Abascal 3

Abascal: giocare per il pari sarebbe un suicidio

La conferenza stampa in vista del match di giovedì, festa dell’Ascensione, tra Lugano e Losanna si è svolta martedì per facilitare il lavoro della stampa considerato che giovedì i quotidiani non usciranno.

Il primo a prendere la parola è stato Luca Cereghetti che ha illustrato i rapporti tra la Fondazione Greenhope e il FC Lugano. “La collaborazione è nata un anno fa e da lì è partito il progetto per inserire il nostro logo sulla maglia per tutta la campagna europea dei bianconeri. Poi d’intesa con i dirigenti siamo andati avanti progettando una partita speciale come avevamo finora fatto nell’hockey con l’Ambrì e nel basket con i Lugano Tigers. E’ la prima volta che riusciamo nel calcio. Quindi il Lugano scenderà in campo con i colori speciali verdi e l’idea è di far passare un messaggio forte a tifosi e partner per veicolare la filosofia della Fondazione che opera a favore dei bambini malati di cancro e vuol regalare loro momenti di spensieratezza. In tribuna saranno presenti diverse famiglie provenienti anche dalla Romandia: per i bambini ci saranno delle piccole sorprese. Rivolgiamo un grande grazie alla dirigenza e alla squadra per l’aiuto che ci stanno dando.”

Si è poi entrati nel merito delle questioni sportive con il tecnico Guillermo Abascal. La prima domanda ha riguardato le critiche rivolte sabato a Mariani e il colloquio intercorso in settimana tra allenatore e giocatore.

“Lui è consapevole del suo livello e delle difficoltà: una sostituzione a metà tempo si fa quando le cose non vanno bene e a Lucerna eravamo in difficoltà nella fase difensiva. Ho parlato con Davide, così come con altri giocatori, e vedremo se avrà la mentalità giusta per partecipare alla prossima partita: a decidere è sempre il campo. Sono normali situazioni di calcio.”

-Sabato avete sbagliato molto specie nella prima parte.

“E’ stata la partita con le occasioni da gol più chiare da quando sono arrivato a Lugano. Il primo tempo ci siamo messi noi in difficoltà, non sapendo controllare la fascia sinistra. Ho fatto il cambio all’intervallo per dare maggior sicurezza alla fase difensiva e poi siamo entrati meglio in partita, con linee più strette e possibilità di impensierirli. Sul campo della terza in classifica abbiamo avuto l’occasione di pareggiare il match.”

-Sia sabato a Lucerna sia due settimane or sono al Letzigrund (sconfitta con il GC) era assente Sabbatini. E’ un caso?

“E’ il calcio… questa settimana c’è magari non perdiamo. Jonathan è un elemento importante per l’intelligenza tattica che ha e per capire i momenti. Lo dico sempre in una partita ci sono tante partite e lui ha l’esperienza per gestire a centrocampo la situazione e l’equilibrio. Ti posso dire che contro Grasshopper e soprattutto a Lucerna abbiamo avuto la possibilità di fare più gol dell’avversario. Non si perdono le partite perché manca un giocatore comunque buon per noi  tornare ad avere a disposizione un elemento come Sabbatini.”.

-La squalifica di Janko ti obbligherà a cambiare qualcosa. Ti limiterai a sostituire la prima punta o apporterai mutamenti nella disposizione degli attaccanti?

“Ovviamente dovrò cambiare e anche a livello tattico; lavoriamo da una settimana per adeguarci ai giocatori che scenderanno in campo, vale per tutte le partite. Marc è importante e condiziona anche il modo di difendere dell’avversario. Vedremo come schierarci con altri giocatori”.

-Avete sei punti di vantaggio sui vodesi ma finora le partite che il Lugano doveva gestire non sono finite bene: quindi scenderete in campo per vincere?

“Non posso giudicare i match giocati prima del mio arrivo. Nelle due partite perse nella mia gestione, soprattutto quella di Zurigo, abbiamo interpretato  male la situazione a livello offensivo nel primo tempo, poi abbiamo commesso errori evitabili che ci sono valsi la sconfitta. Giocare per pareggiare vuol dire andare a perdere: dobbiamo scendere in campo per vincere,  abbiamo bisogno di personalità forti e di elementi che abbiano la possibilità di controllare una situazione importante con una mentalità vincente e serena,  con la consapevolezza che dipende da noi aggiudicarci o perdere le partite.”

-La partita di giovedì è delicatissima, senti la pressione su di voi e sullo spogliatoi?

“Non sento pressione. La squadra ha lavorato bene in questi due giorni: ci vogliono forza mentale e convinzione per scendere in campo con la determinazione giusta, per mettere in pratica quanto provato e gestire l’ansia dell’avversario. Loro non hanno niente da perdere e devono venire avanti a tutta. Se non riusciamo a gestire il possesso palla potremmo soffrire tantissimo. Se non sai gestire queste pressioni significa che non puoi giocare a calcio.”

-Contro lo Zurigo il Losanna ha dato la sensazione di essere una squadra ancora molto viva: che ne pensi?

“Sono partiti bene con tre o quattro corner in dieci minuti e una volta sotto hanno sempre creduto nel pareggio. Se hanno spazio per correre e tra i reparti possiedono elementi importanti, dobbiamo stare attenti a non allungarci troppo. Hanno due possibilità di gioco: lancio lungo e no con elementi tecnici quali Fransson e Zidane. Verrano qua a dare il 110 per cento: per loro è una delle ultime possibilità.”

-Il messaggio che devi far passare pare contraddittorio: d’un  lato giocare per vincere ma dall’altro non farvi sorprendere e aspettare l’occasione?

“Non sono tipo da aspettare. Devo vedere cosa succede in campo. Il Losanna che ho visto finora è una squadra che con la palla ai piedi è pericolosa: non dobbiamo regalargliela. Giochiamo in casa e il controllo del pallone deve essere nostro. Il messaggio che do non è che dobbiamo difenderci ma di fare quello che sappiamo fare meglio”.

-C’è una squadra che ti ha impressionato negativamente?

“Il San Gallo. Li avevo già visti in difficoltà a Cornaredo nell’andata quando era piovuto tantissimo e la gara era stata sospesa. Poi hanno fatto una discreta stagione e ora sono nuovamente in difficoltà.  Visti gli elementi di qualità che hanno pensavo che fossero più forti e invece mi sono sembrati tatticamente deboli.”

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