"Cornaredo deve essere una bolgia"

“Cornaredo deve essere una bolgia”

C’è grande attesa per l’ottavo di finale di Coppa svizzera che mercoledì sera alle 19 metterà di fronte Lugano e Young Boys. A Cornaredo si va verso il tutto esaurito con l’atmosfera delle grandi occasioni. La squadra ha effettuato l’allenamento di rifinitura martedì pomeriggio. Poco prima di scendere sul campo il tecnico Mattia Croci-Torti ha presenziato alla conferenza stampa pre-partita.

-L’altro giorno parlavi di quanto conti il fattore stadio a Basilea. Stavolta potrebbe toccare a voi di essere sostenuti da un folto pubblico cosa che negli ultimi anni non è accaduta spesso.

“Tante volte nel calcio si dice che i tifosi sono il dodicesimo uomo. Penso che nella partita di domani più che il dodicesimo uomo debbano essere nel cuore di ognuno dei nostri giocatori. Avremo veramente bisogno di quelle motivazioni che partono dal cuore, i ragazzi devono essere spinti. Ho avuto la fortuna di vedere tanti anni fa un Lugano-Servette, c’era in ballo la promozione in SL, con il pubblico che trascinava la squadra, mi auguro di vedere la stessa cosa domani sera. So che tutti i tifosi bianconeri, e lo percepisco anche dai messaggi ricevuti in questi giorni, non vedono l’ora di vivere questo match, si aspettano l’impresa e onestamente questa attesa fa sì che io possa chiedere alla squadra di dare il massimo, di buttare il cuore oltre l’ostacolo. E’ fondamentale che i giocatori sentano i tifosi ‘dentro’ perché se li rivogliamo in altre partite sarà importante domani fagli vedere che abbiamo a cuore questa maglia.”

-A Basilea hai dimostrato coraggio, rischiando un po’ e giocando a viso aperto al di là del fattore pubblico. Domani hai un’altra partita da affrontare senza paura perché alla fine conta vincere e il pareggio non esiste.

“Quando sono arrivato oggi allo stadio  ho incontrato Flavio Lodigiani che è il nostro magazziniere storico e gli ho detto: “ti ricordi cosa abbiamo fatto 18 anni fa: il gol di tuo figlio in un Malcantone/Agno-Young Boys valido per i quarti di finale di Coppa svizzera?”. Loro erano terzi in classifica e noi li abbiamo eliminati disputando una partita perfetta. Le cose sono cambiate nel senso che attualmente l’YB è la squadra che domina il campionato ed è di livello internazionale. Ma noi siamo il Lugano e sono convinto che se i nostri giocatori, noi dello staff, io stesso facciamo e prepariamo la partita in maniera perfetta domani ce la possiamo giocare tranquillamente. Però c’è bisogno della gara perfetta. Ne siamo coscienti e siamo pronti a cercare di fare di tutto per disputarla.”

-I margini di manovra a livello di formazione sono quelli che sono, dobbiamo quindi aspettarci un Lugano-fotocopia di quello sceso in campo domenica al St. Jakob Park?

“Domani, a parte Guidotti e Osigwe, recuperiamo tutti i giocatori. La rosa è quasi al completo, devo essere bravo e lucido io a gestire le situazioni di Bottani e Maric che erano reduci da un infortunio e quello che hanno dato a Basilea è stato tanto rispetto alle loro condizioni fisiche. Dobbiamo capire nella giornata odierna la loro gestione. Non pensiamo al match di domenica contro il Servette ma ci concentriamo sulla sfida di Coppa. Evidentemente la partita di Basilea qualche strascico l’ha lasciato, qualche ragazzo ha lasciato tante energie sul campo e oggi vedremo se dovremo fare due o tre cambiamenti per dare nuove energie alla squadra”.

-Hai detto che ci vorrà la partita perfetta, eppure l’altro giorno siete riusciti a generare sempre occasioni nonostante la difficoltà. Significa che la squadra è propositiva, anche se non è stata perfetta avreste potuto uscire da Basilea con qualcosa di più se non molto di più.

“Potevamo raccogliere di più ma siamo stati bravi sino agli ultimi 25 metri poi ci è mancato qualcosa. La perfezione non c’è stata, a volte non serve ma sono convinto che nella sfida di domani, contro questo avversario, serve una concentrazione totale per 90 minuti. L’YB negli ultimi due anni le partite le ha vinte soprattutto nell’ultimo quarto d’ora, segnando una marea di gol e conquistando tantissimi punti. Ho visto la partita contro il Losanna, i vodesi hanno giocato veramente bene, hanno segnato all’88’ ma come al solito i bernesi hanno venduto cara la pelle fino a oltre il novantesimo. Per battere questa squadra, che ha un’aurea internazionale e che ha appena battuto il Manchester United, dobbiamo essere attenti a ogni dettaglio. In certe partite puoi fare qualche errore e non vieni castigato ma nel match di domani vedendo la loro potenzialità dobbiamo limitare al minimo gli sbagli”.

-Abbiamo visto che c’è una squadra con e una senza Bottani. O no?

“La verità è che con Mattia in campo si gioca un calcio differente. Ha caratteristiche tecniche, soprattutto nel primo controllo di palla, che spacca tantissimo il centrocampo avversario. A fare la differenza non è tanto il dribbling o le accelerazioni ma se guardate ogni partita il controllo verso l’avanti che fa a volte manda in bambola gli avversari e quando hai un elemento così riesci a ripartire tante volte. Senza di lui non è che non giochiamo un buon calcio ma un calcio diverso perché le caratteristiche dei suoi compagni al momento sono altre.”

-Per tornare alla sconfitta di Basilea ti è passata l’arrabbiatura per il rigore non dato per l’intervento in area di Kasami su Bottani che pareva esserci?

“Non voglio tornare alle decisioni arbitrali di domenica. Già venerdì nella conferenza stampa della vigilia ero stato chiaro: quando giochi al St. Jakob pieno di tifosi è un altro sport rispetto allo stesso stadio vuoto. Il pubblico e il tifo qualcosa fanno a livello della testa degli arbitri. Ed è quello che alla fine spero che capiscano anche i nostri tifosi. Vogliamo che domani Cornaredo sia una bolgia, è tutto di guadagnato anche sotto all’aspetto che hai denunciato”.

-Hai detto prima che non stai pensando alla partita di domenica contro il Servette. Comunque sono pur sempre tre impegni in sette giorni. Come gestisci il turnover over-over dei giocatori e Bottani può partire dall’inizio sia domani sia domenica?

“Dal primo giorno che sono qua la società sogna questa partita. La Coppa svizzera è un nostro obiettivo e quindi domani dobbiamo dare tutto. Tante volte esaminando la rosa diciamo che non siamo completi in tutti i reparti, però sicuramente abbiamo a disposizione dei giocatori che non hanno giocato da titolari nelle ultime partite ma che domani possono darci qualcosa. Dobbiamo essere bravi nell’analizzare quanti elementi hanno ancora tutte le energie da fornire dal primo minuto e poi prenderemo le decisioni del caso. Per quanto riguarda Mattia ha avuto un infortunio, non doveva stare in campo così tanti minuti a Basilea, ho preso qualche rischio e ora vediamo il da farsi sapendo che il campionato è ancora lungo. Devo anche vedere come si sente, l’importante sono le sue sensazioni dopo l’allenamento di oggi.”

-Quando parli si sente la grande voglia di ritrovarti sul campo con in tifosi per questa partita. I giocatori hanno la stessa positività ed energia?

“Penso proprio di sì. La gente gioca al calcio per vivere questi momenti. Vedo solo voglia da parte dei ragazzi. Fa un po’ sorridere che le ultime volte che ho visto Cornaredo pieno era contro Inter e Milan e la maggioranza dei tifosi non era dalla nostra parte. Dunque domani sarà una sensazione nuova alla quale vorremmo abituarci ma sappiamo che tutto passa da una nostra grande prestazione. Non c’è bisogno di motivare i ragazzi, la verità è che sono un allenatore ticinese e svizzero e so quanto è bello poter  giocare non più al Wankdorf ma allo Stade de Suisse l’atto conclusivo della Coppa in maggio. La mia testa vuole arrivare lì e domani  dovrò far capire ai giocatori quanto tutti desiderino vivere la finale.”

-Adesso è un po’ che siete con Amoura, può diventare un grande? C’è chi fa analogie con il Salah che arrivò a Basilea con gli stessi vostri attuali dirigenti.

“Le aspettative per quel che riguarda questo ragazzo sono tante. Qualità e prospettive ci sono però ci vuole anche pazienza perché la comunicazione nel calcio è fondamentale. Anche negli allenamenti tento di mettermi nella testa dei giocatori e in questi giorni cerco di immedesimarmi nelle sue sensazioni. Amoura è stato catapultato in un mondo diverso senza conoscere nessuna lingua. Ogni tanto scambiamo quattro chiacchiere con Google Transiate  e capisco che per lui non è facile. Poi le qualità sul campo ci sono ma bisogna dargli tempo per adattarsi. Essere in un gruppo, essere partecipe, conoscere le dinamiche e capire le sinergie senza parlare la lingua non è evidente in pochi mesi. La società ha puntato su di lui e da tecnico sono contento di poterlo allenare, ma devo anch’io sapere avere qualche momento di pazienza in più. Nelle partite quando riesce a controllare la palla verso l’avanti e puntare l’avversario diventa veramente pericoloso, quello che ha fatto nelle due uscite da titolare e negli spezzoni che gli ho concesso confermano che siamo in presenza di un elemento di valore.”

-Mentre Abubakar ha ricevuto qualche critica specie per il primo tempo di Basilea. Cosa gli hai detto?

“Abu lo schiero a volte in un ruolo che non ha mai ricoperto nella sua vita ma che sono convinto possa ricoprire per qualità fisiche e tecniche. E’ un ragazzo che ha annullato un giocatore come Lang e a volte quando si analizzano le prestazioni bisogna anche pensare a questi fattori. Il terzino del Basilea tre giorni prima aveva fatto quello che voleva contro l’Omonia Nicosia e per anni in Svizzera è stato uno dei migliori giocatori di fascia. Mentre domenica ha faticato. Ci sono stati momenti che ho mostrato in video alla squadra  nei quali Lang non chiudeva mai al centro perché aveva paura di Abubakar. Significa che il nostro attaccante uno status comincia a prenderlo in Super League. A volte, ad esempio contro YB e Basilea,  gli chiedo un maggior lavoro difensivo e so benissimo che  non posso poi pretendere sempre a necessaria lucidità in avanti.”

-Quanto pensi possa contare psicologicamente il risultato di domani sera in proiezione futura?

“E’ una bella domanda. Onestamente riuscire a battere l’YB darebbe ancora più forza e consapevolezza al gruppo. Sappiamo che è una partita a sé, comunque ci sono emozioni differenti dal campionato. Il risultato può dare certezze in più a determinati giocatori e sensazioni che abbiamo nella testa. Tutte le vittorie danno certezze e consapevolezza; questa sfida potrebbe darci  emozioni articolari in più.”

-Un’ultima curiosità, hai parlato del ricordo di Lugano-Servette di una decina d’anni or sono. Hai altri ricordi di Cornaredo pieno magari da giocatore?

“Quello che ho detto prima è quello che penso. La squadra dell’amico Bordoli e di Dormiente quella partita mi aveva emozionato. Affrontava il Servette con i vari Zakaria, Bua, Dominguez, Roux, Koutesa e dall’altra parte c’era il Lugano di Renzetti/Betancour. Guarino, Bottani e Tosetti disputarono una partita incredibile, mi ricordo che ero vice allenatore del Chiasso e quel giorno provai molta invidia”.

 

 

 

 

 

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