Croci-Torti: col Lucerna sfida delicata
Domenica 6 febbraio alle 16.30 il Lugano farà il suo esordio a Cornaredo nel 2022. Per la seconda giornata del ritorno i bianconeri ospitano il Lucerna. La conferenza stampa dell’allenatore Mattia Croci-Torti (TiPress) si è tenuta venerdì prima dell’allenamento pomeridiano. La prima domanda è stata: il campionato del Lugano inizia domenica?
“La risposta è semplice: no. Il nostro campionato è cominciato sabato scorso quando una squadra, tra virgolette in emergenza numerica, se l’è giocata guardando negli occhi l’avversario. Non abbiamo vinto e siamo amareggiati perché sono convinto che la prestazione avrebbe meritato almeno un punto. Non siamo stati abbastanza efficienti e precisi e dagli errori di quella partita abbiamo cercato di far tesoro lavorando tanto questa settimana per affrontare il Lucerna. Se le cose fossero andate al meglio avremmo portato a casa da Berna un risultato positivo; come avevo detto prima del match non cercavamo né scuse né alibi e sono sicuro che se la squadra, oltre all’atteggiamento, ci avesse messo anche quel pizzico di qualità in più, avremmo fatto qualcosa di importante”.
-Pensando al prossimo avversario la classifica del Lucerna è un po’ impietosa guardando i nomi della rosa, sei d’accordo?
“La sfida di domenica è delicata perché se guardo al reparto offensivo penso che il Lucerna sia la seconda squadra più forte del campionato. Quando hai Sorgic, Schürpf, Ugrinic, Ndenge, Tasar, Campo e ora anche Abubakar hai elementi che possono sempre metterti in difficoltà. Purtroppo nel girone di andata dietro qualcosa non è funzionato, in queste settimane hanno messo mano al borsellino prendendo tre difensori tra i quali un buonissimo giocatore tunisino Dräger, un uomo fidato di Frick e cioè Simani e una prospettiva di CL Izmirlioglu. Onestamente quando guardi la rosa del Lucerna non puoi immaginarti la classifica attuale ed è per questo che lo scontro di domenica è delicato, se abbassiamo i livelli di attenzione e di concentrazione rischiamo di farci male. Dunque dobbiamo riportare in campo l’atteggiamento che ho visto questa settimana negli allenamenti e che si era visto a Berna, di quello sono stato molto soddisfatto.”
-Affronti il tecnico Frick che è una novità in Super League, tu studi quello che fanno gli altri tecnici, che Lucerna ti aspetti dal profilo tattico?
“Evidentemente nei due anni passati a Vaduz Mario ha proposto un tipo di gioco che quest’anno in Challenge League aveva già modificato. Spesso hanno giostrato a quattro in difesa e con il rombo. La notte dopo la partita di Berna mi aspettavo un Lucerna nettamente diverso da quello che ho visto la domenica. Una squadra aggressiva, piena di giovani che hanno messo pressione dal primo minuto al Basilea, un complesso che si è messo in campo con un rombo straoffensivo con due attaccanti e un numero dieci e con palle tutto il tempo in verticale. Il mio match-analyst è andato a seguire le due amichevoli e la partita di domenica; non possiamo non stare attenti ai dettagli. Frick ha dimostrato di essere un allenatore che ha più varianti e anche per questo motivo la sfida sarà delicata”.
-Chi riuscirai a recuperare tra gli assenti della settimana scorsa?
“La fortuna è che torneranno a disposizione Sabbatini e Custodio che erano squalificati e che per noi sono due elementi molto importanti a livello tecnico, tattico ma soprattutto sul piano della personalità: ne hanno tantissima e in molti frangenti a Berna si è notata la loro mancanza. Per quanto attiene agli infortunati abbiamo finalmente messo in condizioni decenti i vari Maric e Facchinetti che venivano dal Covid il primo e dall’operazione al ginocchio il secondo. Muci è entrato nel finale contro l’YB dopo che aveva svolto un solo allenamento con la prima squadra, in questo senso abbiamo dato un po’ di vivacità alla nostra panchina. Purtroppo Stefano Guidotti si sottoporrà a un intervento chirurgico martedì mentre Amoura sarà assente per diverse settimane. Quanto ad Aliseda, che la scorsa settimana ha preso un duro colpo in allenamento, ha giocato a Berna non al meglio e in questi giorni non si è ancora allenato. Speriamo di poterlo recuperare in extremis.”
-Quali sono le condizioni dell’ultimo arrivato e cioè il terzino Rüegg?
“Kevin si è sempre allenato con il Verona, evidentemente gli mancano ritmo e minuti agonistici. Ma per noi sarebbe già importante poterlo avere in panchina (dipenderà dal tesseramento).
-A proposito di questo giocatore immagino che la situazione per te sia delicata, è in prestito con eventuale riscatto ma nello stesso ruolo hai Lavanchy, personaggio di grande personalità anche nello spogliatoio, che è in scadenza di contratto. Come gestirai la cosa?
“Non ci sono difficoltà. Sapete che non amo le rose grandissime ma con voi in quattro mesi di mia gestione ho anche sempre detto che: a) i giocatori forti sono benvenuti; b) non avevamo nessun altro terzino destro e abbiamo dovuto adattare Hajrizi; c) dopo le assenze di Guidotti e Belhadj avevamo bisogno qualcuno che ci desse una mano a centrocampo; d) Rüegg può occupare oltre a questi ruoli anche quello di difensore centrale e non è un male perché tra infortuni e squalifiche abbiamo a disposizione solo quattro centrali per tre posti. Quindi con l’acquisto di Kevin siamo andati a colmare tante lacune ed è per questo che ho insistito parecchio con la società perché la cosa andasse in porto. Non vedo problemi di convivenza con Lavanchy perché Numa, oltre a essere un elemento che ha immense qualità in campo, ha grandi doti umane che ho lodato più volte in questo spogliatoio. I due possono giocare insieme, mi fido della professionalità, dell’intelligenza e della voglia che ha sempre Numa e che dimostra tutti i giorni.”
-Dei rinnovi dei tre giocatori in scadenza non hai notizie?
“Se non sono stati fatti annunci significa che non c’è ancora nulla di ufficiale. E’ inutile che spenda altre parole, tutti sanno quanto ci tenga a questi giocatori; la speranza è l’ultima a morire. Se non hanno ancora firmato un motivo ci sarà ma come ha detto ieri Carlos Da Silva aspettiamo fiduciosi. Questa è una settimana molto importante per il nostro futuro, abbiamo partite delicatissime -soprattutto quella di giovedì a Thun in Coppa svizzera- e dunque è giusto che ci focalizziamo su quello che succede sul terreno da gioco.”
– Non temi che anche per i giocatori la partita vera sia quella di giovedì e rischino di sottovalutare il match di campionato con Lucerna?
“E’ da lunedì che cerco di far passare il messaggio che alla sfida di Coppa ci arriviamo al meglio se vinciamo la partita di domenica. Dobbiamo arrivare a Thun con un risultato positivo alle spalle per avere ancora più consapevolezza e maggiori certezze possibili. Guardiamo impegno dopo impegno anche se è inutile nascondersi e sostenere che quella di giovedì sarà una partita normale. Ogni ticinese e ogni svizzero ci tiene tantissimo alla Coppa. Torno a ribadire che con queste parole non credo di mettere troppa pressione ai ragazzi, anzi a volte è giusto far alzare il livello di attenzione sui determinati eventi.”
-Hai detto prima che Amoura sarà assente per diverse settimane; vi manca quindi qualcosa a livello di reparto offensivo. Tornerete sul mercato?
“Di mercato oggi preferisco non parlare perché ne abbiamo discusso tanto e fondamentalmente sono soddisfatto di quanto è stato compiuto dalla società. Evidentemente gli infortuni di Amoura, la partenza di Abubakar e le condizioni ancora non ottimali di Aliseda fanno sì che magari siamo cortini lì davanti. Ma lungi da me venire qua a lamentarmi o cercare di mettere pressione per l’acquisto di una punta. Se arriverà qualcosa sarà un giocatore importante, se non fosse il caso possiamo adattarci con diversi elementi e lo faremo sicuramente.”
-Il giovane Muci troverà più spazio ora che ha superato i problemi fisici che lo frenavano?
“Il discorso su Nikolas è semplice. Lo spazio lo diamo ai giocatori che lo meritano. Se lavorerà come sta lavorando attualmente giocherà, se invece non sarà all’altezza dei suoi compagni starà fuori. Attualmente vedo meno pressione sul ragazzo e questo è positivo. Ha la mente più libera; in passato -non per colpa sua ma per le contingenze che hanno fatto sì che fosse catapultato quale titolare a inizio stagione- per lui non è stato facile. Abbiamo seguito un percorso idoneo e sabato ha già dimostrato di poter essere utile alla squadra. Per me Muci è a tutti gli effetti un giocatore importante per l’FC Lugano.”
-Seconde te qual è il vero livell di Muci. Negli ultimi due anni si è detto di tutto: che il suo futuro fosse in Bundesliga o in Serie A. Cosa pensi?
“Ho avuto la fortuna e il privilegio di giocare tanti anni fa nel Lugano nel momento in cui in prima squadra era arrivato Mario Gavranovic. Un giocatore che ha fatto una carriera incredibile soprattutto a livello di nazionale ma che all’inizio faceva fatica a trovare spazio in serie B, poi ne ha trovato un po’, è andato a Yverdon e a Neuchâtel. Non è facile per una punta imporsi a 18 anni. Molti arrivano a 21, 22, 23 anni. Come dico sempre bisogna sapere avere pazienza e dare del tempo a questi ragazzi. Sono convinto, e l’ho detto anche a Nikolas a quattr’occhi, che con la sua costanza può arrivare a giostrare ad alti livelli. Ma è un traguardo che va guadagnato giorno dopo giorno. Lui ci mette tutto l’impegno del mondo, ha tante qualità e sono certo che è sulla strada buona per diventare qualcuno.”