Celestini: a Basilea con ambizione
Anche se il sorteggio dei gironi di Europa League ha catalizzato emozioni e attenzioni, il Lugano deve concentrarsi per il momento sul campionato di Raifeissen Super League. Domenica è in programma una trasferta difficile sul campo del Basilea che assieme all’YB sta dominando anche l’inizio di questa stagione. I bianconeri sono reduci dalla sconfitta di San Gallo al termine della quale v’erano state le esternazioni del tecnico Celestini e di capitan Sabbatini. Nella tradizionale conferenza stampa che precede gli impegni di campionato all’allenatore è stato chiesto se in settimana vi sia stata una scossa e come ha vissuto la squadra le critiche?
” Credo di essere un allenatore molto positivo e di averne le ragioni perché la squadra fin qui ha fatto bene, però non lo posso essere sempre. Siamo in fase di costruzione e pensavamo che sul piano della mentalità i passi fatti fossero superiori. Ci stiamo rendendo conto che, anche per i numerosi cambiamenti avvenuti nella rosa, bisogna fare qualche passo indietro e ricostruire quanto fatto l’anno scorso proprio sul piano caratteriale e mentale. Come dico sempre ai ragazzi siamo avanti su tanti aspetti (gioco, struttura, tranquillità con la palla) però ci manca quella piccola cosa che fu determinante anche nella passata stagione quando non vincemmo per otto partite. Non è che le perdevamo per 3 o 4 a zero, ma c’era sempre un tiro deviato, una punizione ecc. e alla fine, anche dopo buone prestazioni, non arrivavano i tre punti. Stiamo in parte rivivendo quel momento ma, ripeto, la fiducia nei ragazzi è massima. Conosco le loro qualità, è una questione di guardarci in faccia e dirci le cose, vedendo dove dobbiamo lavorare ancora di più. In settimana abbiamo toccato certi punti, sappiamo dove possiamo migliorare ma non è che in un attimo tutto si risolva, lo farebbero tutti se fosse così. E’ un percorso da fare assieme ma sono fiducioso per il futuro al di là di sapere cosa succederà domenica a Basilea o in Coppa con il Losanna. Credo nel gruppo, abbiamo lavorato duramente ma con serenità, cercando di porre attenzione non tanto alla tattica o alla tecnica ma allo spirito di squadra che tutti insieme dobbiamo avere. Uno spirito che deve fare in modo che alla fine la palla entri nella porta avversaria e non nella nostra. Anche i ragazzi sentono che stanno facendo delle cose bene ma i risultati per adesso non ci premiano. Dobbiamo cercarli il più velocemente possibile”.
-Già un mese fa, dopo la vittoria di Zurigo, lei aveva avvertito che poi le cose potevano anche cambiare. Ha visto una reazione questa settimana nei ragazzi?
“Parlo tantissimo con loro e lavoriamo su parecchi aspetti. Sappiamo che non sarà una stagione facile, ma dove si situeranno le difficoltà o i momenti positivi è più difficile prevederlo. Stiamo sbagliando noi fondamentalmente, ma non è che abbiamo la bacchetta magica per risolvere tutto con un tocco. Lo scorso anno siamo andati in Europa League perché abbiamo costruito qualcosa. Siamo passati da otto partite con 4 punti a un filetto di 12 gare senza sconfitte, eppure l’allenatore era lo stesso, i discorsi pure e i giocatori anche. Perché si passa da un periodo negativo a uno positivo? E’ la domanda sempre presente nel calcio: ci vogliono ambizione e grande voglia. Da questo punto di vista mi è dispiaciuta domenica la squadra non nel secondo tempo anche se c’era stata l’espulsione. E’ vero che dopo la rete del loro pareggio siamo un po’ crollati, ma nei primi 45′ la partita era nostra e con un po’ più di determinazione e ambizione avremmo anche potuto segnare un paio di reti e non l’abbiamo fatto. E’ questa ambizione che è venuta meno: i giocatori devono sapere dove vogliono arrivare. Questa settimana ne abbiamo discusso.”
-Che partita si aspetta domenica al St Jakob Park?
“Ormai le squadre in Svizzera si conoscono e non ci sono da attendersi sorprese. Il Basilea non fa un grandissimo pressing anche se talvolta in casa, per inerzia, un pochino si alza. Fondamentalmente è una squadra forte fisicamente che ti aspetta; sono compatti e aggressivi, tutti giocatori di grandissima qualità. Se fai un errore ti castigano, lo si è sempre visto. Non c’è nulla da scoprire: dovremo fare una grande prestazione in fase difensiva, offensiva e sulle palle ferme. Sarà un match difficilissimo. Al di là di questo desidero vedere una squadra ambiziosa. Abbiamo visto che a Berna contro l’YB ci siamo fatti rispettare, dobbiamo però avere anche l’ambizione di vincere le partite.”
-Novità dal profilo dei giocatori a disposizione?
“Non ci saranno sicuramente Custodio, squalificato e Covilo infortunato.Anche Gerndt si è fermato l’altro giorno per problemi agli addominali, mentre le condizioni di Bottani, che da una settimana ha ripreso ad allenarsi con il gruppo, le valuteremo domani. Torna per contro Maric che aveva saltato per malattia la sfida di San Gallo.”
-Fa parte della fase di costruzione della mentalità di squadra anche il fatto che tu non ti sia lamentato dell’arbitraggio di San Gallo che vi ha oggettivamente danneggiato con un rigore inesistente, un’espulsione fiscale e un mancato rosso a Quintillà per fallo su Aratore?
“Questo fa parte delle cose che anche voi giornalisti non vedete del lavoro che facciamo in settimana. Ho detto alla mia squadra che non dobbiamo cercare scuse sugli assenti, la pioggia o la neve, i campi brutti e via discorrendo. Sono alibi per i deboli. Non voglio vedere giocatori che trovino scuse nella prestazione dei compagni e quindi nemmeno io me la prendo mai con l’arbitro. Come ho detto in conferenza stampa a San Gallo e ai ragazzi nei giorni seguenti, non è stata colpa dell’arbitro se abbiamo perso la partita. Il rigore lo avevamo parato, vinceranno 1-0 e abbiamo già dimostrato che anche a dieci contro undici si può portare in porto il risultato. Ma non l’abbiamo fatto. Sul perché ci siamo interrogati tutta la settimana. Non cerco e non sopporto le scuse, è da mediocri dare sempre la colpa a qualcuno o a qualcosa. Guardiamo prima cosa abbiamo fatto noi per vincere la partita e poi andiamo a valutare l’arbitro, che è stato fiscale ok, ma non è stato determinante nel risultato. Avevamo la possibilità di conquistare i tre punti e non ci siamo riusciti: colpa nostra. C’è nel calcio anche una dose di fortuna ma la si deve cercare e la si deve far girare a proprio favore con l’attitudine, coraggio e fiducia in sé stessi. Le partite girano ma devi essere tu a farle girare a tuo favore. E’ quanto ci è mancato a San Gallo e che avevamo messo in campo a Zurigo. Mi ricordo la partita a Basilea lo scorso anno quando Sadiku fece un gol e poi si arrabbiò con tutti: c’era in quel tiro una cattiveria che quest’anno non ho mai visto nelle conclusioni davanti alla porta. Sono questi atteggiamenti che fanno la differenza.”
-Sono caratteristiche che hanno tutti i giocatori e la tua squadra le ha?
“Credo di sì e sono per questo molto fiducioso. Però siamo in 21 e questo si deve creare a livello collettivo. Chi ha queste caratteristiche in campo le deve trasmettere ai compagni ma ci vuole un obiettivo di squadra. Ci si devono dire le cose apertamente anche quando uno non fa bene e si deve voler morire in campo per il compagno: sembra semplice ma non lo è.”