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Novoselskiy: il progetto giovanile va avanti

Conferenza stampa lunedì pomeriggio a Cornaredo di Leonid Novoselskiy, socio di minoranza del FC Lugano SA e presidente dell’Associazione FC Lugano. In merito alle trattative per l’acquisto del pacchetto di maggioranza del club ha detto che le discussioni tra Thyago Rodrigo De Souza e Angelo Renzetti proseguono. “La situazione è tesa ma una miglior comunicazione tra le parti potrà portare a una soluzione positiva che accontenti tutti, sono fiducioso”.

Per quanto riguarda il settore giovanile bianconero Novoselskiy ha voluto tranquillizzare famiglie, staff e opinione pubblica. “Il progetto va avanti, l’associazione è indipendente dalla SA e la prossima stagione è già programmata. Questo weekend sono stato a Chiasso  dove c’era un torneo internazionale di ragazzi nati negli anni tra il 2010 e il 2014. C’erano squadre svizzere e italiane importanti e in tutte le categorie i nostri ragazzi hanno fatto benissimo e ci hanno reso orgogliosi di quanto visto in campo. Ciò che ci da tanta forza e fiducia per il futuro. Per me questa è la cosa più importante, siamo sulla strada giusta, questo progetto andrà avanti e andrà avanti bene.”

“L’unica offerta vincolante ricevuta negli ultimi mesi per l’acquisto del 60% del Lugano è quella di Thyago Rodrigo De Souza che io conosco da due mesi. Me l’ha presentato Gianni Lovato. Abbiamo parlato quasi tre ore di calcio e questo per me è importante perché desideriamo formare giocatori giovani con una filosofia che venga sposata anche dalla squadra maggiore. E’ fondamentale che il socio di maggioranza condivida questa impostazione con l’obiettivo che nella prima squadra giochino un giorno un bel po’ di elementi cresciuti nel vivaio. Non sarà per domani o dopo ma ci sono esempi clamorosi di società dove la situazione è questa. Per me è l’unico modello plausibile di gestione finanziaria, è impossibile altrimenti senza grosse entrate dal marketing sostenere i budget per competere in Super League. Con Thyago e con i suoi collaboratori abbiamo trovato consenso su questi obiettivi a lungo termine: ho detto va bene e ho fatto inserire nel patto para-sociale dichiarazioni vincolanti su questo tema. Poi hanno discusso e negoziato loro con Angelo.”

Io ho la responsabilità di portare avanti il discorso del settore giovanile che è anche l’unico modo per dare un futuro al FC Lugano e invito voi giornalisti, quando inizierà la nuova stagione, a venire un sabato a Cornaredo a vedere come giocano questi piccoli. Tanti miei amici sono già venuti, anche Thyago e i suoi collaboratori sono scesi a seguire due allenamenti e una domenica alle 9.30 hanno assistito a un match tra U11 e U12 e alla fine hanno detto ‘adesso siamo convinti di essere arrivati nel posto giusto’. Vi ripeto venite una volta e filmate questo ragazzini e avrete l’immagine di cosa succederà il giorno in cui avremo il nuovo stadio, uno spettacolo.”

“Non conoscevo il nuovo allenatore Braga, gli ho parlato in una conferenza via zoom e gli ho chiesto che tipo di gioco vuole praticare: mi ha risposto che ama il calcio offensivo, con pressing alto, quello che piace a me. So dei risultati importanti che ha ottenuto in carriera. Mi ha impressionato la lista dei giocatori top che  ha allenato quando avevano 18 o 19 anni: ci sono nomi come Pato, Marcelo e Deco, ciò mi fa sperare che i nostri giovani sotto la sua guida   forse possono avere un vero aiuto e una possibilità di arrivare. E’ anche significativo che i primi contratti dei nuovi azionisti siano stati fatti con Guidotti e Muci. Poi ci si può chiedere perché un tecnico simile venga a Lugano con uno stipendio sicuramente più basso di quelli ai quali è abituato. Lui mi ha spiegato che alla sua età questa è l’ultima possibilità di fare qualcosa di importante in Europa e ci tiene moltissimo dopo i successi avuti in Sud America. “

“Sull’arrivo della punta Demba Ba posso dire di più perché conosco bene la situazione. L’attaccante senegalese è un giocatore che ho incontrato personalmente due mesi fa ma del quale sentivo parlare già da tre anni perché come settore giovanile siamo parte del progetto  ‘football is small’ per persone diversamente abili. Ricorderete che c’è stato qualche anno fa a Lugano un torneo molto importante. Demba Ba collabora con questa fondazione da diversi anni e i miei amici  mi dicevano che quello che facciamo noi, le nostre idee sul calcio cognitivo (nel quale il potenziale del cervello è più importante del potenziale dei muscoli) sono anche le sue e che quando l’avrei conosciuto sarebbe stato impossibile separarci. E’ veramente successo. Lui è venuto due mesi fa a Cornaredo a vedere allenamenti e partite (aveva la mascherina e nessuno l’ha riconosciuto salvo Matteo il ristoratore di Paradiso dove mangiavamo). Fino alle 2 di notte parlavamo di calcio e di come è possibile sviluppare il potenziale dei ragazzi, un progetto che lui desidera portare avanti a carriera terminata. Ha detto di voler fare questo percorso con me a Lugano e quando ha conosciuto Thiago ha visto la stessa condivisione e per questo motivo ha rifiutato parecchie offerte molte più allettanti. Adesso è in Senegal per vedere i genitori, quando verrà qua avrete l’opportunità di  parlare con lui e di vedere di che persona si tratta. Le conoscenze calcistiche e le idee che ha saranno una grande opportunità per il Lugano”.

“Sono d’accordo che le indecisioni di questi giorni non fanno bene nemmeno alla causa del Polo sportivo. Da parte mia farò tutto il possibile per diradare le nuvole e supportare il progetto del PSE. Credo tantissimo nel futuro calcistico e sportivo della nostra città e della necessità di avere strutture adeguate.”

“Per me sarebbe un peccato lasciare il progetto di formazione  giovanile che sto portando avanti da anni a Lugano. Sarebbe semplice mollare tutto ma ci tengo ad andare avanti. Credo che stiano arrivando i frutti buoni per il futuro. Ho fatto tutte le guerre per il Team Ticino ma finora non possiamo formare i nostri ragazzi dopo i 14 anni ed è un lavoro buttato via; credo che in futuro, anche con il cambio di proprietà, le cose muteranno. Ritengo che i nostri ragazzi potranno diventare grandi giocatori solo se proseguiranno il progetto avviato qui, venite a vedere come lavoriamo e capirete la differenza. Non parlo di risultati ma di come i ragazzi si muovono, come usano i due piedi, come rientrano, pensano, girano la testa. Fanno le cose che certi giocatori di prima squadra non fanno e tra dieci anni saranno superiori e faranno bene. Se invece interrompono il nostro percorso a 14 anni non sarà possibile ottenere certi risultati. E’ la mia opinione, magari mi sbaglio ma la vedo così e chiedo soltanto l’opportunità di portare avanti un esperimento pilota ma non hanno voluto sentire ragioni. Purtroppo oggi non posso dire guardate questi calciatori di 16 anni formati da noi, perché hanno cambiato percorso. Tra l’altro siamo sempre stati criticati per la presenza di elementi italiani ma oggi tutti i ragazzi che giocano da noi abitano nei pressi di Cornaredo e sono tutti fenomeni, come mai? Perché abbiamo iniziato a lavorare con loro quando avevano 4 o 5 anni e vediamo ora i risultati della metodologia. Ho la responsabilità di fronte alle famiglie e allo staff che da anima e cuore di portare avanti il progetto”.

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