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"Attenti all'orgoglio del San Gallo"

“Attenti all’orgoglio del San Gallo”

Mercoledì alla 20.30 il Lugano sfida il San Gallo nella sua tana, il Kybunpark. Una partita che arriva tre giorni dopo la vittoria casalinga contro il Sion mentre sabato i bianconeri torneranno a Cornaredo per affrontare il Grasshopper. Per la trasferta nella Svizzera orientale lo staff ticinese dovrà fare a meno di Belhadj (squalificato) e degli infortunati Mai, Mahou e Babic. L’allenamento di rifinitura si è svolto martedì pomeriggio, prima della partenza per San Gallo. Ed è stato preceduto dalla conferenza stampa del tecnico Croci-Torti.

Piccolo vuoto?

-In questo periodo il San Gallo sta attraversando una crisi, in casa non vince addirittura dal 4 febbraio. Voi vi siete portati a più quattro in classifica rispetto a loro: è il momento ideale per creare un piccolo vuoto?

“Sarebbe bello, è quello che vogliamo. Però dobbiamo stare attenti all’orgoglio del San Gallo. La scorsa settimana sono stati fischiati per la prima volta in casa e non succedeva da tempo. E adesso, dopo la brutta partita giocata domenica a Zurigo, credo che vedremo in campo una squadra che reagirà, a volte lo si fa di pancia a volte con la testa. Ma difficilmente domani sera i giocatori faranno un’entrata in materia sbagliata davanti al loro pubblico. Noi dovremo essere bravi a capire subito la partita e a cercare di metterli in difficoltà con  le nostre armi migliori. Sappiamo che vincere al Kybunpark non è mai facile. Negli ultimi anni non l’abbiamo fatto spesso ma non dobbiamo avere paura, anzi ci vorrà coraggio e consapevolezza delle nostre qualità. Dovremo provare a vincere la partita com’è riuscito a fare il Winterthur due settimane fa.”

Sabbatini e Doumbia

-Ti sembra un caso che Sabbatini e Doumbia, i tuoi elementi più esperti, siano anche il primo rispettivamente il terzo giocatore più utilizzati dell’intera Super League?

“Non è un caso… perché li schiero io. Sono ambedue giocatori che danno molto equilibrio alla squadra. A centrocampo abbiamo altri giocatori giovani che stanno crescendo tanto. Sono molto contento di quanto sta facendo Bislimi che è arrivato dalla Challenge League e si sta pian piano imponendo. Così come dei miglioramenti tattici di Belhadj a parte la “scemata” di domenica. Come sono contentissimo del recupero di Macek, è un ragazzo che ha lavorato tanto su se stesso, ha avuto molti problemi e quest’anno ci sta fornendo tante soluzioni. Però a metà campo i due elementi più esperti ci hanno dato una grossa mano soprattutto in termini di equilibrio. Penso a Doumbia che tante volte ha giocato in altri ruoli e a Sabbatini che durante le partite si adatta a diverse situazioni tattiche. Quindi per rispondere alla domanda: non penso sia un caso ma merito della loro grande intelligenza calcistica”.

Ottimista per l’attacco

-Ha già evidenziato il lavoro del centrocampo e in particolare di Macek, Sabbatini e Doumbia. La conferma sta anche nel fatto che nonostante il Sion sia venuto a pressarvi alto voi avete totalizzato addirittura il 70% di possesso palla. Pensi sarà possibile ripetervi in un campo difficile come quello di San Gallo?

“Non è se hai più o meno la palla  che vinci le partite, anche se il nostro possesso mi soddisfa. La mia idea di gioco è cercare di trovare soluzioni più gestendo noi il pallone che affidandosi alla palle lunghe concedendo al caso di determinare chi possa conquistare le seconde palle. Sapete che tipo di allenatore sono e che cerco di giocare anche da dietro. Sono convinto che se hai il controllo del pallone hai maggiori possibilità di vincere il match. Le statistiche sul nostro possesso sono molto alte, tante volte siamo la squadra che arriva più delle altre negli ultimi trenta metri con la palla tra i piedi. E’ lì che dobbiamo fare qualcosa di più. Nelle ultime tre partite devo fare i complimenti alla difesa che ha subito un solo gol. Però in attacco qualcosina ci manca ed è lì che dobbiamo lavorare. Comunque possiamo guardare con ottimismo al futuro. Stiamo recuperando un Bottani che non ho avuto per troppo tempo. Steffen secondo me ha adesso una condizione fisica che gli permette di fare delle partite vere. Amoura ha terminato il Ramadan e si è visto in un attimo nella partita contro il Sion cosa voglia dire per lui avere forza. Pian piano anche Mahou si sta cominciando ad allenare col gruppo. Quindi sono sicuro che anche negli ultimi 30 metri diventeremo una squadra più forte di quella di adesso.”.

Due bravi portieri

-Hai evidenziato il lavoro della difesa che ha messo molta fisicità ed è cresciuta. Le poche volte che i difensori vengono superati hai avuto la conferma ancora domenica di avere due portieri di grande affidabilità. La parata di piedi di Saipi è stata eccezionale e conferma che ha ritrovato una buona condizione. Sei d’accordo?

“Amir nelle ultime tre partite ci ha sempre messo del suo per salvare la squadra. Anche a Ginevra aveva fatta una grande parata. I portieri, tra virgolette, servono a quello ma devono stare bene di testa, psicologicamente. Saipi negli ultimi mesi ha fatto uno step ulteriore e anche nel periodo dei due infortuni l’ho visto crescere e maturare tanto. Sono contento perché oltre a Osigwe che si è  fatto trovare pronto, abbiamo recuperato anche lui. Avere due portieri affidabili per un allenatore è sempre un buon affare”.

Celar in forse

-Prima parlavi che davanti ti manca ancora qualcosina sul piano della concretezza. L’assenza di Celar si è fatta sentire, domenica è rientrato per 15 minuti. A San Gallo potrà partire dal primo minuto?
“No Zan dopo la partita non è stato bene, non so se partirà con noi. Non è nulla di grave, arrivava da un solo allenamento e non posso permettermi di sbagliare la sua gestione. Vediamo nell’allenamento odierno come sta: ma devo essere molto attento perché non posso permettermi di rischiare Celar. Se non verrà a San Gallo giocherà qualche minuto con il GC. Lui e Valenzuela arrivano da infortuni muscolari e non da colpi o quant’altro: tre partite in sei giorni non sono evidenti per loro.”

Vendicare la beffa

-Nelle sfide con il San Gallo c’è sempre una partita nella partita tra te e Zeidler. Hai vinto il match che contava davvero,  altre volte però sei uscito sconfitto. Nel retro della tua testa c’è la voglia di batterlo anche in campionato, finalmente?
“Non la vedo come una sfida tra me e lui. Non la sento. Più che altro è per la squadra perché siamo andati vicini alla vittoria 20 giorni fa. Sono sicuro che in quella partita avremmo meritato qualcosa di diverso ma non siamo stati bravi sino alla fine, dunque è giusto aver portato a casa un solo punto ma c’è tanta voglia di riscatto. Ed è questo il sentimento che dobbiamo avere: loro ci hanno portato via dei punti e un po’ di serenità in quei giorni. Domani vogliamo portare a casa assolutamente un risultato positivo. In queste tre partite vorremmo fare 9 punti, minimo 7. Se vogliamo giocare per obiettivi più importanti dobbiamo fare così. Con i primi tre punti domenica abbiamo fatto il salto che dovevamo adesso dobbiamo dare costanza e continuità ai risultati. La partita di sabato col GC sarà fondamentale però se riusciamo tornare da San Gallo con un risultato positivo possiamo mettere le ali e partire col piede giusto per il rush finale.”

45 minuti effettivi

-Contro il Sion su 96 minuti ne sono stati giocati 45. Come ti poni sulla prospettiva di un tempo effettivo o di recuperi come quelli visti ai Mondiali?
“Secondo me la soluzione  adottata alla Coppa del Mondo non era male. Se una squadra perde tempo per 14 minuti perché non si deve aumentare il recupero? A noi ci hanno massacrato in Coppa a Ginevra perché Osigwe ha fatto tre scelte sbagliate, ci siamo presi dei “farabutti” da parte degli avversari, ne abbiamo sentite di tutti i colori per una scelta che ha indotto l’arbitro a far recuperare i minuti in più che ci sono costati il gol del pareggio del Servette. Quello che é successo domenica non era facile; quando devi vincere una partita e il gioco è sempre fermo fai fatica a trovare il ritmo. Ma sono convinto che se l’arbitro prende in mano la situazione in una certa maniera è difficile che si vedano tutte queste perdite di tempo. Se al portiere avversario permetto alla prima azione di spostare il pallone dall’estremità sinistra a quella destra dell’area dei cinque metri vuol dire che gli sto concedendo la possibilità di perdere tutto il tempo che vuole. Con lo staff siamo andati a riguardare quell’episodio: a battere il primo calcio dai cinque metri il Sion ha impiegato un minuto e dieci secondi. Sta all’arbitro farsi sentire, se do il cartellino giallo alla seconda situazione del genere, nel secondo tempo non succederanno più cose simili. Ai Mondiali c’eravamo stupidi nelle prime partite dei 10, 12, 14 minuti di recupero però bisognerà fare qualcosa anche in campionato. Non so se la soluzione sarà il t tempo effettivo o un’altra. Soprattutto per gli spettatori che vengono allo stadio: seguire una partita così spezzettata e senza ritmo non è il bello del calcio. Come ho già detto il Sion ha voluto questa tattica, non è un problema. Devo salvarsi e trovare tutte le sinergie possibili per farcela. ma chi dirige la gara deve far sì che le cose non vadano come domenica”.

Ripartenze chiave

-Tatticamente che partita ti aspetti domani sera?
“Col San Gallo sarà la solita partita, difficilmente loro ti aspettano. Provano ad aggredirti dal primo minuto come fanno da anni. Sarà un avversario che, come ho detto prima, dovrà tirar fuori tanto orgoglio. Hanno una squadra per far meglio, non stanno ottenendo quello che di solito ottengono in casa (il Kybunpark è un fortino) e trovo difficile aspettarmi un altro tipo di partita. Poi se si schierano col 4-3-3 o con il rombo cambia poco. Avete visto qui a Cornaredo li abbiamo messi in difficoltà con qualunque sistema.  Sarà una sfida nella quale dovremo essere precisi e concentrati nelle ripartenze che comunque ti concedono e che sono la chiave del match quando affronti le squadre di Zeidler.”

Gerndt non è un’opzione

-Visto che ti mancano attaccanti non hai pensato di schierare per un quarto d’ora Alex Gerndt che fa parte del Lugano II?
“Alex, Basic e Maccoppi non fanno parte della prima squadra, sono a disposizione esclusivamente della U21. Poi quando abbiamo avuto grossi problemi a centrocampo, visto che Andrea Maccoppi è una persona della quale ho totale fiducia, è venuto con noi per darci una mano. Gli accordi che abbiamo prevedono che loro tre giochino con il Lugano II e questo anche se Gerndt è un grande giocatore. Abbiamo in attacco abbastanza alternative. Aliseda non ha fatto male il ruolo di prima punta, già al primo minuto se Lavanchy non avesse fatto quel salvataggio avremmo messo il Sion in grande difficoltà. Anche Amoura è capace di giocare in quella posizione: arrivò a Lugano da attaccante centrale, poi sono stato io ad adattarlo sulla fascia destra perché è l’unico che riesce ad arrivare sul fondo senza problemi e a mettere quelle palle che mettono in difficoltà le difese avversarie.. Non abbiamo più nemmeno Covilo o Maric da buttare nella mischia in avanti. L’unico che ha centimetri è Hajdari ma non mi sembra il caso di inventarci cose. Siamo sfortunati a non avere Babic che è un ragazzo di cui mi sono sempre fidato ma una soluzione la troveremo senza problemi. Per tornare alla partita di domenica Aliseda ha dato un bel segnale alla squadra, con la sua voglia di difendere e di giocare in un’altra posizione. E’ uno step in più nel suo percorso di maturità e ha fatto bene. Ha dimostrato che quando sta bene è difficile portargli via il pallone e dopo quegli ultimi 15 minuti qualche idea in testa mi è venuta”.

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