CROCI-TORTI: "PROVA DI CARATTERE E PERSONALITA'"

CROCI-TORTI: “PROVA DI CARATTERE E PERSONALITA'”

Il pubblico a fine partita ha dimostrato di apprezzare il comportamento della squadra e il quarto posto che significa Europa per la quarta stagione consecutiva. E’ stata anche la serata degli addii con i saluti e gli omaggi ufficiali a Aliseda, Valenzuela, Macek, Przybylko, Babic e Arigoni prima del fischio d’inizio e gli applausi e i cori dei tifosi a fine gara.

REAZIONE DI CHI VUOL VINCERE

Sul pareggio con l’YB il parere del tecnico Mattia Croci-Torti è chiaro: “E’ stato un Lugano con ottima personalità che ha cercato di giocare e fare la partita, affrontavamo una squadra che voleva andare in Champions League e che aveva segnato sei gol al Basilea. Dunque arrivavano sicuramente molto più positivi di noi nella testa e invece abbiamo visto tantissime dinamiche positive da parte nostra. Quei dieci minuti contro il Basilea ci avevano tolto tanta fiducia e non era facile reagire a Ginevra. Lo abbiamo fatto a Losanna e stasera il punto della Tuilière si è visto perché abbiamo cercato di giocare, di creare, di essere propositivi e di vincere i duelli. E’ una squadra che mi è piaciuta, poi è vero che troppe volte prendiamo gol  in una delle prime e uniche sortite offensive dell’avversario. I mea culpa sono tanti ma dopo il loro pareggio c’è stato quello che nell’ultimo periodo non avevamo visto e cioè la reazione di una squadra che voleva andare a vincere a tutti i costi.”

FUORI GIOCO DUBBIO

“Abbiamo cercato con forza il secondo gol, uno ci è stato annullato per fuori gioco e un altro pure su loro autorete. Ho rivisto il replay più volte e onestamente non so se un gol del genere viene sempre annullato: alla fine hanno giudicato attiva la posizione di un nostro giocatore dietro al difensore. Tante volte queste situazioni non vengono sanzionate. Abbiamo comunque stretto i denti cercando i tre punti sino agli ultimi minuti e penso che sia stato un Lugano che la voleva vincere più dell’YB, lo abbiamo dimostrato dall’inizio alla fine. Desideravamo a tutti i costi il quarto posto. Posso essere solo orgoglioso di quello che hanno fatto i miei ragazzi e ringraziarli perché nei momenti di difficoltà avremmo veramente potuto disputare cinque partite di sofferenza e invece anche stasera si è visto che i giocatori volevano la vittoria a tutti i costi, non è solo orgoglio c’è stata anche qualità. “

CONCENTRATI SULLA NOSTRA PARTITA

-Il fatto che i vostri diretti concorrenti stessero perdendo vi ha favorito?

“Ho guardato il telefonino la prima volta all’82’ quando sono entrati Steffen e Vladi.  Volevo essere concentrato solo sulla nostra partita e ho chiesto alla mia squadra di non salire in massa quando il Servette ha segnato il 3-2 e si era a un minuto dal termine. A me interessava chiudere bene e fare quello che abbiamo fatto, conquistare un punto con l’YB, che non era scontato, per riuscire a piazzarci al quarto posto. Lo abbiamo cercato, voluto e preso. Avremmo potuto scendere in campo senza questa convinzione, sapendo che comunque il Losanna affrontava il Servette a Ginevra in uno stadio gremito per il secondo posto, con Custodio terzino destro, Poaty difensore centrale e mezza squadra ai box.”

FILM GIA’ VISTO

“Ho cercato di preparare la nostra partita al meglio e penso che i ragazzi, come detto prima, dal punto di vista dell’impegno ma anche della qualità siano stati veramente encomiabili. Poi già nel primo tempo abbiamo avuto occasioni per passare in vantaggio e una volta riusciti, il solito golletto di fragilità difensiva ha permesso agli avversari di pareggiare. Ma è un film già visto negli ultimi mesi.”

QUARTO ANNO IN EUROPA

-Missione compiuta per quello che era l’ultimo obiettivo stagionale alla vostra portata. Come ti senti come uno che ha fatto il suo, sei un po’ svuotato e cos’altro?

“Non ho grandissimi sentimenti in testa in questo momento. Volevo spingere i ragazzi -e l’ho detto venerdì- dando più motivazioni possibili per fare capire che riuscire ad andare per quattro anni di seguito in Europa non è cosa scontata. Non sono certo che le altre squadre qualificatesi come noi siano riuscite a disputare per quattro anni le Coppe europee. Come ho detto tante volte abbiamo sognato qualcosa di più grande ma col percorso avuto sapevamo a un certo punto che conquistare l’Europa avrebbe potuto essere difficile. Siamo riusciti a dare ancora motivazioni alla squadra, abbiamo spinto e oggi abbiamo disputato una partita senza paura mentre avrebbe potuto essere il match del braccino. Non ho grossi sentimenti se non il ringraziamento a tutti i giocatori, che alla fine sono quelli che determinano i risultati, per l’impegno e l’abnegazione. Tutti volevano vincere e lo si è visto sino alla fine.”

SI E’ REAGITO ALLE DIFFICOLTA’

“Negli ultimi due mesi abbiamo conosciuto momenti di difficoltà -e l’abbiamo sempre ammesso- ma ci sono state anche le reazioni ed è quello che bisogna sottolineare. Non ci siamo adagiati e limitati ad accettare il fato e che i momenti bui condizionassero i nostri pensieri.”

GRAZIE AI SEI PARTENTI

CROCI-TORTI: "PROVA DI CARATTERE E PERSONALITA'" 1-A proposito delle partenze, alla vigilia avevi detto che a fine partita si sarebbero potute eventualmente esternare le emozioni. Cosa ti senti di dire sui giocatori che partono e che in parte hai schierato contro l’YB? Tra l’altro Aliseda ha colpito un bel palo.

“Alla fine il calcio è fatto di  momenti nei quali ci si ritrova e di altri nei quali ci si lascia. L’importante è quello che i ragazzi hanno fatto nel percorso con questa maglia. Le emozioni non sono solo mie ma di chi ha sempre sostenuto questi giocatori e quelli che rispetto ad altri hanno avuto difficoltà. Penso a Macek con il brutto infortunio avuto, agli ultimi sofferti due anni di Aliseda e Valenzuela. Nonostante ciò hanno voluto esserci sino alla fine, nessuno di loro si è permesso di togliere la gamba o di non sudare la maglia sino al fischio finale. Sono persone che hanno accompagnato il mio inizio da allenatore e mi hanno aiutato e dato grandi soddisfazioni. Posso solo ringraziarli.”

L’EUROPA SEMBRA NORMALITA’

“Tutti e sei hanno fatto parte della storia di questi ultimi due anni, di una squadra che ha sempre cercato di essere ambiziosa e che ha fatto un anno una Conference così così e l’anno dopo una bella cavalcata europea. Un gruppo che ha sognato il campionato lo scorso anno e ancora in questa stagione fino ad aprile. Hanno dunque fatto parte di un percorso positivo, di gente che aveva voglia di portare il Lugano a uno step successivo. Anni fa si era qui a festeggiare l’Europa con gente impazzita in campo, oggi sembra naturale. La squadra è stata in grado di dare continuità e convinzione al progetto. E’ stato giusto che i tifosi del Lugano abbiano tributato stasera un caloroso tributo a questi ragazzi”.

GESTIRE I MALUMORI INDIVIDUALI

-I colleghi mi riportano un po’ di malumore da parte di Valenzuela per il mancato rinnovo del contratto e parole critiche di Aliseda sulla preparazione fisica e  gestione degli infortuni. Tu hai captato qualcosa del loro malessere in questo periodo o invece è tutto abbastanza tranquillo visto che oggi hanno disputato una buona partita?

“Come dicevo prima  quando ci sono difficoltà si cerca di capire il motivo per cui un giocatore non riesce a performare. In una stagione si vivono sempre momenti di malessere o malumore individuale. Bisogna essere in grado di gestirli e a volte non è semplice. Ma se sono arrivati tutti con la voglia di giocare l’ultima partita e come l’hanno giocata, significa che nei miei confronti mi hanno dato tanto e io l’ho sempre riconosciuto.”

ARRIVA O RESTA CHI HA FAME

-Avete annunciato sei partenze di giocatori in scadenza di contratto. Ti aspetti che altri elementi possano lasciare il club?
“Alla fine di ogni stagione ci sono ragazzi ai quali il contratto non viene rinnovato, poi c’è gente che desidera partire perché ha trovato poco spazio o chi ha ambizioni diverse rispetto a quelle del Lugano. Lunedì in conferenza stampa chiariremo anche questi aspetti. Alla fine ci saranno persone  che partiranno e altri che arriveranno. L’importante è che cerchiamo di seguire il solito denominatore comunque: che arrivino  o restino a Lugano giocatori che hanno questa fame o che hanno ancora fame. E’ possibile che qualcuno abbia meno fame di altri e dobbiamo essere bravi ad analizzare questo aspetto”.

LA SVIZZERA TRAMPOLINO DI LANCIO

-Tu hai notato questa cosa, hai percepito questi sentimenti in qualche giocatore?
“Non è che si percepiscono, in Svizzera sono cose che succedono tutte le stagioni. Ne parlavo con i miei colleghi dell’YB: quando fai bene in Champions League i giocatori vogliono andare via anche da Berna o Basilea. Quando ti comporti bene in Conference come il Lugano è umano che qualcuno desideri trovare altri palcoscenici. E’ una situazione normale per gli addetti ai lavori. A volte il tifoso che è più romantico fa fatica ad accettarlo ma il campionato svizzero è un trampolino per ottenere visibilità e andare poi a giocare da un’altra parte. Dobbiamo essere bravi in questi giorni a capire chi ha ancora a cuore la maglia del Lugano e la vuole sudare fino in fondo che è la base necessaria quella quale costruire qualcosa di importante”.

BISLIMI E LA NAZIONALE

-A questo proposito sembra chiara la comunicazione non verbale di Bislimi, che esce corrucciato e spesso riprende i compagni. Rientra tra i giocatori sui quali farete delle valutazioni?
“Sicuramente il linguaggio del corpo lo aveva visto, ma Uran è un giocatore che sino all’ultimo secondo cerca di aiutare la squadra. E’ una parte del suo carattere che l’anno corso magari nascondeva. Ci sono tante cose dietro, situazioni particolari come quella della nazionale per la quale ha una grossa ambizione. Sono il primo che deve cercare di aiutarlo a essere il più positivo possibile. Lui ha sicuramente sempre fame ma è quel tipo di ragazzo che non è contento degli ultimi mesi sia individualmente che collettivamente. Un sentimento che ci sta ma che va cambiato perché oltre alla fame ci vuole positività.”

Altri articoli

Prima Squadra
UN PUNTO CHE VALE L'EUROPA
Prima SquadraLugano U21
Emozionante finale con il batticuore offerto dalla U21