Abel Braga “qui per far bene”
Il nuovo allenatore del Lugano Abel Braga è stato ufficialmente presentato mercoledì mattina nelle accoglienti sale del Casino Lugano alla presenza di parecchi giornalisti, operatori video e fotografi.
Gianmaria Frapolli, amministratore delegato della Casinò Lugano SA, ha sottolineato in apertura come il Casinò sia sponsor da due anni del FC Lugano e come dalla stagione entrante sarà presente sulle maglie con la nuova piattaforma online lanciata a marzo e cioè Swiss4Win. “Un particolare ringraziamento va ad Angelo Renzetti per il senso di responsabilità con il quale ha gestito le vicissitudini delle scorse settimane. Come sponsor e come amministratore di una società comprendo che nei momenti difficili ci vogliono uomini che sappiano assumersi le proprie responsabilità e come Casinò Lugano siamo contenti che ciò sia avvenuto”.
Il direttore generale del FC Lugano Michele Campana ha ringraziato Casinò Lugano così come altri sponsor e in particolare AIL per essere vicini alla società anche in questo momento particolare per il sodalizio. “Un grazie sincero va rivolto anche ai numerosi tifosi che in seguito alla conferenza stampa della scorsa settimana si sono mobilitati e hanno mostrato grande affetto con donazioni spontanee per il FC Lugano. Sono in effetti passati sette giorni dall’annuncio che i due candidati proprietari del club sono stati rimossi dal Cda, in questo periodo ci siamo trovati a gestire una situazione non facile con intense negoziazioni tra Lugano e Milano per capire come risolvere la questione dei contratti firmati dai candidati proprietari. Devo ringraziare Fabio Braga, figlio e agente del nuovo allenatore, per l’incredibile supporto e l’ottima collaborazione fornita e che ha permesso di trovare una soluzione che possa accontentare tutti con un contratto della durata di un anno.”
E’ toccato al presidente Angelo Renzetti spiegare come si sia raggiunto l’accordo con il tecnico brasiliano e il suo staff. “Prima di tutto desidero ringraziare Maurizio Jacobacci per quanto ha fatto e tutte le persone che mi hanno manifestato solidarietà in questi giorni: il popolo bianconero è consapevole delle difficoltà alle quali andiamo incontro e che speriamo di risolvere. Sapete benissimo che noi mai avremmo pensato di ingaggiare un tecnico di così grande caratura e fama. Ce lo siamo trovati, abbiamo fatto un ragionamento e ci siamo detti ‘magari è l’unica cosa positiva che ci ha lasciato il candidato proprietario’. Abbiamo lavorato in quel senso cercando di far di necessità virtù, ci siamo seduti con loro e abbiamo trovato interlocutori sensibili per quelle che sono le nostre preoccupazioni. La cosa che mi ha convinto più di tutte è stata la volontà di Abel Braga e dei suoi di restare a Lugano e di fare quest’esperienza europea. Ci siamo quindi impegnati anima e corpo per trovare una soluzione. C’erano già contratti onerosi firmati e ci voleva la collaborazione di tutti per trovare un aggiustamento, ci siamo riusciti e ora siamo qui.”
Abel Braga, che ha parlato in francese, ha dichiarato che spera tra un mese di potersi esprimere in italiano. “Mi sento a mio agio qui, la gente è straordinaria. E pensare che quando eravamo a Milano per la quarantena c’è stato un momento in cui ho detto a mio figlio ‘dobbiamo rientrare in Brasile’, ci era arrivata una mazzata in testa. La persona con cui ci eravamo accordati non c’era più, non sapevamo null’altro ed eravamo sconfortati. Poi un giorno arrivano in albergo il presidente Renzetti, con il direttor Campana e Marco Padalino e abbiamo iniziato a discutere e ho pensato di far parte di un gruppo di persone serie e mi sono sentito meglio. Respiriamo e parliamo di calcio con la consapevolezza e la volontà di fare delle cose interessanti. Sul campo poi ieri abbiamo fatto un allenamento tattico in vista della piccola amichevole di questa sera. Era il primo e ai giocatori ho cercato di spiegare la mia filosofia e loro l’hanno appresa molto velocemente, in dieci minuti facevano già le cose che chiedevo.”
Sono seguite le domande dei giornalisti.
-Lei ha parlato di tattica, l’anno scorso il Lugano aveva una disposizione abbastanza difensiva e noi l’abbiamo criticata. Ora è giunto in panchina un allenatore brasiliano e tutti si aspettano un gioco più offensivo. Possiamo sperare di vederlo?
“E’ vero che sono brasiliano, ma ho giocato nel Paris St Germain, ho lavorato sei anni e mezzo in Portogallo, a Marsiglia e negli Emirati Arabi. Non è questione di provenire da un paese o dall’altro, pensate che il Brasile non vince la Coppa del mondo da una ventina d’anni. Preferisco mischiare gli stili di gioco, la gente pensa che per i brasiliani il calcio sia un carnevale, non è così. Ci sono in tutto il mondo elementi che caratterizzano e qualificano questo sport la più importante è la mentalità, la testa. La cosa che vi posso garantire è che giocheremo alti, faremo pressione sugli avversari e non importa contro chi e se giochiamo in casa o fuori. Questa è sì mentalità brasiliana e l’ho detto ai ragazzi a Cornaredo: da oggi giocheremo così.”
-Thiago aveva detto nella sua prima intervista che lei ha rinunciato a molti soldi visto che aveva offerte importanti, ora il presidente Renzetti ha sostenuto che il contratto è stato rivisto al ribasso e che lei l’ha convinto per la grande voglia di venire a Lugano. E’ vero?
“Avevo un contratto con Internacional di Porto Alegre fino a febbraio e ho ricevuto proposte di rinnovo a salario elevato. Quest’anno in Brasile la situazione è terribile: vi sono squadre come Palmeiras o San Paolo che in due settimane hanno disputato sei partite e pensate che da noi le distanze non sono brevi. Avrei potuto ritornare in Arabia o a Dubai ma ho degli amici e uno in particolare Junior -che giocò a Pescara e a Torino- che due o tre mesi fa era a Como dove ha dei parenti e mi ha detto ‘Lugano è un paradiso.’ Tutti hanno elogiato la qualità di vita qui e la sto apprezzando. So che la mia carriera di allenatore prima o poi dovrà finire e mi piacerebbe terminarla in Ticino.”
-Quanti giocatori arriveranno dal Brasile?
“Discutiamo tutti i giorni col presidente e con Padalino. Devo cominciare a conoscere bene la squadra attraverso le amichevoli poi vedremo in quali ruoli va eventualmente potenziata. Non è perché io sono brasiliano che arriveranno solo elementi dal Brasile, ci sono bravi giocatori in tutto il mondo, compresa la Svizzera. Tra l’altro ho portato fortuna ai rossocrociati visto che nel giorno del mio arrivo hanno superato il turno agli Europei. Ci guardiamo attorno ovunque tenendo conto dei limiti di budget che il club ha.”
-Cosa sa del calcio svizzero che è un campionato difficile anche se magari in Brasile è poco conosciuto?
“Oggi nel mondo intero si possono seguire in tv partite di tutti i campionati. Prima di firmare il contratto abbiamo visionato con il mio staff sei o sette partite del Lugano e del campionato svizzero. Ho notato grande equilibrio tre le squadre e, se posso capire le differenze di investimenti economici, non mi spiego come una squadra vinca il campionato con un distacco enorme rispetto alle avversarie. Ero già stato in Svizzera, infatti il mio primo torneo da allenatore nel 1985 lo giocammo a Berna: c’erano il mio Botafogo, Borussia M., Servette e YB. Lo vincemmo e ho potuto conoscere la vita e la gente svizzera. Spero che la nazionale svizzera possa fare un ulteriore cammino e che la gente consideri maggiormente il vostro calcio perché qui ci sono veramente degli ottimi calciatori con una buona mentalità.”
-La scorsa settimana il presidente ha detto che vi attende una stagione molto difficile e che per ragioni di bilancio bisognerà sacrificare qualche elemento. Quindi non sarà facile salvare il posto in Super League. Quali sono le sue ambizioni di fronte a questo scenario?
“Sono consapevole che sarà una stagione più complicata rispetto alla precedente. Ma abbiamo la volontà di cercare di far girare le cose a nostro favore, di allenarci duramente per colmare il gap rispetto alle avversarie. Lo si può fare con due elementi: il lavoro e la mentalità. L’obiettivo è di fare meglio dell’anno scorso.”
Per concludere il nuovo tecnico bianconero si è rivolto ai mass media: “Spero che avremo delle buone relazioni con voi giornalisti. Nella mia vita non ho mai avuto due parole, metto sempre la verità al primo posto e spero che anche voi facciate così con me.”
La conferenza stampa si è chiusa con una battuta di Angelo Renzetti: “Avete capito che adesso saremo in due a dire sempre la verità”.
Battute a parte il presidente ha parlato dell’immediato futuro: “E’ evidente che il signor Braga è un tecnico di spessore e blasone, oltre che popolarità e viene con le idee nelle quali crede a fondo. Il nostro compito sarà quello di mettergli a disposizioni elementi che possano far bene. Dovremo togliere alcuni contratti onerosi, in caso contrario saremo al palo a tutti i livelli, e cercare di inserire nella rosa giocatori bravi e che siano adatti al tipo di gioco del tecnico. Per questa ragione si parlava di brasiliani, perché laggiù il momento non è facile, lui è un allenatore che attira giovani di grande potenzialità. Quindi se potessimo ingaggiare tre o quattro ragazzi di spessore dal Brasile potremmo fare delle plusvalenze e mettere in campo una squadra che, grazie al valore aggiunto del tecnico, potrà far bene in campionato. Tutto questo scenario è difficile perché il campionato si inizia presto, per trasferire giocatori dal Sud America ci vuole tempo, dobbiamo ancora fare uscire i nostri. Quindi abbiamo davanti una montagna da scalare ma almeno non siamo al buoi, abbiamo un progetto chiaro poi se riusciamo a concretizzarlo o meno lo dirà il tempo”.
-Demba Ba giocherà per il Lugano?
“Venerdì l’attaccante franco-senegalese arriva in Ticino e si allenerà con la squadra. A mezzogiorno ci riuniremo con lui e con Leonid Novoselskyi che è stato l’artefice dell’ingaggio. Il giocatore è consapevole che le cose sono cambiate e che non possiamo garantire il contratto sottoscritto due settimana fa e che dobbiamo discuterne.”