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"La pressione

“Con questa mentalità niente e nessuno ci spaventa”

Grande soddisfazione a fine partite per il pubblico presente a Cornaredo. Tutti a sottolineare il grande primo tempo disputato dal Lugano che ha concesso poco o nulla al Basilea. Oltre alla rete capolavoro di Renato Steffen nella ripresa. Una squadra bianconera che con il successo di martedì sera -il sesto consecutivo in campionato- ha acquisito matematicamente il diritto di partecipare al “Championship Group” che designerà il campione svizzero e i club che parteciperanno alle coppe europee. 

Abbiamo dominato il Basilea

Il tecnico Mattia Croci-Torti si presenta nella sala stampa di Cornaredo mostrando grande soddisfazione e anche un pochino di commozione. A chi gli fa presente i traguardi raggiunti (sette vittorie compresa la Coppa e qualifica al girone finale per il titolo) risponde: “E’ stata veramente una bellissima serata perché quando si comincia a parlare di possibile conquista del campionato e della necessità di mettere pressione sugli avversari la testa cambia. Devi prepararti in maniera differente e disputare le partite con la giusta mentalità di una squadra che deve vincere. Stasera il Lugano ha fortemente voluto conquistare i tre punti, aveva molta più fame dell’avversario. Da allenatore ho goduto per tutto il primo tempo, abbiamo dominato il Basilea, giocando un bel calcio con i ragazzi che si sono divertiti. Siamo riusciti a creare anche diverse occasioni da gol. Devo fare sinceri complimenti all’attitudine e alla mentalità dei miei giocatori. Non era scontato, quando le dinamiche cambiano possono subentrare pressione e paura, al contrario negli occhi dei miei ragazzi ho solo visto coraggio e tanta forza di volontà”.

Sentivo la partita

-E’ giusto sottolineare che proseguire la striscia positiva non era facile; è vero che da due o tre anni il Lugano sta facendo bene ma non era abituato a queste temperature da vertice. Non è mai stata così vicina alla vetta e discorsi di titolo non ne sono mai stati fatti. La risposta stasera è stata decisamente ottima e non era affatto scontato, sei d’accordo?

“Sono sincero con voi, nel pomeriggio sentivo un po’ di nervosismo alla pancia ed era da anni che in campionato non mi succedeva. Partite di Coppa a parte vivo sempre serenamente l’avvicinamento alle gare. Invece oggi sentivo che c’era qualcosa di diverso e che avrei dovuto essere bravo anch’io a far passare ai ragazzi il messaggio che questa vittoria era  importante per avvicinarsi alle prime due ma soprattutto per raggiungere il nostro primo obiettivo che era entrare nelle prime sei in vista della poule finale. Penso che la squadra abbia giocato con il giusto equilibrio, abbiamo subito veramente poco. Se guardiamo gli undici i giocatori schierati inizialmente da Celestinii non era certamente una brutta squadra ma il Lugano stasera ha dato prova di grande mentalità ed è per quello che sono qui a complimentarmi con i ragazzi che per l’ennesima volta sono stati encomiabili”.

Vincere anche a Winterthur

-Visto questo incredibile stato di forma andare a Winterthur senza  Steffen (squalificato per somma di ammonimenti) è qualcosa che passa quasi in secondo piano o è un peccato visto che poi lui alla fine ci mette sempre quel qualcosina in più per permettervi di vincere queste partite?

“Sicuramente troveremo delle alternative a Steffen come abbiamo sempre fatto finora in caso di assenze e anche quando lui ci era mancato per infortunio. Sappiamo quanto  Renato sia importante per la nostra squadra: ha statistiche incredibili, anche oggi un assist e un gol. E’ sicuramente una grossa perdita però sono sicuro che ci faremo trovare pronti. Non credo che per la trasferta di sabato recupereremo tanti ragazzi, sono però convinto che dopo Winterthur la rosa comincerà a rianimarsi. Tra tre giorni finisce anche il Ramadan, sappiamo che abbiamo tanti giocatori che arrivano stremati dal digiuno islamico e che stanno dando tutto anche in questo periodo. Non possiamo mollare, ci attende una trasferta difficilissima, in pochi hanno vinto alla Schützenwiese, però dobbiamo rimanere sul pezzo se vogliamo mantenere questa grande mentalità dobbiamo essere capaci di andare a vincere anche a Winterthur.”

L’intelligenza di Sabbatini

-Visto che si parla di singoli ti chiedo anche una battuta su Sabbatini che partito titolare dopo alcune partite è stato forse tra i migliori in campo

“Difficilmente in tutte le partite nelle quali ho avuto la fortuna di dirigere dalla panchina Sabbatini ho potuto parlare male di lui perché ha un’intelligenza di gioco veramente elevata. Ultimamente non era partito dall’inizio ma anche perché so cosa può succedere quando lui entra a partita in corso. I match li voglio sempre vincere e so benissimo che per riuscirci non servono undici giocatori ma al minimo sedici visto che faccio sempre cinque sostituzioni per dare forza al gruppo. Jonathan anche in queste partite dove ha iniziato in panchina si è sempre comportato in maniera professionale, lui Sto arrivando! quanto per me sia importante e oggi ha mostrato per l’ennesima volta quanta intelligenza abbia,: sono contento per lui”.

Tutti i ragazzi ci credono

-E’ importante la gestione della squadra in un frangente che il Lugano non ha mai vissuto ma è importante anche il confronto quotidiano con tutti i giocatori. Ogni componente della rosa sembra avere una grande voglia di partecipare al momento, Celar desidera segnare per la classifica dei cannonieri oltre che per il bene della squadra. Stasera abbiamo visto un pizzico di egoismo da parte di Vladi e Aliseda (che aspettava in area il passaggio dal compagno) non deve averla presa benissimo. E’ importante quindi anche ill confronto con i singoli?

“Sono convinto che la forza del Lugano continui a essere il gruppo. Stasera c’erano in campo cinque giocatori diversi rispetto alla squadra che ha battuto sabato lo Stade Lausanne. Questo fa vedere quanto importante sia avere a disposizione tanti elementi che ci credono. Finora i ragazzi ci hanno sempre creduto, alla Pontaise chi è subentrato ha fatto gol e assist. Stasera Marques e Aliseda hanno fatto quello che dovevano, Vladi è entrato in una posizione non sua, Przybylko e Nkama si sono fatti trovare pronti. Certo ci sono grandi aspettative individuali ma è una situazione che ho già provato negli ultimi anni in vista delle finali di Coppa che tutti volevano giocare e la gestione del gruppo nelle ultime settimane era un po’ come quella di questo periodo. La semifinale di fine mese con il Sion è importante perché ci da modo di avere due obiettivi per i quali i giocatori devono sentirsi partecipi. Anche per me come allenatore sono step che mi aiutano a migliorare, non è facile gestire tanti giocatori che desiderano scendere in campo ma il mio lavoro è fare delle scelte e cercare di azzeccarle!”

Fiato sul collo di YB e Servette

-Come annusi il momento in campionato: credi che a YB e Servette possano cominciare a tremare un pochino le gambe visto ile ritmo infernale che state tenendo?
“So che le gambe gli tremano, sono sicuro non devo nemmeno stare a pensarci. Quello che stiamo facendo è importante ed è normale che gli altri sentano il nostro fiato sul loro collo. Questo non vuol dire che siamo certi di potercela fare. Dico sempre -come avevo dichiarato  al CdT in un’intervista nel mese di aprile dell’anno scorso- che dobbiamo  farci trovare pronti se chi è davanti a noi dovesse sbagliare qualcosa. L’YB ultimamente non sta facendo benissimo dunque siamo riusciti a recuperarlo, quanto al  Servette, evidentemente, non poteva reggere quel ritmo infernale. Naturalmente sono due squadre forti, i ginevrini l’hanno dimostrato finora giocando alla grande anche in Europa e i campioni svizzeri. comunque vada, quando recupereranno i vari Ugrinic e Benito, rimangono la squadra da battere”.

Frutto del lavoro altro che sogno

-A proposito di questo discorso  pensi che in settimane come questa nelle quali voi siete i primi a giocare e conquistate i tre punti sia un vantaggio nel senso che mettete grande pressione su chi sta davanti in classifica?

“Non parlerei ancora di grande pressione ma sono convinto che stasera gli allenatori di YB e Servette abbiano guardato la nostra partita e che difficilmente possano mentire. Noi stiamo facendo qualcosa di importante soprattutto -e mi ripeto- a livello di mentalità. Ed è questa la cosa positiva. Siamo arrivati qua e non voglio che si usi la parola “sognare” perché quello che stiamo facendo è frutto del lavoro,  di una mentalità che stiamo acquisendo e della sberla che abbiamo ricevuto dallo SLO nella prima partita di questo 2024. Una sconfitta qui a Cornaredo che ci ha fatto capire che dovevamo rimanere umili, tenere i piedi ben piantati per terra e non pensare di essere dei fenomeni. ma lavorare e ancora lavorare se vogliamo arrivare al livello delle altre due.”

Le spinte di Steffen

– Prima ho intervistato Steffen e ha detto di essere soddisfatto perché da quando è arrivato a Lugano martella sul fatto di acquisire anche a Lugano una mentalità vincente e stasera era soddisfatto perché si comincia a vederla. Penso che tu concordi e vedi questa evoluzione?

“A Renato piace  dire questa cosa. Fa parte del personaggio: la verità è che comunque lui non ama perdere e questa mentalità, piano piano, sta entrando nello spogliatoio. Non posso dimenticare però  che questo gruppo aveva già raggiunto anche in precedenza risultati importanti. Ma nessuno tocca quest’attitudine che ha Steffen nei confronti dei compagni. E’ uno che spinge a fare meglio e sono contento di allenarlo, così come sono contento di allenare gli altri senatori che soni già stati qui. Questa sua mentalità fa molto bene al gruppo, da quando Renato è arrivato stiamo sempre riuscendo a fare qualcosa di importante”.

Elogio della difesa

-Se poi Steffen segna anche  gol come quello di stasera; ne ricordi di più belli da quando siedi in panchina qui a Lugano?
“Sicuramente è uno dei più belli e mi aspetto che ne faccia anche di più, non solo assist e glielo detto prima della partita. E’ confortante vedere che quest’anno siamo uno dei migliori attacchi, se vinciamo le partite è anche perché siamo migliorati pure sotto l’aspetto difensivo.  Troppe volte sono venuto in conferenza stampa a giustificare errori di difensori o incertezze di Saipi. Oggi mi sembra giusto segnalare le prestazioni di Mai, Hajdari, dello stesso Saipi e di Doumbia che, nonostante non avesse tante forze in corpo, si è messo a disposizione della squadra e ha disputato una partita di alto spessore.”

Sabato occhio alle trappole

-Ti ho visto a fine gara fare il segno “sette” sotto la tribuna. Rimangono tre gare da disputare oltre alla Coppa.Ti senti di dover aggiungere qualche dito?
“Dobbiamo per  forza se vogliamo fare qualcosa di speciale. Sette affermazioni consecutive sono qualcosa di incredibile vedendo anche quante partite abbiamo giocato in trasferta. Ma il momento di festeggiare durerà ancora un’oretta poi dalla una di notte vedrò di guardare la partita  di stasera e di prepararci alla sfida di Winterthur che, sapete meglio di me, è piena piena piena di trappole”.

Hajrizi out per diverse tempo

-Un’ultima domanda che sta Hajrizi uscito sofferente dalla Pontaise?
“Penso che purtroppo la situazione di Kreshnik non sia positiva, temiamo di averlo perso sino a fine stagione, ma ci saranno altri accertamenti medici e nei prossimi giorni la società farà un comunicato ufficiale. Speriamo di poterlo recuperarlo per le ultimissime partite.”

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