Briciole dal Cantone per il Polo sportivo?
Con un’interrogazione presentata in questi giorni sette deputati al Gran Consiglio (Paolo Ortelli, primo firmatario, Aron Piezzi. Boris Bignasca, Henrik Bang, Lorenzo Jelmini, Fabio Schnelmann e Alessandro Cedraschi) sollevano il problema della partecipazione forfettaria del Cantone al Polo sportivo e degli eventi che verrà costruito a Cornaredo. “Un progetto- sottolineano i deputati- che andrà finalmente, dopo decenni di attesa, a colmare un deficit infrastrutturale per le attività sportive di base e di élite cantonali, che vede ad oggi il Cantone indiscutibilmente come il fanalino di coda a livello di Confederazione in un confronto tra Cantoni.” Aggiungono di aver appreso a mezzo stampa “con una certa incomprensione, come in questo accordo – a fronte di un importante investimento complessivo pari a 229 mio di franchi, che precede una quota parte pubblica significativa diluita su più anni da parte della Città di Lugano – il Cantone abbia deciso per una partecipazione a sostegno forfettaria pari a soli 6 mio di franchi. La delusione è stata chiaramente manifestata dall’Esecutivo cittadino.” A titolo di paragone vengono aggiunti, tratti dal messaggio municipale, i dati ufficiali di alcune posizioni assunte dai diversi Governi cantonali, laddove si sono eseguite dell’edificazioni di nuovi impianti o ad importanti ristrutturazioni degli stessi attraverso contributi a fondo perso. Ebbene si va dal 33% sull’investimento totale del Vallese per lo stadio di Sion al 10% di Basilea, al 23.5% di Ginevra, al 27.7 di Zurigo per il Letzigrund al 15% di Lucerna fino al 14.2 del canton Berna. Calcolando che per l’arena sportiva (stadio e palazzetto) di Lugano l’investimento previsto ammonta a circa 155 milioni il contributo del Canton Ticino sarebbe pari al 3.8 per cento!
I deputati chiedono al Governo ragione di questa decisione visto che il progetto era stato riconosciuto come di valenza cantonale: uno “Stadio Ticino” che potrebbe ospitare in futuro altre compagini cantonali promosse nell’élite nazionale nel calcio o in altre discipline. Si ricorda pure che l’accordo tra città di Lugano e privati prevede un finanziamento spalmato su 27 anni e ci si chiede se il cantone non potrebbe prevedere un analogo e parallelo approccio.