Fabio Celestini: potevamo vincere
I commenti del dopo partita, nei corridoi del Letzigrund, sono concordi. Il Lugano è parso la squadra più forte in campo ma non è riuscito a concretizzare la supremazia tecnico-tattica. Fabio Celestini concorda: “Credo che a livello mentale ci sia mancato qualcosina per fare in modo che la sensazione di dominio e la superiorità sul campo si trasformassero in gol e in tre punti. Al di là di questo abbiamo creato diverse occasioni e importanti, c’è rammarico ma bisogna essere onesti e dire che in partite nelle quali manchi la rete per pochi centimetri puoi anche andare incontro a brutte sorprese. Se pensiamo che loro al primo tiro hanno fatto gol, bisogna dire che se non puoi vincere almeno pareggia. Non siamo soddisfatti ma ci accontentiamo. “
-La vostra reazione dopo il gol delle cavallette è stata importante, non avete smesso di ragionare e giocare.
“Prima della partita avevamo detto ai ragazzi che ci sarebbero volute umiltà, intelligenza e pazienza e che le partite si vincono solo lavorando e sudando. A undici gare dalla fine nessuno, men che meno il GC, lasciano giocare e vincere tranquillamente l’avversario. Avrebbero fatto la guerra sino al 90′ e se volevamo fare risultato avremmo dovuto lottare su ogni pallone; poi c’è stata la pausa e oggi era il primo caldo: ho visto la squadra non così brillante come prima della pausa. Ma anche il Grasshopper ha terminato la partita con diversi elementi vittima di crampi, quindi il caldo non l’abbiamo sentito solo noi. Però siamo stati intelligenti, ce la siamo giocata sino alla fine senza rischiare niente dietro, perché in passato eravamo stati specialisti nelle brutte sorprese, oggi mi è piaciuta anche per questo la squadra.”
-Cosa ti ha portato al cambio di Bottani che era parso brillante?
“Sì Mattia ha giocato bene oggi. In quel momento però faticavamo a tenere palla, pur avendo un uomo in più a centrocampo, non riuscivamo a portare pericoli centrali. Invece sulle fasce c’era spazio e per quello ho deciso di schierare Junior a destra e Gerndt a sinistra per poter sfruttare l’uno contro uno di fronte ad avversari non fortissimi. In mezzo ho messo un bomber come Armando che poteva fare gol e quasi il disegno riusciva; Junior su quella fascia ha veramente fatto male al Grasshopper, un po’ meno Gerndt e Sadiku ha avuto la palla del 2-1.”
-Bottani non l’ha presa benissimo e tu nemmeno visto che è uscito senza salutare nessuno
“Sì ma ora è tutto risolto. A lui spiace essere stato sostituito e non ha dato la mano ad Armando e nemmeno a me. Sono stato anch’io giocatore e se uno fosse contento di uscire mi preoccuperei. Chiaramente il fatto che Mattia reagisca così, che anche al 75′ pur se un po’ stanco, desideri restare in campo per aiutare i compagni a vincere sono fattori che a me piacciono. Gli ho solo detto che deve stare attento ai modi perché portiamo una maglia e dobbiamo rispettare lei e i compagni. Abbiamo già chiarito.”
-Dal quarto posto ci sono cinque squadre in due punti ma il Neuchâtel tieni tutti sulla corda e non si può pensare solo all’Europa?
” Infatti noi non ci abbiamo pensato. Siamo tutti lì, abbiamo 7 punti di distacco dal Thun terzo e 6 (più differenza reti) di vantaggio sullo Xamax penultimo. Oggi non abbiamo fatto benissimo ma abbiamo preso un punto e sono ormai diverse partite in trasferta che non perdiamo. Dobbiamo adesso vincere in casa contro lo Xamax, un punto a Zurigo col GC ci sta ma bisogna farne tre mercoledì e poi andare a Basilea a giocarcela. Se vogliamo pretendere qualcosa di più dobbiamo assolutamente battere lo Xamax.”
-Sta pensando a un turnover visto che giocate tre partite in sette giorni?
“No. Farò giocare chi penso stia meglio a meno che ci siano infortuni. Non cerchiamo scuse, qui al Letzigrund abbiamo vinto giocando in dieci per metà partita e anche lì era una settimana da tre match visto che c’era stata la Coppa. Non ci sono problemi, dobbiamo solo ricaricarci nella testa per fare una grande partita mercoledì a Cornaredo.”
-Quindi il messaggio alla squadra è “basta alibi”?
“Proprio così. Gli alibi lasciamoli ai mediocri e prendiamo tutte le responsabilità che ci competono. Quando facciamo male diciamolo, io sono il primo a sbagliare e non do la colpa al tempo. Lo dico anche ai giocatori, non dobbiamo cercare scuse e loro l’hanno capito. E’ bello anche cambiare sistemi di gioco e magari posizioni in campo, sono professionisti che giocano a calcio da quando avevano 5 anni devono saper ricoprire più ruoli.”
-A che punto è Armando Sadiku rispetto al suo potenziale?
“Armando è un uomo che per caratteristiche dovrebbe partire dall’inizio: è un bomber, sta in area, sfrutta la minima occasione. Più minuti ha e più fa gol o almeno è in condizione di segnare: contro l’YB Covilo gli ha un po’ sottratto il pallone a un metro dalla porta, contro Basilea e San Gallo un’opportunità l’ha avuta e a anche oggi solo un miracolo del portiere gli ha tolto la gioia del gol. Anche quando entra a partita in corso deve fare assist e gol. Si vede un po’ meno rispetto a Junior e Gerndt perché ha caratteristiche completamente differenti. Per questo attualmente scelgo gli altri due che mi danno dinamismo, velocità e lavoro difensivo, oltre a fare gol.”
-Da un po di partite gioca Kecskes e Sulmoni è fuori, cosa ti ha portato a questo avvicendamento?
“Come dico sempre ai ragazzi, sto sempre male quando devo lasciare fuori qualcuno. A Fulvio non posso rimproverare nulla, da quando sono a Lugano ha fatto una crescita incredibile e ha eseguito alla lettera tutto quello che gli ho chiesto. Ha giocato bene, nulla da dire ma mi hanno comunicato che posso schierare solo undici giocatori e delle volte devo fare delle scelte anche dolorose. Kecskes quando ha giocato lo ha fatto bene e nella difesa a quattro, con Maric, si completa bene, lui inoltre ha buone qualità tecniche e a livello di ripartenze ci dà una mano. Ma come avete visto Yao ha giocato, Sulmoni pure e non c’è nessuna preclusione. Tornerà la loro ora.”
Foto: Freshfocus