Abascal: unione, personalità e mentalità vincente

Abascal: unione, personalità e mentalità vincente

La settimanale conferenza stampa del tecnico del Lugano Abascal assieme un rilievo particolare a due giorni dall’oesrdio in campionato. La prima domanda riguarda il mese di  preparazione alle spalle: quanto questo Lugano è più vicino alla squadra che Abascal ha in testa?

“Questo è il  Lugano di quattro settimane di lavoro. La stagione è lunga, ci sarà ancora molto da fare per migliorare e per crescere.  Oggi siamo al punto nel quale puoi arrivare con un mese di lavoro alle spalle, abbiamo gettato la base per la prima partita”.

-Il fatto di avere ancora Junior lì davanti, giocatore congeniale al calcio che Abascal ha in testa e che sia arrivato un elemento come Masciangelo che ha mostrato grandi qualità, quanto ti soddisfa?

“Ovviamente sono due giocatori di alto livello nella rosa. Sia l’uno sia l’altro hanno ambizioni importanti e questo dimostra che il loro rendimento può solo crescere. Si completano bene, formano una bella coppia di fascia sinistra. Per me e la società è stato interessante trattenere rispettivamente ingaggiare un giocare con quel cambio di passo (Carlinhos) e uno con quella spinta (Edoardo).”

-Lei ha cominciato con i giovani a Chiasso dove parecchi elementi sono cresciuti, lo scorso anno il Lugano non ha lanciato come titolari under 21. Quest’anno le cose cambieranno?

“Abbiamo in rosa i vari Abedini, Binous, Cocimano che si stanno allenando. Abedini aveva già esordito l’ultima di campionato ed è un elemento sul quale possiamo contare. Lo stesso Fazliu è del ’96, giovane e svizzero e può entrare nelle dinamiche della squadra.”

-A proposito di Fazliu qual è il suo ruolo?

“Dieci allenatori avranno magari tutti idee diverse. Ha un buon piede: a Rapperswil l’anno scorso giocava dietro all’unica punta senza compiti difensivi.  In questa fase deve migliorare tantissimo. In passato è stato poco impiegato a coprire perché le sue qualità gli permettevano di giocare spesso con la palla tra i piedi e di essere sempre vicino all’area. E’ bravo anche sui calci piazzati .  E’ un elemento da corridoio centrale, vicino all’area.”

-Questo Lugano ti basta considerando partenze e arrivi?

” Attualmente abbiamo tra i  giocatori infortunati attaccanti come  Janko e Bottani. La loro assenza si fa notare. Stiamo operando per completare la rosa. Ora lavoriamo con quello che abbiamo ma il mercato è aperto. La società sta facendo il suo lavoro. Abbiamo bisogno di concorrenza interna per migliorare quello che abbiamo. E’ una circostanza essenziale  per far crescere ogni giocatore. Giorno dopo giorno ognuno deve avere una concorrenza importante  per sapere che non è sicuro del posto, che deve migliorare e che si deve impegnare al massimo. Se non hai rincalzi che ti stimolano psicologicamente sei già sicuro di giocare la domenica e tendi a mollare.”

-Che squadra ti aspetti di vedere in campo domenica all Tourbillon?

“Mi aspetto un gruppo unito, con una mentalità vincente. Un Lugano con personalità, che sappia gestire la situazione e che sia consapevole dell’importanza di iniziare bene il campionato. Desidero una squadra cattiva negli ultimi 30 metri e molto concentrato e  generoso nello sforzo a livello difensivo.”

-E il Sion?

“Mi attendo una formazione solida. Come noi hanno la stessa base dello scorso campionato. Nell’uno contro uno sono temibilissimi. Ha una buona maturità, hanno furbizia e cattiveria, mi aspetto una gara dura e aggressiva specie a centrocampo.”

-Prima dell’inizio della preparazione si è parlato molto di cessione di quote della società. Il presidente Renzetti ha tranquillizzato in questo senso lo staff e la squadra?

“Non c’è niente di nuovo. Noi non dobbiamo pensare ai fatti societari ma  concentrarci tutta la settimana per arrivare la domenica e dare il meglio contro l’avversario di tutto. Il resto sono  situazioni della società che vengono gestite dal presidente. Più lontani siamo da questi discorsi e più concentrati possiamo essere sul campo. Il compito di giocatori e staff è quello di provare a vincere le partite.”

-Il Mondiale ha fornito spunti al tecnico?

“Ovviamente è una manifestazione nel corso della quale sono in azione i migliori giocatori del mondo e soprattutto vedi coloro che pensano collettivamente e quelli che invece si affidano alle individualità. Per me la Coppa del Mondo è sempre un punto di partenza di un nuovo ciclo calcistico. Osservi tante situazioni specie a livello tattico. E’ stato interessante vedere come due squadre quali Francia e Croazia  arrivare in finale con un lavoro diversissimo una rispetto all’altra. E come queste squadre abbiano eliminato nazionali più blasonate. E’ un dato che fa capire la situazione del calcio moderno. Lo si è visto anche a livello di Copper europee e di campionati, ricordo la vittoria del Leicester un paio d’anni fa in Inghilterra. Sono spunti interessanti per chi opera con budget ridotti e senza avere top player di livello mondiale. Se il nuovo ciclo muta le cose e permette anche alle squadre compatte e solidali, senza stelle, di vincere, sarebbe una grande notizia.”

-Hai  un portiere titolare?

“Si è Noam Baumann. L’anno scorso ha cominciato da Costa poi è subentrato Kiassumbua. Da Costa è stato operato e ora si sta riprendendo sul piano fisico.  Ho a disposizione tre portieri e la scelta attualmente cade su Baumann.”

-Quando sarà pronto Marc Janko?

“Stamane ha fatto la prima parte dell’allenamento con il gruppo. Domani proverà a fare tutta la seduta e vediamo la sua risposta. Se è positiva verrà con noi a Sion, in caso contrario sarà pronto per la prossima settimana.”

-Che campionato di aspetti: ancora con Basilea e Young Boys che lottano a parte per il titolo?

“Davanti mi attendo ancora una lotta a due. Solo un loro errore, visto i budget che hanno a disposizione, potrebbe permettere ad altri di inserirsi. Dietro, il San Gallo ha cambiato tutto il centrocampo, lo Zurigo ha più o meno la stessa squadra ma ha ingaggiato uno dei migliori centrocampisti del campionato che è Kryzieu. Lo Xamax lo conosco: si sono migliorati rispetto alla Challenge, sarà una formazione difficile da affrontare. Grasshopper, come noi, deve ancora completare la rosa. A Thun, anche se prendono tutti gli anni elementi di CL, riescono sempre a fare una buona squadra e a salvarsi. Il Sion è  un’incognita, cambia parecchi elementi e bisogna vedere se puntano sui vecchi e come si inseriscono i nuovi. Mi aspetto un campionato interessante e combattuto specie da metà classifica in giù.”

-Come vivi la reintroduzione dello spareggio tra la nona di SL e la seconda di Challenge?

“Mi sembra una buona decisione.  Ho vissuto Challenge e Super nello stesso anno e credo che sia positivo avere stimoli sino al termine della stagione. Aumenterà il livello della competizione e sarà più difficile per tutti fare punti. Spero che questo non intralci il buon gioco e non convinca qualcuno a mettersi dietro e a giocare solo per non perdere”.

 

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