Celestini: proseguire con lo spirito giusto
Allenamento di transizione quello di venerdì mattina per la rosa bianconera. Si è trattato di una seduta leggera per permettere il pieno recupero delle energie in vista dell’attesa sfida contro i campioni svizzeri dello Young Boys in programma a Cornaredo domenica alle 16. Al termine dell’allenamento Fabio Celestini ha incontrato i giornalisti. Queste le domande e le risposte del tecnico.
-Tra le cose positive di sabato scorso, oltre alla vittoria, il fatto che secondo Teleclub avete vinto due terzi dei contrasti. E’ una circostanza che fare sicuramente piacere a un allenatore?
“Sicuramente anche perché questa non è la nostra principale caratteristica, è sempre bello riuscire anche a fare diversi tipi di partita. Alla fine non sai mai come cominci e come finisci una gara, la imposti in un modo e lo sviluppo in campo è completamente diverso. Abbiamo vinto grazie allo spirito di squadra, alla solidarietà, alla voglia, alla convinzione in quello che stiamo facendo e ciò al di là del gioco espresso o di quanto fatto con la palla. Sono molto contento perché avevamo insistito molto su questi concetti, penso poi che con maggior fiducia e coraggio si arriverà anche a fare cose più elaborate col pallone come s’errano viste in novembre e dicembre. Però quando non si riesce per un motivo o l’altro non si riesce ad avere il predominio con la palla si deve riuscire a vincere puntando su altri elementi: spirito collettivo e desiderio di imporsi., E questo la squadra lo ha dimostrato perché dopo che gli avversari hanno colpito la traversa dopo 30 secondi ci poteva essere un contraccolpo e invece abbiamo saputo soffrire e nel secondo tempo siamo usciti e abbiamo meritato la vittoria.”
-Dopo otto giornate senza successi si poteva creare un circolo vizioso a livello mentale nei giocatori: quanto bene hanno fatto i tre punti conquistati a Lucerna?
“Tanto, non penso solo per il gruppo ma per tutti. Avevamo la sensazione di lavorare bene, di essere uniti, di aver piacere nello stare insieme ma i risultati non arrivavano, si perdevano le partite a cinque secondi dal termine. Contro Sion e Xamax queste reti ci sono costate 4 punti e non sono pochi! Chiaramente vivevamo come un sentimento di ingiustizia. Il Lucerna venne a Cornaredo in una serata di pioggia: noi colpimmo quattro pali, ci negarono un rigore e loro vinsero per 4-1. Tante piccole cose che non ci permettevano di uscire dal campo con i tre punti; volevamo invertire questo trend. Dopo la partita della Swisspoarena ero molto felice, oltre che per la vittoria, per il fatto che con lo spirito giusto si può riuscire a fare molto.”
-Avete conquistato una vittoria importante, il GC è in crisi e lo Xamax non sta dimostrando un grande gioco. Pensate di aver messo un margine importante tra voi e le ultime due?
“Quello che dicevo una settimana fa lo ribadisco ora: voglio occuparmi della mia squadra e non delle altre. Dopo questa vittoria anche i pareggi delle ultime partite hanno un senso. Sono punti ma se li fai assieme a delle sconfitte contano pochi, invece quando li metti assieme a una o più affermazioni pesano molto. La squadra non è cambiata molto in sette giorni, abbiamo solo avuto un’iniezione di fiducia e tranquillità. Però c’è ancora tantissimo lavoro da fare, un momento difficile lo possono attraversare tutti e la strada è molto lunga. Sono felice di aver potuto lavorare questa settimana con ragazzi che arrivavano allo stadio con un pizzico di fiducia e di consapevolezza in più. Però adesso concentriamoci sulla sfida con l’YB, difficilissima. Sarà un buon test per vedere se lo spirito visto a Lucerna e a Sion, dopo la batosta con il Thun, sta crescendo o se ricadiamo nei nostri difetti. Penso di no. Stiamo cercando di costruire qualcosa e quando arriva una vittoria diventa più facile, ma lo spirito deve restare lo stesso, anzi maggior perché abbiamo davanti i campioni svizzeri e dobbiamo dare il 110 per cento.*
-Contro lo Young Boys a Cornaredo avete fatto voi la partita ma non siete stati ripagati dai punti. E’ un avversario di vostro gradimento?
“Te lo dirò dopo la partita. Sono forti, hanno caratteristiche speciali, pressano bene con cinque elementi, difendono a cinque, stan no alti, prendono tanti rischi perché hanno grande autostima. Sono prima da molti mesi, hanno fiducia nei loro mezzi, giocano con convinzione e tranquillità incredibile. Hanno fatto inoltre 24 gol su calci piazzati e sono tanti. Molte volte sbloccano così le partite. Poi fanno una ventina di reti di testa su centri laterali senza pensare alle ripartente. Hanno svariate possibilità di segnarti un gol, talvolta hai l’impressione di controllarli o di dominarli ma alla prima occasione ti castigano. Spero che riusciamo a fare una bella partita ma soprattutto a vincere.”
-A Lucerna hai provato la difesa aa quattro è una soluzione che pensi di riproporre?
“Sì, abbiamo difeso a 5, poi a 4 e poi ancora a 5. E’ lo spirito che conta. Come dico sempre se vogliamo parlare di schemi possiamo farlo ma il punto non è questo. a Sion a cinque abbiamo sofferto meno che a Lucerna schierati a quattro , ma siccome lì abbiamo vinto ecco che la disposizione è parse migliore. Ma a cinque abbiamo sempre rischiato poco. Tatticamente i ragazzi sono bravi e sanno interpretare qualsiasi modulo. Ma la differenza la fa lo spirito. Le tattiche sono alibi che tutti utilizziamo per spiegare vittorie e sconfitte, ma senza spirito non vai da nessuna parte. I miei giocatori sono duttili, stiamo cercando di costruire qualcosa e la vittoria di Lucerna fa morale. Non sto lavorando sugli schemi, delle volte ci sta di cambiare anche per sorprendere l’avversario. Le idee sono sempre le stesse: sto cercando di convincere un gruppo di fare un certo percorso e non pretendo cose che loro sanno fare. Vengo sul mattino allo stadio contento di allenare questo gruppo e l’avevo detto anche quando perdevamo le partite. E’ un gruppo ricettivo e sono un tecnico felice, questa settimana più del solito.”
-Armando Sadiku è tornato titolare e ha segnato , è importante per lui dopo i mesi difficili che ha passato?
“Sicuramente, ho fatto una scelta motivata soprattutto dallo spirito del giocatore. Gli manca ancora qualcosa sul piano fisico ma era venuto il momento di buttarlo dentro perché a Lucerna dovevamo fare una battaglia e Armando ha questa caratteristica che ancora al 60′ va da solo fra i due centrali a fare pressing e fondamentalmente trascina i compagni. Se vedi che la tua punta è il primo difensore sei indotto a fare altrettanto. E’ la nostra ricetta: non mollare mai, essere insieme, aiutarci, comunicare e Armando ce l’ha nel DNA, poi fa anche gol, tanto meglio.”
-Pure la reazione di Baumann dopo l’errore di Sion non era scontata?
“Ha fatto un passo avanti, è tutta esperienza. Anche col portiere abbiamo cercato di lavorare in un certo modo in settimana. Noam sapeva di aver sbagliato in un momento cruciale e abbiamo dovuto fare un certo lavoro, ma il merito è tutto suo. Non ha cercato scuse ma ha azzerato l’accaduto e ha reagito alla grande. Se tutti togliamo gli alibi diventiamo un gruppo vero che è diverso da un gruppo facile che non da problemi, vogliamo essere una squadra vera e competitiva”.
-Quanto pensate alla Coppa svizzera: giovedì sarete a Thun.
“Ci pensiamo poco anche se sappiamo che sta arrivando. Se con l’YB non avremo Sulmoni squalificato oltre agli infortunati, in Coppa mancherà Bottani e quindi dobbiamo fare delle valutazioni su chi mandare in campo nelle due partite. Vogliamo fare risultato contro l’YB per i punti, la fiducia e anche per andare a Thun con lo spirito ancora superiore. Giocare contro loro -che anche senza Hediger e Karlen sono andati a imporsi a San Gallo per 3-1- è veramente difficile, non è una passeggiata. Sul sintetico in un quarto di finale di Coppa ci sarà veramente da soffrire”.