Fabio Celestini: grande spirito di squadra
Peccato che la pioggia e la diretta televisiva abbiano tenuto lontano da Cornaredo buona parte del pubblico. Lo spettacolo e le emozioni offerte dall’ottavo di finale di Helvetia Coppa svizzera tra Lugano e Xamax avrebbe meritato una cornice più numerosa. I bianconeri si sono guadagnati il passaggio del turno con pieno merito mostrando a tratti il bel gioco che li aveva portati a vincere le due ultime partite casalinghe di campionato. A fine gara Fabio Celestini è soddisfatto.
-Si dice che in Coppa svizzera la cosa più importante sia qualificarsi al turno successivo, al di là di questo che partita ha visto?
“E’ vero che passare è fondamentale ma per noi era importante anche fare un po’ meglio dell’ultima apparizione, riuscendo a crescere ulteriormente almeno un pochino. Stasera abbiamo fatto, specie nel primo tempo in fase di possesso, alcune cose meglio di domenica, cercando di far circolare la palla perché lo Xamax ci ha costretti a farlo. Anche a livello difensivo nel primo tempo siamo stati abbastanza solidi. Di nuovo abbiamo peccato un po’ nel difendere con la palla, troppe volte eravamo bassi e senza palla. Dobbiamo crescere su questo piano: tenere noi il pallone per respirare e cercare di far muovere l’avversario”.
-Faticate ancora a tenere i 90′: è un problema di condizione fisica?
“Non credo. E’ vero che tanti elementi tornano da infortuni e non possono avere la perfetta condizione, qualcuno è acciaccato e quindi tenere tutto il match diventa difficile. Oggi poi uno dei pochi freschi, e cioè Yao, si è infortunato dopo mezzora e così ho dovuto gettare nella mischia Masciangelo che aveva sempre giocato e che nelle ultime gare aveva terminato con i crampi. Quindi so che oltre che a non essere ancora perfetti nel gioco, anche sul piano fisico, specie nei finali di partita, perdiamo un po’ di lucidità e facciamo fatica a tenere palla.”
-La profondità della rosa aiuta: Crnigoj entra e segna e la stessa cosa fa Junior.
“Avevo preferito non rischiare inizialmente Carlinhos ma alla fine non ce l’ho fatta a tenerlo fuori sino alla fine. Ma credo che questa vittoria più che dei singoli sia l’affermazione dello spirito di squadra. I cambi a volte sono forzati ma se lo spirito di chi entra non è giusto c’è poco da fare. Chi subentra deve ‘mangiarsi il mondo’, se va in campo molle perché non ha giocato, è inutile. Ma io in questo momento ho elementi che entrano con uno spirito eccezionale e spesso aiutano la squadra ma non è merito dell’allenatore semplicemente i ragazzi hanno un’attitudine fantastica devo dire loro solo bravi e di continuare così.”
-Pensi che anche l’allenatore abbia piacere a vedere che anche senza un elemento come Junior la squadra abbia risposto bene?
“Sì abbiamo mantenuto il modulo inserendo Brlek al posto di Junior, pur se ha altre caratteristiche. Bottani è un elemento a tutto campo a livello offensivo e come lui non ho nessuno, salvo forse Fazliu. Quindi o metto una punta in più o un centrocampista aggiunto. Tra le linee oggi non c’era spazio, è stata una gara difficile perché lo Xamax si è difeso bene e gioca un buon calcio. Per noi è stato un eccellente test per lo spirito e per cercare di fare cose che contro San Gallo e Thun non ci erano riuscite.”
-Tre vittorie in casa, ma il pubblico purtroppo non ha risposto presente stasera?
“Ce li dobbiamo guadagnare gli spettatori. Siamo noi che dobbiamo costringerli a venire allo stadio. Stasera faceva freddo, piove da una settimana, c’era la diretta tv, si giocava di mercoledì alle 20.30. Se però continuiamo con questo spirito, cerchiamo di migliorarci partita dopo partita, chi viene vede che i giocatori sudano per la maglia del Lugano, poco a poco tribune e spalti si riempiranno. Noi dobbiamo pensare solo a fare il nostro lavoro.”
-Nel complesso avete dimostrato una grande freschezza mentale, anche nel momento in cui avete preso il pareggio e avrebbe potuto spegnersi la luce avete continuato nel vostro sforzo. Cos’è cambiato rispetto al recente passato?
“Credo che semplicemente ho dato ai ragazzi le certezze delle quali avevano bisogno. Contro il Grasshopper, dopo tre giorni che ero arrivato, ho cercato di cambiare il meno possibile, lasciando la difesa a tre. Poi ho cambiato passando alla difesa a quattro con tre centrocampisti e ho detto ai ragazzi che andremo avanti così sino a dicembre, questo per dar loro sicurezze. Stiamo lavorando tantissimo su pochi punti perché nei momenti difficili la squadra deve aggrapparsi a qualcosa. Il 4-3-3 con le ripartenze è quanto stiamo facendo, anche se vorrei passare ad altre situazioni mi devo frenare per il momento. Faremo passo dopo passo. Ma con questo spirito speriamo di poter ottenere altre soddisfazioni da qui a dicembre.”
Foto: TiPress