Tami: in difficoltà sulle fasce

La delusione dei duemila tifosi che hanno effettuato la trasferta oltre san Gottardo e del clan bianconero è immaginabile al fischio finale. Una serata che era iniziata nel migliore dei modi si è chiusa con una sconfitta che ha il sapore della beffa. Il tecnico Pier Tami si presenta ai giornalisti prima sul campo, poi nella sala stampa della Luzern Arena.

-Sembra incredibile che dopo il primo tempo che la tua squadra ha disputato abbiate avuto quel blackout ad inizio secondo tempo. Sono venuti fuori loro, è calato il Lugano o ambedue le cose?

“E’ difficile da dire. Sicuramente in quei dieci minuti di difficoltà non siamo riusciti a reggere l’onda d’urto, quanto per merito loro o per demerito nostro è difficile da dire. Sulle fasce abbiamo cominciato ad avere problemi. Ci mancano forse malizia ed esperienza,  in certi frangenti della partita bisogna saper tenere e soffrire, passando indenni il momento negativo.”

-Col senno di poi avresti dovuto cambiare prima i due elementi di fascia e cioè Bottani e Crnigoj?

“Non c’è stato il tempo, vedevo che erano in difficoltà e che i loro terzini cominciavano a riuscire a spingere. Nel primo tempo li avevamo controllati bene e non pensavo che già dopo appena dieci minuti della ripresa entrassimo in difficoltà, invece qualche elemento è andato in affanno e tutta la squadra non è stata capace a trovare soluzioni. Certe volte devi attendere che passi il momento di grande intensità degli avversari e poi puoi ripartire. Cambiare subito non è facile, poi magari non hai più altre possibilità di intervenire. E’ successo tutto in modo molto veloce, abbiamo subito i due gol in sei minuti.”

-Pensi che ci sia stato anche un calo fisico?

“Qualcuno sappiamo che probabilmente non può reggere ogni tre giorni 90′ ad alta intensità. Infatti ho cambiato ad esempio gli esterni che avevano dovuto lavorare e spendere molto nei primi 45′.”

-E’ anche vero che dai cambi hai avuto meno di quanto t’aspettassi?

“E’ sempre difficile entrare in corsa. Poi non dimentichiamoci che questo è il livello internazionale, è uno scalino sopra a quello al quale siamo abituati. E’ di norma già difficile entrare a partita in corso, immaginassi poi quando la squadra è appena andata sotto, figurarsi a questi livelli, prendere il ritmo e incidere non è evidente”.

-Sei preoccupato a questo punto : quattro sconfitte consecutive, ultimi in campionato e in Europa League, moralmente non deve essere facile tener su la squadra?

“Mi dispiace per i giocatori perché perdere ti fa male. Sapevamo che dovevamo misurarci e vedere come ci saremmo comportati in questi frangenti, vediamo le difficoltà e pensiamo a stringerci tutti insieme dando il massimo ogni partita, sicuramente poi ci vogliono i punti, ci vuole una vittoria per tirarsi su”.

Foto: TiPress/S. Golay

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