Qualche cambio col Servette pensando a Belgrado
Dopo la partita di martedì sera a Istanbul, il rientro in Ticino e l’aver conosciuto il nome del prossimo avversario in Europa (Partizan di Belgrado), il Lugano torna alla realtà del campionato. Sabato alle 18 sarà di scena a Cornaredo il Servette, capolista di Super League con 9 punti in tre partite.
Steffen e Vladi a disposizione
L’allenamento di rifinitura dei bianconeri si è svolto venerdì mattina sul terreno principale. Vi hanno partecipato anche Renato Steffen e Skelqim Vladi che tornano a disposizione dopo gli Europei e la squalifica UEFA il primo e l’infortunio patito in finale di Coppa la punta d’origine kosovara. Spetterà allo staff decidere sul loro impiego dal primo minuto o a partita in corso.
Affrontiamo una squadra vera
La prima domanda ha riguardato lo stato d’animo dei bianconeri. Come si sono avvicinati, dopo l’amarezza di Istanbul, ad affrontare il Servette anche lui imbattuto e che, come il Lugano, mostra obiettivamente un gran bel calcio?
“E’ una partita che ti carica da sola. L’anno scorso non li abbiamo mai battuti, dopo stagioni nelle quali era invece uno degli avversari preferiti e non perdevamo quasi mai. Questa circostanza, così come la beffa in Coppa svizzera, saranno da grande stimolo e non ho dovuto fare granché nella testa dei miei giocatori perché sappiamo quanto sia importante la sfida di domani. Il Servette con nove punti in tre partite contro avversari tosti, ha dimostrato di essere squadra vera.”
Gente più fresca possibile
-Non avete annunciato assenze, quindi tutti i giocatori della rosa sono a disposizione per domani?
“E’ proprio così. Nell’allenamento di stamane avevo 23 giocatori di movimento più i portieri. Sono tutti pronti per giocare domani, Dovrò operare delle scelte, sto cercando di fare qualcosa di diverso rispetto all’anno scorso mettendo in campo ogni volta gente più fresca possibile, per non sbagliare mai gli approcci del primo tempo come ci era capitato in passato”.
Con Vladi due punte vere
-Abbiamo preso atto che Przybylko possa essere una buona alternativa in attacco ma che forse gli manchi qualcosa per raggiungere alti livelli. Stai facendo pressioni sulla società per portarti finalmente il centravanti che manca?
“Nelle prime partite Przybylko e Aliseda si sono condivisi il ruolo di attaccante, soprattutto vista l’indisponibilità di Vladi. Quest’ultimo l’anno scorso, quando è stato chiamato in causa e stava bene fisicamente, ha mostrato il suo valore con dei gol importanti. Da domani c’è anche lui e dunque difficilmente in campionato vedrete invenzioni da parte mia. Ognuno in questo Lugano ha il suo ruolo e deve essere importante. Il mercato è ancora lungo e vediamo le dinamiche delle prossime settimane. Ma da domani torno ad avere due prime punte vere pronte a giocare. Siamo contenti della rosa a disposizione, abbiamo disputato quattro partite all’altezza e davanti abbiamo creato tanto. Mi aspetto molto da tutti e due a partire da domani.”
A Belgrado partita fondamentale
-Il fatto che la prossima partita europea sia di nuovo di giovedì (e dunque ci saranno cinque giorni per prepararla) fa sì che tu possa scegliere liberamente la formazione di domani o devi ugualmente tener conto del doppio impegno nelle tue scelte?
“Più che guardare al “dopo Servette” devo ricordare a tutti che martedì a Istanbul abbiamo disputato una prova che a livello nervoso ha prosciugato tante energie. Un conto è vedere chi sta meglio fisicamente (qualcuno ha giocato sia a Basilea sia contro il Fenerbahçe) ma bisogna considerare anche il piano nervoso. Non vogliamo arrivare a una finale di Conference e sappiamo quanto vitale sia la partita di giovedì prossimo a Belgrado avendo poi la fortuna di disputare il ritorno in “casa”, si fa per dire, a Thun. Dove so che ci saranno tanti tifosi del Lugano ma anche molti serbi. Vogliamo essere in Europa League e quindi domani non posso rischiare e devo impiegare solo gente al cento per cento per evitare poi di perdere pezzi per giovedì. L’anno scorso tra infortuni e voglia di schierare certi giocatori ho dovuto fare scelte diverse”.
Diffidare del Partizan
-Parliamo del Partizan Belgrado vostro prossimo avversario nei preliminari di Europa League. La squadra serba è stata eliminata in maniera netta (6-2 e 3-0) dalla Dinamo Kiev. E’ una squadra davvero così, tra virgolette, debole?
“Bisogna essere onesti: a livello individuale non sono il Fenerbahçe. Sul piano collettivo non hanno offerto due grandi prestazioni contro gli ucraini. Però il ritorno è un po’ difficile da giudicare visto che arrivavano dopo aver preso sei gol in trasferta e non era certo facile reagire nella maniera giusta. Il Partizan è comunque una squadra a cui dovremo prestare attenzione. Già la prima partita in casa loro sarà molto importante, nonostante ci siano problematiche con i tifosi, giocare a Belgrado non è mai semplice. Non possiamo pensare di andar là e dominare il match perché abbiamo giocato bene con il Fenerbahçe. Quella in Turchia era una partita diversa, con spazi nei quali potevamo giocare e invece magari a Belgrado, dove il campo non è eccezionale, sarà una sfida ostica. Come detto prima sappiamo che in finale di Conference potremmo trovarci di fronte squadre come Fiorentina o Chelsea e dunque la partita di giovedì, sull’economia di questa stagione, pesa tantissimo. Non vorrei arrivare qui tra due settimane e dire “cavolo giochiamo col Chelsea, ragazzi, è veramente dura essere in Conference. Abbiamo questa possibilità dell’Europa League dopo che abbiamo dimostrato il nostro valore in Champions. Domani col Servette ci saranno delle rotazioni pesando a giovedì. Ma ho una rosa sufficientemente importante -ricordiamo la vittoria di una settimana fa a Basilea- per poter vincere anche col Servette, magari senza schierare quelli che sulla carta sembrerebbero i migliori. Ma contro i ginevrini entreranno in campo tutti giocatori che sono al 100 per 100 per disputare una grande partita”.
Giocatori importanti in tribuna
-Se non sbaglio disputerete 13 partite 43 in giorni, facendo gli scongiuri del caso sembra che finora sia andato tutto per il verso giusto anche a livello di infortuni. Tema che l’anno scorso era stato molto caldo. Il recente passato vi ha insegnato qualcosa, avete cambiato atteggiamento?
“Abbiamo visto che nelle prime partite ho lasciato in tribuna anche giocatori importanti che magari erano stati titolari sino a tre giorni prima. La settimana scorsa è toccato ad El Wafi e in precedenza ho preservato altri elementi per la Champions. Farò così anche domani, lasciando a riposo elementi importanti. Deve essere questa la chiave: non vogliamo assumerci rischi. Sappiamo che quando disputiamo le partite internazionali -e lo vediamo benissimo- nella gestione dei 95 minuti questi avversari, penso al Fenerbahçe, hanno ancora qualcosa in più. L’esperienza di disputare incontri di Champions League, la gestione delle partite stesse a noi mancano. Diamo il cento per cento fino a che possiamo mentre loro sanno quando risparmiarsi. Questa è l’esperienza europea che comunque ci ha già dato una mano perché, rispetto allo scorso anno, siamo già riusciti a vincere la partita di campionato che seguiva quella europea e tre giorni dopo Basilea siamo riusciti a ripetere una prestazione importante. Il mio compito non é facile: poco fa ho dovuto parlare con tre ragazzi che sono importanti nella squadra e che probabilmente domani si siederanno in tribuna, anche se devo ancora fare un’ultima valutazione con i fisioterapisti. Bisogna capire che prendiamo queste decisioni solo per il bene del Lugano. Vogliamo cercare di disputare tutti i match con undici elementi che siano al 100 per 100 non solo fisicamente ma anche mentalmente”.
Lukas Mai tornerà importante
-A proposito di Lukas Mai dopo la partita di andata col Fenerbahçe avevi detto che in questo momento il vostro compito e dovere era recuperare il ragazzo per riportarlo ai suoi livelli. In questi dieci giorni hai avuto l’impressione che a livello di attitudine e di atteggiamento lui si metta in condizione di farsi recuperare o è un ragazzo che non ha la testa giusta?
“Onestamente lui a Thun non avrebbe dovuto giocare perché aveva un piccolo problema al ginocchio, poi l’ho voluto schierare lo stesso. E abbiamo visto tutti l’errore che ha commesso ma come avevo detto è il momento di aiutarlo. Alla fine quest’anno non devo guardare in faccia a nessuno: chi se lo merita gioca. Nelle ultime partite facevo fatica a lasciare in panchina qualcuno che aveva giocato meglio di Lukas. Toccherà a lui adesso, quando si presenterà l’occasione, mostrare che giocatore è. Ma dal punto di vista dell’impegno e della concentrazione in allenamento mi ha dimostrato che non vede l’ora di giocare. Vediamo domani se sarà il suo momento o se sarà la prossima. Non posso fare regali e faccio giocare la gente che merita. Lukas Mai è un giocatore che in questi due anni ha dimostrato che quando è in condizione sotto tutti gli aspetti un giocatore forte e importante e che ha dato una mano al Lugano.”
Servette diverso dal passato
-Che Servette vedremo domani, una squadra diversa da quella allenata da Weiler?
“Molto diversa, c’è la mano del nuovo allenatore. Il Servette gioca con un sistema diverso e noi dovremo affrontarli in un’altra maniera sul piano difensivo. In finale di Coppa non gli avevamo praticamente concesso nulla ma anche loro ci avevano bloccato. Adesso fanno cose diverse, Kutesa gioca in una posizione inedita, centrocampisti e terzini giocano diversamente rispetto allo scorso anno. Si vede che l’allenatore ha una sua impostazione, dovremo difendere e attaccare in modo diverso perché lasciano altre zone del campo libere rispetto al passato.”
Cimignani e la concorrenza
-Cimignani lo scorso anno ha avuto una crescita molto rapida. Quest’anno la sensazione non è che sia calato ma che fatichi a fare un ulteriore step. Cosa di può fare per fargli compiere un nuovo alto di qualità e diventare un elemento fondamentale?
“L’anno scorso Yanis era partito in sordina e poi è diventato un protagonista di tutta la stagione. Quest’anno c’è maggior concorrenza e anche a livello mentale bisogna sempre riuscire a fare degli step successivi. Ogni allenamento capisci che non puoi risparmiarti perché c’è subito qualcuno pronto a rubarti il posto. Non posso certo metterlo in croce per quell’entrata in area contro il Fenerbahçe. Martedì a Istanbul ho scelto di giocare con tre difensori e quindi l’ho sacrificato ma lui è già pronto domani per fare qualcosa di importante se dovesse partire dall’inizio. A livello mentale Cimignani non sta mollando nulla ed è un po’ questo il leitmotiv degli allenamenti attuali; tutti si sentono parte del progetto chi più chi meno. Ma in queste quattro partite ho impiegato praticamente tutti i componenti della rosa, chiunque ha potuto mettere il piede in campo. Tutti si devono sentire importanti”.
Dall’inizio o a partita in corso?
-Hai accennato a Steffen che rientra: è pronto per giocare dall’inizio o il suo sarà un impiego graduale?
“Steffen e Vladi sono pronti a giocare dal primo minuto. L’unico handicap è che non hanno disputato nessuna amichevole e avrebbero bisogno di minutaggio. In questi casi ci sono sempre due alternative: schierarli dall’inizio o a partita in corso. Vedremo quali saranno le situazioni, sappiamo che Renato dovrà scontare un’ultima giornata di squalifica e quindi non ci sarà a Belgrado. Sappiamo anche quanto lui sia importante per l’economia della squadra. Entra in un complesso che in queste quattro partite ha fatto bene, dovrà essere bravo lui a trovare il suo spazio, allenandosi come è capace di fare e mostrando in partita le sue doti. Visto le numerose partite che dovremo disputare non ci assumeremo rischi nemmeno per lui e per Vladi, l’importante è che ci siano e che ci possano dare nuove soluzioni.”
Gioco offensivo per Przybylko
-Kubilay Türkyılmaz ha dichiarato che “se Croci-Torti farà giocare con continuità Przybylko, il polacco è un attaccante da 20 gol in Svizzera”. Cosa gli rispondi?
“Che Kacper è una punta da 20 reti se la squadra fa quello che ha fatto finora e cioè ha il coraggio di giocare, cosciente che sugli esterni abbiamo giocatori importanti che possono mettere in area delle palle vere. Se proponiamo un calcio offensivo Przybylko è un terminale che può essere decisivo, se invece difendiamo basso per ripartire non sarebbe il calcio adatto a lui. Ma il nostro obiettivo è cercare di mettere in condizione chi è davanti di fare il lavoro che gli è congeniale. Quest’anno vogliamo ripartire il meno possibile e cercare invece sempre di controllare il gioco e dominare l’avversario: in quest’ottica posso dare ragione a Kubi che quegli uomini d’area ci servono e speriamo possano fare venti gol.”