Celestini: le partite le decidono i subentranti

Celestini: le partite le decidono i subentranti

Dopo tre giornate di lavoro ad alta intensità, venerdì mattina lo staff bianconero ha organizzato un allenamento cosiddetto di scarico. La parte tattica ha avuto la preponderanza. Al termine della seduta Fabio Celestini ha incontrato, come d’abitudine alla vigilia di un match, i giornalisti. La prima domanda ha riguardato le condizioni dei singoli.

“Stiamo valutando varie situazioni, sicuramente Kecskes e Macek sono recuperati e potranno già giocare sabato con la U21 in modo che nelle prossime settimane possano entrare nei diciotto: si tratta di due elementi dei quali sono molto contento. Gli altri sono tutti disponibili, ad eccezione di Daprelà, squalificato.”

-Partiamo dal dopopartita con il San Gallo: lei ha detto sono contento di quanto fatto ma bisogna lavorare ancora su aspetti tattici e sul mentale. Com’è andata la settimana da questo punto di vista?

“Domenica abbiamo fatto cose buone ma c’è ancora tanto lavoro davanti a noi. La cosa più importante è stata lo spirito che è quello che ti fa vincere le partite. Sono stato contento di aver visto che i giocatori hanno creduto in quello che avevamo preparato in settimana, questa è già una grande cosa. Sapevamo che il San Gallo ha la particolarità di attaccarti con sei o sette elementi e avevamo quindi l’idea di saltare la loro linea e di andare a far male con i nostri tre attaccanti. Malgrado un inizio di gara nel quale siamo stati un po’ bassi e con ripartenze non riuscite, i ragazzi ci hanno creduto e dal 20′ in poi si è visto che  abbiamo creato tante occasioni.”

-Sempre tornando alle sue parole è un Lugano che deve saper cambiare anche in base all’avversario. Ora arriva il Thun che in 13 partite tra Coppa e campionato ne ha vinte 7, pareggiate 3 e perse altrettante. Un avversario con caratteristiche diverse dal San Gallo?

“Sì, per questo non potremo riproporre lo stesso Lugano di domenica scorsa, il Thun non verrà a fare pressing con sette giocatori. La mia squadra deve essere capace a capire che magari, se andassimo in vantaggio, potremmo riproporre le ripartenze, ma in condizioni normali ci aspetteranno a metà campo, non potremo giocare subito in modo rapido sugli attaccanti ma fare un’altra cosa. Avere pazienza, puntare sul possesso, girare il pallone, al limite tornare indietro, cercare di farli muovere e stare attenti alle loro ripartenze: quando conquistano palla sono bravissimi a partire forte.”

-Quanto alla formazione riproporrà certamente il trio d’assi Gerndt, Junior, Bottani?

“Quando in due partite tutti i gol e gli assist li fanno le punte è difficile lasciarne fuori o a riposo qualcuna. Dobbiamo dare continuità, fin quando vedo che hanno benzina li metterò in campo, sicuro di avere tanta scelta anche in panchina e che quindi chi entrerà in campo a partita in corso, com’è successo contro i sangallesi, farà benissimo. “

-Inoltre avrete a disposizione Piccinocchi, che è già entrato domenica, un uomo d’ordine.

“Ci sono tanti elementi al rientro. Domenica hanno giocato dall’inizio Mihajlovic e Maric che erano assenti da tempo. Bottani viene a sua volta da un lungo infortunio. Ora recuperiamo anche Piccinocchi. E’ gente che ha bisogno un po’ di tempo, non voglio che si rifacciano male. Stiamo recuperando tutti ma dobbiamo essere bravi a saper gestire le varie situazioni.”

-Cosa si aspetta dal Thun?

“Non ci sono sorprese. E’ una formazione che sa benissimo quello che fa in fase difensiva, sono compatti, lavorano tutti e lasciano pochissimo spazio tra le linee.  Veramente un avversario complicato da muovere, inoltre ogni volta che conquistano palla salgono in tre o quattro e sono ancora più bravi a ricomporsi dopo l’attacco. Fanno sforzi al 300% e sarà difficile. Chi vuole batterli deve fare una buonissima partita, alternando le modalità tattiche, sfruttando i calci piazzati e via dicendo.”

-Si parla di terreno pesante, per la pioggia che arriverà sabato e domenica, questo può influire sul vostro gioco?

“Vedremo come saranno le condizioni. Chiaramente se il campo sarà brutto bisognerà adattarsi. Ho giocato qui con il Losanna sotto la neve ma non è che sia cambiato molto. Se un terreno è quasi impraticabile, sarà una partita più di spirito e di lotta, non si parla più di tattica ma di un match nel quale tutto è possibile. Spero che si possa giocare su un campo decente sul quale  sviluppare gioco”.

-Quando è arrivato ha detto di aver visto pochi sorrisi, ora la situazione è mutata?

“Stiamo meglio. Chiaramente vincere dà sempre morale. Vedo gente contenta che partecipa moltissimo agli allenamenti. Nei dialoghi che ho con loro vedono che sono una persona che dà idee e soluzioni ma che desidera condividerle con i giocatori, perché in campo ci vanno loro. Lo stile di gioco non cambia, ma all’interno ci sono cose che propongo e sta a loro attuarle e in che modo. Ho tanti riscontri e feedback positivi, sono ragazzi che  non hanno paura e ciò significa che siamo sulla buona strada”.

-A proposito di sorrisi è tuo compito riuscire a mantenere buona armonia nel gruppo, ora rientra Sabbatini dopo la squalifica e qualcuno dovrà fargli posto, devi gestire anche queste situazioni?

“Fa parte del mio lavoro: attualmente siamo in 25, tanti. Una delle chiavi di questa stagione sarà di sapere quanto questo gruppo è unito. Sono sempre stato riconosciuto come un allenatore che cambia abbastanza, che fa giocare la squadra migliore al di là dei nomi e delle età, sempre con la massima onestà con me stesso e con i giocatori. Se loro saranno bravi come sono stati Covilo, Crnigoj  e Piccinocchi che domenica sono entrati nella ripresa e hanno cambiato la partita a nostro favore, sicuramente il futuro sarà roseo. Se invece ognuno pensa solo a sé stesso e sta a vedere se gioca cinque minuti in più o in meno, come in qualsiasi gruppo ci sarà un limite.  Ma sono stato chiaro sin dall’inizio: chi vince le partite è chi subentra a gara in corso. Dal sessantesimo al novantesimo un terzo della squadra cambia e nessuna gara si può dire già vinta o persa dopo un’ora, nemmeno quando sei in vantaggio per 3-0. Chi realmente dà un apporto determinante al risultato sono i tre ragazzi che entrano nella ripresa. Do loro una grandissima importanza, poi chiaramente tutti desiderano essere titolari ma si deve sapere che chi vince le partite è chi subentra. Domenica ho fatto i complimenti ai tre perché li ho sentiti carichissimi e lo si è visto in campo”.

-Dopo il San Gallo hai parlato dell’equilibrio tra il difendere bassi, l’avere possesso palla e ripartire. Sono concetti che si possono allenare o i giocatori devono saperli autonomamente applicare in gara?

“Se si vuol giocare di ripartenza come volevamo fare domenica viste le caratteristiche degli avversari, si doveva giocare più bassi. Però nessuno ha notato che abbiamo difeso solo con sette elementi, che nel calcio moderno sono pochi. Ogni volta che loro attaccavano lasciavamo le tre punte davanti e ci siamo assunti tutti i rischi del caso. Non siamo stati con dieci giocatori dietro la palla, abbiamo detto rischiamo di stare più bassi, e se loro ci verranno a cercare con sette elementi vedremo poi nelle ripartenze tre contro tre chi sarà più bravo. L’idea non è di stare sempre così bassi. Se il Thun ci  aspetta a metà campo sicuramente avremo una difesa più alta.”

-Questo tipo di gioco porta i suoi rischi ma sono stati ben  ripagati. In questo tipo di gioco potrà essere impiegato anche Janko, al momento in panchina?

“Chiaramente sì. Anche contro il Thun se non riuscissimo a sbloccare la partita lui può essere un elemento da inserire. In quel caso bisognerà andare sulle fasce e mettere palloni alti, dovrò cambiare io la squadra per fare in modo ci siano giocatori in grado di crossare e di farlo con la necessaria qualità. In caso contrario è inutile impiegare Janko. Marc ha grande esperienza e un atteggiamento eccezionale e capisce che contro il San Gallo così come stavamo giocando non c’era spazio per lui. Ma si sta allenando molto bene, sono contento di lui, è disponibile e ha voglia di far bene.”

-Il fatto che all’orizzonte mercoledì sera ci sarà la sfida di Coppa con lo Xamax condizionerà la formazione di domenica?

“No il mio obiettivo è battere il Thun. Una cosa non significa sottovalutare l’altra. Desidero mettere in campo la miglior formazione domenica, senza ovviamente correre rischi di schierare giocatori con il minimo acciacco, poi mercoledì a dipendenza di come saremo usciti dal match col Thun, rimetteremo in campo la miglior squadra possibile del momento.”

-Qualche tempo fa il Lugano ha avuto un problema con i portieri. Ora Da Costa sembra sia tornato ai suoi migliori livelli.

“E’ vero.  Ha parato i tiri che gli sono arrivati, due dei quali molto insidiosi. Inoltre ha fatto quasi l’assist sul primo gol. Ci ha dato sicurezza anche con un paio di uscite. Sta facendo il suo molto bene.”

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