"Ci vorrà molta pazienza"

“Ci vorrà molta pazienza”

A quattro giorni dalla sfortunata trasferta di Berna, il Lugano torna in campo per il sedicesimo turno del campionato di Super League. Domenica alle 16.30 sarà ospite di Cornaredo il Sion. Al termine dell’allenamento di venerdì mattina il tecnico Mattia Croci-Torti ha incontrato i giornalisti informando in apertura che non saranno a disposizione due dei titolari di mercoledì. L’attaccante Celar ha problemi alla caviglia dopo uno scontro con Lustenberger mentre il portiere Saipi soffre di un forte affaticamento muscolare.

-Hai comunque già detto che Baumann è pronto?

“E’ una domanda che da qualche tempo mi rivolgete e ho sempre risposto allo stesso modo. Con grande onestà e sincerità ho ribadito che di Noam mi sono sempre fidato e sono convinto che tante vittorie che abbiamo conquistato negli anni scorsi sono state anche merito suo. Penso soprattutto alla qualificazione in Europa League con Celestini quando Baumann diede un grosso contributo nei sette risultati utili consecutivi. Anche Osigwe ha recuperato. Abbiamo ricevuto giovedì l’ok dai medici e siamo contenti di averlo con noi in panchina.

-Maric non è stato schierato a Berna per un turno di riposo o altro?

“Avevamo fatto una riflessione sulle tre partite in sette giorni. So benissimo che dopo l’infortunio muscolare che ha avuto l’anno scorso a Zurigo giocare sul sintetico non lo  facilita. Dopo Losanna aveva avuto problemi per diversi giorni. Sapevo che dopo il GC avevamo ancora quattro partite importanti, ci si è messa di mezzo anche una febbre che ha fatto sì che non potesse venire nemmeno a Berna, quindi dobbiamo gestire la situazione.”

-Allo Stade de Suisse, nell’immediato dopo partita, ti sei arrabbiato per la mancanza di concentrazione sui due gol subiti nel finale. Li avete analizzati?

“Mi sono arrabbiato perché sia contro l’YB sia a Basilea abbiamo disputato spezzoni di partita importanti (penso al secondo tempo al St Jakob e all’interpretazione del match di Berna). Mercoledì però non siamo riusciti a essere concentrati nelle ripartenza quelle che avrebbero potuto mettere ko l’YB nei minuti in cui c’era tanto nervosismo da parte loro. Ero convintissimo che ci avrebbero potuto fare gol e quindi pareggiare solo su una palla ferma e così è stato. Nei minuti finali ci vuole maggior concentrazione, valutare e dare il peso giusto a ogni pallone, non l’abbiamo fatto nella maniera migliore. Da questi errori ne traiamo tanti insegnamenti per il futuro”.

-Tramezzani ha assistito dal vivo alla sfida di Berna. Che partita ti aspetti domenica?

“Paolo per me è un allenatore che fa giocare male la squadra avversaria. Mi ricordo quando venivo a vedere il Lugano della coppia Alioski-Sadiku tutti dicevano che i bianconeri difendevano basso. In realtà quando voleva la squadra andava a prendere alto gli avversari. La stessa cosa la fa il Sion, ha cambiato quattro volte il modulo di gioco perché Tramezzani è un  tecnico estremamente intelligente che sa benissimo quando difendere basso e quando venire a prenderti anche a metà campo. Costringe l’altra squadra a giocare male e da queste partite si è vista la sua grande intelligenza: conosce il valore dei suoi giocatori, sa di avere a disposizione delle schegge sulle fasce (come Itaitinga e Wesley) e infatti riesce a farti male su queste ripartenze. Sta ottenendo tanto con questo Sion ma è soprattutto merito della voglia che ha lui di difendere la sua squadra.”

-Wesley è attualmente l’uomo più pericoloso dei vallesani. Cosa temi del Sion, che delle ultime tre vittorie due le ha ottenute fuori casa, a parte la disposizione tattica di Tramezzani?

“Onestamente domenica non guarderò tanto agli avversari. Devo far capire alla mia squadra che dovremo avere tanta pazienza, ma tanta tanta. Riuscire a stanare i vallesani non sarà facile, difendono forte, stretti, hanno voglia di stare lì, sanno benissimo come può andare a finire la partita. In tante cose li vedo come il Lugano di questi anni. Sarà un match nel quale non possiamo permetterci di andare all’arrembaggio perché loro hanno dimostrato di essere veramente forti in contropiede. Chiederò ai ragazzi di pazientare, se lo facciamo questo match lo possiamo vincere”.

-Tramezzani cambia spesso formazioni ma anche tu dovrai cambiare v isto che con Celar si era creato una sorta di sistema di gioco, ruotato spesso attorno a lui. La sua mancanza ti costringerà a trovare nuove soluzioni offensive. Hai pensato a lanciare un segnale da subito ad Amoura?

“Esattamente sei giorni fa Amoura è partito titolare contro il GC dunque di lui abbiamo grande considerazione. Purtroppo mercoledì non avevo a disposizione Abubakar, che si è ammalato quel giorno. Lui è un elemento che non vorrei assolutamente dimenticare. Lo sto tenendo su di giri perché sono convinto che può essere la sua partita come quella del gruppo. Ho a disposizione attaccanti che reputo ottimi, quindi riusciremo sicuramente  a fare a meno di Celar, facendo qualcosa di diverso”.

-A Berna il tuo Lugano ha subito per la prima volta tre gol. E’ un dato che ti ha fatto riflettere o è frutto delle contingenze?

“Nel finale ho chiesto a tutti di andare avanti perché volevo pareggiare. Se avessi desiderato mantenere il 2-1 li avrei tenuti in difesa invece continuavo a dire a Numa, Yuri e Facchinetti di spingere. Alla fine cercavamo il pareggio, non mi piace accontentarmi di perdere di un gol, prendere un altro gol non avrebbe cambiato nulla se invece fossimo riusciti a segnare sarei stati considerato un grande allenatore. Non sono uno o due reti di scarto a fare la differenza. Mi è scocciato perdere ma volevamo a tutti costi un punto. Poi ci sta che puoi subire in contropiede anche se non era facilissimo leggere la giocata o meglio il campanile di Sulejmani. Ma chiedevo di andare a cercare il pareggio anche se con l’YB puoi prendere un gol in ripartenza. Il coraggio a vuole paga e a volte no.”

-Al di là di tecnica e tattica deve esserci anche l’aspetto emozionale: si è arrestata la vostra striscia positiva, è arrivata la sconfitta. Avete lavorato su questo?

“Al fischio finale c’era tanta amarezza come succede dopo le sconfitte. I giocatori sono esseri umani che vivono di emozioni. Quando a Berna sino all’82’ tieni il pareggio e portare a casa un punto sarebbe stata una cosa a cui tenevamo tantissimo, è normale che la delusione tenda alla frustrazione. Quello che avevo in pancia era quello, ero frustrato. Però dalla ripresa degli allenamenti si lavora. Quando si parla di consapevolezza: questo è un gruppo che sa che può vincere tutte le partite ma che può anche andare a Berna a perdere. Sono ragazzi intelligenti che non fanno drammi. Stamane le riserve hanno svolto un allenamento che mi ha veramente dato gioia, diversi elementi mi hanno messo in difficoltà. Proprio per questo non ho ancora in testa come andremo a giocare domenica.”

-Contro il Sion saranno importanti i primi minuti, si cercherà di sorprendere l’avversario?

“Non credo che ci siano sorprese: si affrontano due squadre che nel tempo hanno imparato a studiarsi. Difficilmente  vedremo un Sion che scende in Ticino all’arrembaggio e vi dico sinceramente che difficilmente vedrete un Lugano talmente offensivo da farsi sorprendere nei primi minuti dal Sion”.

-Sei contento che domenica arbitrerà una donna?

“Sono arrabbiato che contro l’YB sia stato cambiato l’arbitro il giorno stesso. Doveva dirigere Schärer che è il miglior fischietto svizzero. Non sono stato contento della valutazione del rigore anche se magari c’era. Ma da domenica vedrete marcamenti a zona sui calci d’angolo perché se dobbiamo riguardare al VAR, sotto la pressione dei tifosi di casa, tutti gli abbracci in area non finisce più. Sin dal primo minuto la panchina dell’YB ha chiesto al quarto uomo di controllare il VAR su ogni situazione. Per quattro corner consecutivi hanno reclamato poi ci sta che alla quinta si vada a vedere il monitor, siamo stati magari un po’ ingenui ma ho capito che quando vado a giocare sotto le curve di YB o Basilea la mia squadra non deve marcare a uomo.”

-La reazione esagerata di Aebischer con presa al collo di Hajrizi non era forse quella da intervento del VAR, con un rosso al giocatore bernese?

“Non sono arrabbiato con gli arbitri, finora ci hanno diretto in maniera più che egregia. So però che episodi come quello del rigore di mercoledì ce ne sono almeno undici a partita. Quando abbiamo giocato a Losanna sull’episodio del rigore a nostro favore c’è una trattenuta identica ai danni di Hajrizi senza nessun intervento arbitrale. Bisognerebbe parificare le cose perché poi al rallentatore tutti questi contatti sembrano più gravi. A Berna mi sono anche arrabbiato perché il quarto uomo non mi ha avvisato che c’era un check in corso e io ho inserito Facchinetti al posto di Guidotti, cosa che non avrei fatto se avessi saputo che alla ripresa del gioco si sarebbe deciso per un calcio di rigore contro di noi.”

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Informazioni per la partita Lugano - Sion