Maurizio Jacobacci

“Vogliamo prolungare il buon momento”

Allenamento sotto la neve su uno dei terreni sintetici di Cornaredo per la rosa bianconera che domenica alle 16 affronterà il Sion di Grosso al Tourbillon. In conferenza stampa Maurizio Jacobacci spiega che ” la neve era attesa e non ci ha colti di sorpresa. Era un allenamento di cosiddetto scarico, avevo preparato lo stesso qualcos’altro ma penso che ci stia di non rischiare niente viste le condizioni atmosferiche. I ragazzi si sono divertiti un po’,  abbiamo lavorato bene e siamo pronti affrontare i vallesani.”

-Anche da quello che si è visto stamane l’ambiente nel gruppo è all’insegna dell’allegria e della solidarietà.

“L’ambiente è buono, anzi ottimo. I risultati ovviamente aiutano e dopo la vittoria con il Basilea abbiamo trascorso una bella settimana. Oltre Gottardo ritengono che i renani meritassero la vittoria, non sono d’accordo: chi ha visto tutta la partita si sarà accorto che noi abbiamo disputato un gran primo tempo e che l’arbitro ci ha frenato in due circostanze quando stavamo andando soli in porta. Tenendo conto di questo avremmo potuto già andare in vantaggio nei primi 45′ e poi gestire il match approfittando magari di qualche contropiede. Alla fine, con un pizzico di fortuna che in questi frangenti ci vuole, ma credendoci fino in fondo, abbiamo conquistato i tre punti, che sono stati meritati.”

-Quali sono le novità sul fronte dei giocatori a disposizione?

“Gerndt è squalificato e Sabbatini si sta riprendendo dal Covid-19, dalla quarantena e dal successivo infortunio muscolare. Ha ripreso a correre e la prossima settimana vedremo se poterlo riaggregare agli altri: vogliamo andarci con i piedi di piombo per evitare ricadute. Oss dovremmo ricuperarlo per domenica. Macek per contro si è bloccato con la schiena e solo domani potremo decidere se verrà con noi in trasferta, ma anche in questo caso non vogliamo rischiare.”

-In attacco si potrebbero vedere assieme Bottani e Lungoyi?

“Non credo almeno inizialmente. Sono due elementi che amano rientrare alla ricerca del pallone, giocare tra le linee  e noi abbiamo bisogno anche di un uomo che cerca la profondità e che possa tenere bassa la difesa avversaria, quindi un tipo alla Odgaard o Ardaiz. “

-Vincendo domenica in Vallese spacchereste in due la classifica, l’YB e voi e dietro il vuoto?

“La classifica dice già adesso qualcosa di importante e cioè che abbiamo messo un piccolo distacco con le squadre che si seguono. E’ chiaro che non vogliamo fermarci, andiamo a Sion che è una piazza difficile -al Tourbillon non è mai facile vincere- con l’intento di tornare a casa con un risultato positivo, sperando che sia la vittoria. Questo ci permetterebbe di fare un altro importante passo per il proseguio del campionato.”

-E’ d’accordo che non è causale riuscire sempre a recuperare o vincere le partite negli ultimi minuti?

“E’ una questione di mentalità e di crederci fino alla fine. Fondamentale è poi l’apporto di chi subentra e dà un suo contributo. Guardate i cambi che abbiamo fatto nelle ultime partite, i subentranti hanno sempre dato qualcosa in più al gruppo: penso a Guidotti e Maric a Zurigo, Oss a Vaduz e domenica Bottani, Odgaard e Guidotti hanno creato l’azione del gol. L’apporto di chi entra a partita in corso è molto importante, così come la mentalità di chi siede in panchina dal primo minuto. Con la mentalità giusta possono fornirci un valore aggiunto al momento in cui sono chiamati in causa. Quando poi le cose funzionano come da noi attualmente e il momento è favorevole dobbiamo insistere su queste cose, restare umili e concentrarci sulla partita da disputare per poter fare il massimo per portare a casa i tre punti. Abbiamo anche pochi infortunati, tutti hanno grande voglia di allenarsi. Questo fa sì che l’ambiente resti positivo. Insisto con la squadra per fare capire quanto rispetto a un anno fa le cose siano cambiate e come nel calcio la situazione possa  capovolgersi rapidamente, Dobbiamo tenerci stretto il momento, abbiamo lavorato tanto per arrivare dove siamo e non dobbiamo gettare al vento quest’occasione e insistere sulla mentalità e sull’atteggiamento”.

-Quando sei davanti ai giornalisti elogi sempre i giocatori ma quando arrivi a casa non ti dici che sei bravo anche tu?

“Faccio parte del gruppo. Lo staff ed io siamo a disposizione della squadra, senza i giocatori possiamo fare e dire quello che vogliamo ma non raccogliamo niente. Gli artefici sono i ragazzi che entrano in campo, io sono responsabile delle scelte assieme al mio staff ma è per questo che sono pagato e faccio l’allenatore. Anch’io commetto errori ma l’importante è farne il minor  numero possibile. Se siamo dove siamo il merito è della squadra che ha accettato di compiere questo cammino con me, ha accolto i miei metodi e ha creduto in quello che dico e nei traguardi (a nostra misura) che propongo. E’ questo che fa la differenza. Sono contento di dirigere questa squadra, l’ho detto anche quando ero appena arrivato che  era un gruppo con qualità importanti. Siamo cresciuti tramite i risultati e grazie al lavoro e all’aver creduto su quello che lo staff diceva. Sono cresciuto anche io da un anno a questa parte.”

-Quella con il Sion, che lei ha allenato, è una partita particolare o come le altre?

“Per me è una sfida come le altre anche perché sono passati due anni da quando sedevo sulla panchina vallesana. Abbiamo già giocato tre volte con loro, pareggiandole tutte, speriamo che si possa trovare la vittoria che cerchiamo. Di fronte avremo un avversario che darà tutto per non farci vincere, dobbiamo essere forti mentalmente, capire durante il match quale sia la situazione e valutare se è possibile portare a casa i tre punti o meno.”

-Tu che conosci la realtà hai capito come mai a Sion nonostante i mezzi profusi si faccia fatica a ottenere risultati adeguati?

“La squadra vallesana alterna periodi nei quali ottiene buoni risultati ad altri dove fatica. Quando ho preso in mano la prima squadra erano completamente a terra. Siamo stati bravi a creare l’atmosfera giusta e nel ritorno abbiamo conquistato 26 punti in tredici partite, un gran bel bottino. Siamo arrivati quinti a due punti dal San Gallo che è andato in Europa League.”

-La squadra è un po’ a immagine del presidente Costantin, è altalenante, non sai mai cosa succede?

“Non voglio esprimermi sul presidente perché ho un contenzioso giuridico ancora aperto con la società vallesana. Posso solo parlare dei giocatori, molti li ho allenati e sono validi, possono dire la loro: penso a Grgic, Fickentscher, Bamert, Abdellaoui. All’epoca c’era poi Cunha che oggi è un nazionale brasiliano, sono fiero di avergli dato la possibilità di crescere.”

-Queste sono un po’ le partite trappola, loro sono all’ultima spiaggia, non hanno nulla da perdere e magari caveranno dal cilindro una grande prestazione?

“Non è vero che il Sion non ha da perdere, sanno quanto sia importante conquistare tre punti contro di noi. Hanno tanto da perdere, la classifica parla chiaro, vengono da due sconfitte a Vaduz e Lucerna. In casa però hanno fatto bene battendo il Servette per 2-0 anche se chi ha visto il match ritiene che i ginevrini meritassero di più. Dovremo essere concentrati e attenti alle loro ripartente. Dobbiamo metterci del nostro per vincere una partita che sarà difficile come le altre”.

 

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