo due profili importanti della difesa. Cosa cambia senza Lukas?

“L’anno scorso prima della partita col Lucerna avevo risparmiato Lovric, Bottani, Ziegler e Maric per averli al cento per cento in Coppa. Quest’anno non è possibile far riposare titolari. Quanto all’assenza di Mai quest’anno lo abbiamo avuto veramente poco a disposizione. Peccato perché avevamo costruito delle buone dinamiche se penso che nel 2023  le uniche tre partite che ha giocato le abbiamo vinte tutte, questo fa vedere quanto Lukas sia importante per noi. Abbiamo dovuto modificare qualcosa passando alla difesa a tre, Mai non c’è ma è tornato a disposizione  Arigoni che in quel ruolo può fare molto bene, l’aveva già occupato lo scorso in campionato proprio nel GC con Contini. Dunque andremo avanti sulla nostra strada, cercando di essere  maggiormente concreti in campionato conquistando punti che sono poi quelli che ti fanno fare la differenza nella classifica finale.”

-La ricaduta di Mai poteva essere gestita in modo diverso o si è trattato di sfortuna nera?

“Sicuramente qualcosa non è andato come  doveva andare. Quest’anno, lo già detto qui, abbiamo dei problemini, qualcosa c’è. Ma dobbiamo cercare di risolverli e a mente fredda faremo le giuste analisi. Adesso non possiamo concentrarci su questi episodi ma dobbiamo  pensare solo a ricompattare il gruppo,  a essere positivi e volere vincere le partite. Nella mia testa sto già studiando tutti e tre i prossimi impegni che sono importantissimi. Poi a fine stagione vedremo cosa è successo, adesso pensiamo a chi c’è e a farlo rendere al meglio”.

Steffen carico

-A proposito di chi c’è: com’è rientrato Steffen dalla nazionale, sicuramente è stata una finestra molto positiva per lui.  Ne avevi già parlato in tv, ma riguardando la partita con la Bielorussia e i suoi tre gol: ti suggeriscono qualcosa per il tuo gioco?
“A parte che un gol assomiglia a quello realizzato con noi contro lo Zurigo quando si fece trovare libero in area alla sua prima presenza in bianconero. Difficilmente in campionato possiamo avere tre cross dalla linea di fondo nei primi 25 minuti. Lì è capitato e lui si è fatto trovare pronto. L’abbiamo detto più  volte e l’ha scritto anche lui nell’ intervista; non è che io debba difendere Renato. Anche nell’ultima partita contro gli zurighesi è stato sicuramente uno dei più positivi in campo. L’ho già ribadito  lui anche fisicamente sta molto meglio e si vede in campo. E’ un elemento che ha queste giocate, i suoi assist sono importanti per la nostra squadra. La sua assenza contro il Servette due settimane fa si è vista. Steffen  quando è in campo si fa sentire. Poi è normale che ci siano aspettative da parte tifosi e giornalisti, lui è un nazionale e ci si attendono più gol e più assist.  Lo sa anche lui e il suo forte desiderio e di riportare qui quello che ha fatto in nazionale. Io sono soddisfatto del Renato visto finora ma anche convinto che possa fare uno step successivo: da domenica aspettiamoci un giocatore che è tornato molto carico. Poi ogni tanto sento dire che Steffen a Lugano non rende perché stato sostituito più volte. La verità è che  con cinque cambi succede spesso e abbiamo varie alternative valide: c’è in panchina Amoura che nella sua nazionale è entrato due volte al posto di Mahrez che gioca nel Manchester City. Abbiamo gente come Bottani che sapete cosa può dare. Quanto a Celar è la punta titolare della Slovenia, Aliseda è stato titolare fino all’U23 in Argentina. Davanti abbiamo una buona squadra lì davanti, tante volte per cambiare la partita sostituisco Steffen o altri per dare uno spunto in più. Con le cinque sostituzioni i giocatori vengono più spesso richiamati e non è facile da far capire agli stessi protagonisti ma anche ai giornalisti che con le nuove regole puoi cambiare metà squadra e che la maggior parte delle volte non decidi una sostituzione perché il giocatore sta facendo male ma perché intendi dare qualcosa in più”.

Amoura e Celar pure

-Anche i compagni di squadra hanno accolto bene Steffen dopo la famosa intervista?

“Direi di sì. I ragazzi sanno che per vincere le partite abbiamo  bisogno di tutti carichi anche mentalmente al cento per cento, abbiamo recuperato qualche elemento in questo periodo. Sono convinto che queste pause per le nazionali facciano bene: Amoura è tornato galvanizzato dai due impegni con l’Algeria. Lo stesso Celar ha vinto le due partite con  la Slovenia. Sono tornati tutti  molto positivi. Abbiamo avuto solo un problema con Hajdari che si è infortunato con la nazionale U21 e non ha giocato. E’ incerto per domenica anche se oggi si è allenato con la squadra. E’ stata l’unica macchia della pausa nazionale.”

Segnare non é facile

-La tripletta di Steffen contro la Bielorussia vale come tre gol contro una squadra di Super, Challenge League, serie A?
“So che questa è una domanda per stuzzicarmi. Il giorno dopo la tripletta di Renato ho guardato Italia-Malta con gli azzurri che si sono imposti solo per 2-0. Per dire che è sempre difficile. La Bielorussia nel suo stadio e davanti al pubblico amico avrebbe magari fatto una partita diversa da quella di sabato nel mortorio di Novi Sad. E’ stata una sfida strana, sicuramente il livello dei bielorussi non  è alto, ma una mia analisi l’ho fatta. Da quando c’è la Nation League e la Svizzera può giocare amichevoli veramente importanti con avversari come Spagna e Portogallo il livello si è alzato e quando affrontiamo le squadre delle altre fasce siamo nettamente superiori. A volte la manifestazione è criticata, abbiamo fatto delle figure e non siamo arrivati magari ai mondiali nelle condizioni migliori visto che le amichevoli ci avevamo messo dei dubbi; ma proprio questi test ci aiutano proprio contro avversari come la Bielorussia.  Certo l’ambiente a Novi Sad era particolare ma non era comunque facile realizzare tre gol”.

Bottani recuperato

-Bottani non ha ancora i novanta minuti nelle gambe?
“Sicuramente Mattia non li ha ma ha dimostrato una volta di più di quanto ci tenga a questa maglia. Non avrebbe dovuto esserci né a Zurigo né mercoledì in Coppa ma ha lavorato duramente mattino e pomeriggio per essere a disposizione della squadra e darci un’opportunità in più. Quello che ha fatto in queste tre settimane è stato importante e il solo fatto di poterlo avere in panchina già da domenica è un segnale che ha mandato alla squadra di volerci essere a tutti i costi.”

Digiuno islamico

-Hai citato in precedenza Amoura. Come sta andando con il Ramadan, riuscite a gestire la situazione e i digiuni?

” Quest’anno abbiamo in rosa almeno sei o sette giocatori che seguono i dettami dell’Islam e che non si nutrono dall’alba al tramonto. Anche qui il club ha fatto un salto di qualità, c’è un nutrizionista che li segue, che monitora costantemente i livelli di liquidi. Sono seguiti giornalmente per farli arrivare al meglio alle partite. E’ come per il resto: pranzi per la squadra eccetera, stiamo cercando di arrivare a quanto fanno le squadre migliori. Al momento la condizione dei ragazzi che fanno il Ramadan non è male, saranno più in forma mercoledì quando giocando alla sera potranno rifocillarsi un paio d’ore prima e non come domenica quando si scenderà in campo alle 14.15 e il loro ultimo pasto sarà alle 4 del mattino in albergo a Zurigo.”

Ho parlato alla Coppa

-Un’ultima domanda sulla Coppa: in questi giorni sei stato fotografato assieme a campioni che nel passato la vinsero in maglia bianconera. Che sentimenti ti ha procurato, come la stai vivendo, seni già in clima?
“Ho vissuto come un chiudere un capitolo. Sono stato  contento di omaggiare chi la Coppa l’aveva già vinta e aveva dato un esempio. C’è un mio collaboratore dello staff, Cao Ortelli, che ci teneva tantissimo. Quando sono andato sabato scorso a Rancate in casa del signor Coduri, primo capitano ad avere alzato la Coppa, c’è stata un’emozione particolare: sono momenti toccanti. Ripeto è stata la chiusura di un capitolo d’uranio 12 mesi. Avevo la Coppa a casa e ieri mattina la guardavo bene, onestamente le ho parlato, non vi dico cosa gli ho detto ma sono auto-convinto di poterla rivedere.”

 

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