Celestini: fa piacere essere rispettati in Europa
Il menu apparecchiato dall’UEFA per le competizioni internazionali per club non muta da alcuni anni. La vigilia è dedicata alle conferenze stampa degli allenatori e agli allenamenti di rifinitura -rigorosamente a porte chiuse- delle due squadre.
Davanti ai giornalisti svedesi e ticinesi il tecnico Fabio Celestini ha ribadito a proposito di Europa che “la partita di Copenaghen è stato un buon test in un contesto difficile, contro la Dinamo Kiev il livello si è ulteriormente alzato e avremmo meritato la vittoria per come abbiamo interpretato il match e lottato. Non veniamo da un periodo facile ma credo che in EL abbiamo mostrato cose interessanti. Avendo una struttura difensiva che regge (abbiamo incassato un solo gol in due partite) e creandoci numerose occasioni da rete. Ci manca ancora, come in campionato, di fare gol.”
-Al portiere Baumann vorrei chiedere cosa pensi delle tue prestazioni in Europa: eri all’ esordio a questi grandi livelli.
“E’ sempre speciale per un giocatore giovane come me poter scendere in campo in una competizione così importante. La squadra finora ha fatto molto bene, con due ottime prestazioni, ci è mancato solo il gol. Se continuiamo su questa strada ritengo che tutto sia possibile. Vediamo”.
-Sono un giornalista svedese e vedo che delle ultime 14 partite ne avete vinte solo 2. Come vivete mr. Celestini questa situazione?
“Ci sentiamo fondamentalmente abbastanza bene. Sappiamo che ci manca qualcosa, che non segniamo molto ma che al contempo possiamo contare su una grande difesa, abbiamo subito meno di un gol a partita, ma per vincere dobbiamo andare in gol (ne abbiamo fatto mezzo a partita). E’ lì che dobbiamo migliorare: creiamo in ogni partita diverse occasioni ma non le concretizziamo. Dobbiamo cercare più cattiveria.”
-Che effetto ti fa sapere che siete molto temuti a livello continentale. L’allenatore del Malmoe ha elogiato molto il Lugano per la sua grande organizzazione e che sarà una partita molto difficile.?
“Penso che ci sia una grande differenza tra le sensazioni e i contenuti in campo ed i risultati. Per il giornalista svedese una squadra che vince solo 2 gare su 14 non va temuta molto, mentre il tecnico la pensa diversamente. Il calcio è strano: chi osserva a fondo i video e analizza le prestazioni, l’organizzazione difensiva e tutto quando vede una partita del Lugano capisce che non è una squadra facile da affrontare. Lo abbiamo visto anche in casa di Basilea e YB: c’è stato tantissimo rispetto nei nostri confronti. Se ci hanno studiato avranno visto che abbiamo cambiato spesso sistema di gioco, siamo un complesso che cerca di fare le cose bene. Poi vincere le partite è un altro discorso. Ci fa piacere anche a livello di immagine che gli altri parlino bene di noi in Europa.”
-Anche voi avrete studiato il Malmoe che impressione ne hai ricavato?
“E’ una squadra a livello difensivo molto organizzata, lavora davvero bene. Fa il 3-5-2, hanno le idee chiarissime, fanno un grandissimo pressing, non lasciano giocare gli avversari, accettano l’uno contro uno e anche fisicamente sono molto forti. Domani ci sarà una bella battaglia da combattere. A livello offensivo attaccano con molti giocatori, persino i centrali vanno a fare sovrapposizione sulle fasce ed è una cosa rara da vedere. Il Malmoe ha anche esperienza e sarà molto pericoloso.”
-Mister lei ha già giocato in questo stadio, che ricordi ha e si aspettava di tornarci da allenatore?
“E’ vero sono stato qui il 27 marzo 2002 per uno Svezia-Svizzera 1-1. Mi ricordo perché era la prima volta che sentivo parlare del sistema tattico “ad albero di Natale” cioè il 4-3-2-1 e mi è rimasto impresso. Poi è stata una delle poche presenze da titolare in nazionale. Mi sarebbe piaciuto tornare da tecnico avrebbe significato che ero in Europa, che allenavo la nazionale o che sedevo su una panchina svedese. Sono molto contento di essere qui.”