"In Coppa conta il mentale" 1

Difesa in emergenza ma in Coppa conta il mentale

L’ultimo incontro dei quarti di finale di Helvetia Coppa svizzera vedrà di fronte Thun e Lugano. Si giocherà giovedì alle 18.30 alla Stockhorn Arena. I bianconeri arrivano a questo importante impegno dopo la bella vittoria in campionato contro il Lucerna ma con una formazione di emergenza perlomeno nel reparto difensivo. Oltre allo squalificato Hajrizi non potrà essere schierato Maric (infortunio) mentre le condizioni di Ziegler verranno valutate nella giornata di domani. Prima dell’allenamento di rifinitura e della partenza per l’Oberland bernese l’allenatore Mattia Croci-Torti (TiPress) ha risposto alle domande dei giornalisti.

-Con che squadra ti presenterai a Thun?

“Purtroppo per questa sfida perdiamo alcuni giocatori importanti. Dei difensori sapete ma anche le condizioni di Bottani andranno valutate. Siamo un attimo sul chi va là a attendiamo l’allenamento odierno per prendere decisioni sia a livello di uomini sia sul piano tattico. Penso sia normale essere flessibili quando giochi ogni quattro giorni e dobbiamo rimanere concentrati. Domani più che la tattica, la tecnica e la condizione fisica conterà l’aspetto mentale. Non fasciamoci la testa e aspettiamo tranquillamente la seduta odierna”.

-Proprio sul tema del mentale visto che si dice spesso che la Coppa è una competizione a parte, come hai motivato, motiverai o stai motivando i tuoi ragazzi?

“Quella di domani non è una partita normale e ho cercato di farlo capire alla squadra. La storia del club vuole che questo sia uno scontro diverso dagli altri, non possiamo nasconderci. Sono uscite tutte le squadre più avanti di noi in classifica però sappiamo quante  insidie ci siano in una partita del genere, sappiamo quanto abbiamo sofferto a Neuchâtel e abbiamo visto chi ha già lasciato le penne a Thun (cioè Grasshopper e Servette).  Non sottovaluteremo  di certo l’avversario, su quel terreno abbiamo sempre faticato. Se guardiamo agli effettivi del Thun hanno elementi che quasi tutti hanno giocato in Super League, non penso solo a Gerndt, ma ai vari Sutter, Castroman, Karlen, Bürki e potrei andare avanti ancora. Affrontiamo una squadra tosta, ci prendiamo il ruolo di favoriti però sappiamo che dobbiamo avere la testa di chi è conscio di quale guerra andrà a combattere.”

-Dunque il ruolo di favoriti non vi è scomodo?

“Bisogna assumersi le proprie responsabilità ma sappiamo anche quante siano le insidie di questa partita. Ricordiamo quanto ci abbia fatto male la sconfitta di tre anni or sono sullo stesso campo e sempre ai quarti di finale. Siamo coscienti del fatto che non possiamo impattare il confronto in maniera debole ma dobbiamo essere aggressivi e più forti di quello che pensano. Conosco a meraviglia il loro allenatore Carlos Bernegger, so che è speciale nel motivare i giocatori. L’ho conosciuto nella mia adolescenza e so quanto possa dare a livello emozionale. So quindi che devo essere altrettanto bravo nel motivare i miei ragazzi nell’approcciare la partita in maniera forte”.

Dal momento del sorteggio hai sempre messo in guardia dal Thun anche se è una squadra di Challenge League. E’ perché ricordi la partita del 2019 quando i bernesi vi eliminarono dalla Coppa?

“Non è tanto per quello ma per la mia storia e per l’età che ho che ha fatto sì che da giocatore abbia fatto delle imprese contro squadre di Super League ma da vice allenatore ho anche preso delle bastonate. L’anno scorso la delusione in Coppa è stata fortissima, meritavamo di andare in finale e un gol con il vento ha fatto sì che al Lucerna sia cambiata la stagione mentre noi siamo stati castigati nella partita forse meglio giocata dell’era Jacobacci. Non ricordo 45′ così dominati come in quella sfida. Quella sconfitta ci ha lasciato strascichi pazzeschi nei giorni seguenti. So che chi vuole vincere la Coppa deve sempre stare attento e lo staremo. Ma se devo essere onesto con la squadra sono rimasto tranquillo in questi giorni. E’ inutile caricare i ragazzi già dal lunedì. Quello che desideravo per preparare al meglio questo match era la partita di domenica che per me abbiamo giocato in maniera ottima. L’ho rivista e solo se riguardo l’azione del primo gol -e l’ho detto alla squadra- con 19 passaggi, con il pallone che cambia fascia tre volte, con una verticalizzazione di Custodio e con i due esterni dentro l’area di rigore mi sono detto l’avesse fatta il Manchester City la gente avrebbe detto wow, invece noi siamo rimasti tranquilli, discreti ma da queste cose abbiamo ricavato una forza pazzesca. Avevamo voglia di vincere ed è stata quella partita che mi ha fatto preparare al meglio il confronto di Coppa.”

-C’è comunque emergenza in difesa, possiamo aspettarci un debutto di Rüegg dal primo minuto?

“Se la situazione sarà questa è probabile che Kevin sia in campo da subito. Al momento abbiamo pochi difensori centrali, se tre dei nostri pilastri vengono a mancare, sui quattro che abbiamo, qualcosa dovremo inventarci. Sappiamo comunque che chi giocherà al posto degli assenti potrà disputare alla grande la partita. Non mi preoccupo di questo, tante volte abbiamo giocato a quattro in fase difensiva, cambiando quella offensiva. Lo abbiamo fatto anche la settimana scorsa contro l’YB. Questa è l’ultima delle mie preoccupazioni, per me è importante come andremo ad attaccarli perché alla fine è una contesa nella quale dobbiamo pensare di aggredirli, sono comunque una squadra di CL e dobbiamo andare e cercare di fargli male il più possibile”.

-La coperta sembra corta non solo a livello difensivo ma anche davanti, avete qualche novità sul mercato in entrata?

“Come ho detto prima del match col Lucerna al mercato non ci pensiamo sino a domenica prossima. Volevamo concentrarci sulle tre partite in una settimana. Con la società i discorsi sono sempre chiari, siamo attenti ma la mia concentrazione è fare il meglio con i giocatori che ho a disposizione. Dopo la partita di domenica a Zurigo tireremo le somme e capiremo l’entità degli infortuni. Ma fino ad allora c’è grande fiducia e grande coraggio con i giocatori in rosa che hanno sempre dimostrato di essere all’altezza della situazione”.

-Come cambia la preparazione tra impegni sul sintetico e quelli sull’erba naturale, siete passati dal sintetico di Berna a Cornaredo, ora tornerete sul terreno artificiale a Thun prima di andare sull’erba di Zurigo.

“Il giorno prima di una partita così importante sul sintetico dovremo per forza allenarci su questo tipo di superficie per sentire il feeling. Anche se ti alleni comunque le situazioni sono sempre diverse, i terreni di questo genere variano tantissimo. Anche le modalità di preparazione cambiano: a Neuchâtel non lo bagnano, a Berna invece irrorano abbondantemente  prima e durante e diventa scivoloso. L’adattamento è mentale e tecnico nei primi minuti di gioco. Per questo come allenatore non posso chiedere ai ragazzi di rischiare giocate nei primi minuti ma di provare passaggi facili per ricavare fiducia e conoscere le condizioni. Sono piccole cose che bisogna chiedere alla squadra per ridurre al minimo il rischio di palle perse.”

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