Saranno uomini.

Saranno uomini.

Saranno uomini.

Sono le 11.30 di venerdì scorso e stiamo per lasciare l’albergo, che per 5 giorni è stata la nostra casa in Spagna, l’appuntamento è per tutti nella hall per la consueta foto di gruppo. Tutti quanti sfilano sulle scale con i loro trolley, in alcuni casi è difficile stabilire se sia più grande la valigia o chi la porta.

Proprio uno di questi bambini è in grossa difficoltà, la valigia è grande e lui non sa come gestirla, gli scalini sono molti e la voglia di farcela, come tutti gli altri, è grande. Fosse in vacanza con i suoi genitori, a lui toccherebbe portare solo se stesso, ma qui la mamma e il papà non ci sono, qui sei solo, con dei problemi da risolvere e nessuno che ti aiuta.

A dir la verità, uno degli allenatori vede la scena, parte dalla hall e tenta di salire le scale per aiutare il bimbo, ma è come risalire la corrente di una cascata…il bimbo fa due scalini e poi si ferma, si gira e fa scendere la valigia di due scalini…ripete lo schema fino ad arrivare al pianerottolo. Qui uno dei ragazzi più grandi gli chiede se può dargli una mano, ma lui adesso ha capito che può farcela da solo, ringrazia e continua.

Continua fino alla fine, ha un sorriso che raccoglie tutta la soddisfazione di aver raggiunto un grande risultato, gli facciamo i complimenti, diventa rosso, nasconde gli occhi e poi va verso i suoi compagni di squadra.

Ha vinto! È felice…aveva un problema e ha trovato una soluzione.
Essere grandi uomini è trovare soluzioni a grandi problemi, lui non è ancora uomo, ma è sicuramente meno bambino.

Vero, è un campo d’allenamento per calciatori, si fanno tante ore sul prato a dribblare, passare, tirare in porta. Lo facciamo per dare la possibilità ai ragazzi di realizzare il loro sogno di diventare calciatori. Siamo coscenti che in pochissimi riusciranno ma, qui come non mai è il viaggio che fa la differenza e non la meta.

La somma di tutte queste esperienze farà la differenza nella loro vita, saranno  abituati a cavarsela, abituati a reagire ai momenti difficili, abituati a risolvere problemi, abituati a contare su se stessi e sui propri colleghi.

Saranno in grado di capire che un errore fa parte del loro processo di crescita e faranno di tutto per non commetterlo più, perché da bambini sono stati abituati a sbagliare e a prendersi la responsabilità…non daranno la colpa agli altri o alla sfortuna.

Saranno uomini.

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