Abascal: abbiamo lavorato sull'inizio dell'azione

Abascal: abbiamo lavorato sull’impostazione

Allenamento di rifinitura venerdì mattina a Cornaredo in vista della partita di Coppa svizzera di sabato contro gli Azzurri Losanna. Non parteciperanno alla trasferta Piccinocchi, Maric, Da Costa e Kecskes (infortunati), Junior (squalificato) e Krasniqi (U21). La squadra è partita dopo il pranzo alla volta del canton Vaud.

In precedenza, nella saletta stampa dello stadio, mister Abascal ha incontrato i giornalisti. La prima domanda ha riguardato la pausa di due settimane: quanto è difficile ricominciare a giocare?

“Penso che sia difficile per tutti. La cosa più importante è che i giocatori partiti con le rispettive nazionali si possano inserire il più presto possibile. Noi abbiamo avuto Abedini rientrato mercoledì ma che ha potuto allenarsi sono due giorni per un colpo rimediato con la nazionale U20. E’ importante sapere quanti minuti hanno giocato, se si sono infortunati  e gestire di conseguenza la situazione. Non abbiamo comunque dieci nazionali, sono partiti in cinque. Se  fossero rimasti avremmo potuto fare anche con loro un lavoro specifico, ma alla fine i concetti sono gli stessi ed è positivo che siano tutti tornati a disposizione.”

-Magari può risultare difficile dopo una pausa tornare in campo contro una squadra sulla carta molto inferiore per la Coppa svizzera?

“Se il livello della prestazione di un giocatore dipende dall’avversario che ha di fronte è un problema per lui. Alla fine chi comanda è il campo, se hai di fronte il Basilea, il Dietikon o un’altra squadra questo non deve condizionarti, in caso contrario non saresti pronto. Se domani sera un nazionale o un altro non ha l’approccio giusto dopo 5′ è fuori. Non possiamo dipendere dall’approccio sbagliato dal singolo, sono professionisti e nella loro professionalità devono saper sempre mettersi a disposizione della squadra nel miglior modo possibile.”

-Su cosa avete lavorato in questi quindici giorni?

“Sulla fase di impostazione dell’azione: ripartenza, rimessa, filtrare i passaggi della prima linea, saper creare, occupare gli spazi in seconda linea e soprattutto dar fiducia ai difensori di giocare in verticale, in avanti. Come filosofia di gioco a noi piace superare le linee avversarie ma non con lancio lungo, piuttosto rompendole, approfittare di sfruttare lo spazio che si crea per attaccare la linea successiva. Così lasci indietro i loro giocatori, con i lanci lunghi la palla può tornare. Per noi è importante che portiere e difensori centrali possano superare il primo pressing.”

-Proseguirà schierando la difesa a tre o qualcosa potrà cambiare?

“Cambierà prima o poi. Abbiamo giocato spesso a quattro con il play che si inseriva spesso tra i difensori, dipende dall’avversario. Ma la cosa più importante non è se ti schieri a due, tre o quattro: sono dei numeri. La cosa fondamentale è che il giocatore abbia la fiducia di puntare, dividere e filtrare. Se hanno questo in testa la palla gira veloce in costruzione e l’avversario arriva in ritardo e tu trovi lo spazio davanti a te anche se loro sono schierati in linea molto bassa.”

-Maric giocherà con la maschera dopo la rottura del setto nasale?

“No, Maric non verrà convocato. Lui ha insistito per voler giocare, è un elemento molto importante per lo spogliatoio, ha una mentalità vincente che é fortissima. Avrebbe voluto scendere in campo ma per precauzione  e per dar spazio ad altri riposerà. E’ stato una settimana senza allenarsi e si preparerà per la ripresa del campionato”.

-E di Piccinocchi si hanno notizie?

“E’ passata un’altra settimana di lavoro. Con lui stiamo facendo una terapia più in profondità, non si tratta di recuperarlo il più in fretta possibile, ma di metterlo in condizione di evitare in futuro i guai fisici delle ultime stagioni. Vogliamo rinforzare la sua struttura muscolare e renderlo più forte”.

-Ci saranno sempre giocatori a rinforzare la under 21?

“Abbiamo fatto un discorso con il presidente e il direttore sportivo. Il fatto di avere molti giovani di prospettiva che si allenano con la prima squadra rende obbligatorio che possano disputare una partita la domenica per mettere a frutto il lavoro settimanale. Quindi giocheranno nella U21, così come i giocatori infortunati quasi pronti al rientro. Diamo un senso di società e un sentimento di aiuto  importanti: vogliamo provare a salire di categoria e nel contempo valorizzare il lavoro che fanno con  la prima squadra e migliorando questi giocatori settimana dopo settimana”.

-Pensate di poter trovare un po’ di regolarità dopo gli alti e bassi d’inizio stagione?

“L’unico basso, se così lo vogliamo chiamare, è stato il pareggio con il Grasshopper. Le due sconfitte sono venute contro l’YB, partita nella quale avremmo anche potuto pareggiare e a Lucerna, su un campo difficile e con un rigore sbagliato. La vittoria arriva quando sei superiore all’avversario. Alti e bassi? Quando hai fatto due vittorie, due pareggi e due sconfitte con 8 punti in sei partite non puoi lamentarti. Vincere con lo Zurigo è stato importante psicologicamente anche perché era l’ultima partita prima della pausa, se fosse stato un pareggio o una sconfitta non meritati sarebbero state due settimane difficili. Siamo reduci da tre risultati positivi e ora arriva la Coppa: è il momento più pericoloso, non dobbiamo rilassarci”.

-Si sente sotto pressione visto che il presidente ha detto che ora, a mercato chiuso, inizia il campionato del Lugano?

“Non mi sono mai sentito sotto pressione. La valutazione, al di là del risultato, dipende dalla prestazione che la squadra ha messo in campo, dal lavoro fatto in settimana, dal tipo di calcio per cui sono stato ingaggiato. Sotto pressione non mi sento mai, salvo la normale pressione di chi lavora e allena. Sappiamo che ogni domenica la squadra è valutata per quello che dimostra in campo. Se qualcuno, voi giornalisti o il presidente, vogliono mettere pressione è per una strategia che non discuto.  Ma ho il mio rapporto personale con Angelo Renzetti, mi vedo settimanalmente con lui e ci parliamo apertamente. E’ giusto che lui abbia detto: a mercato chiuso ora inizia il lavoro, non è pressione è giusto. “

 

 

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