"Non meritavamo la sconfitta" 1

“Non meritavamo la sconfitta”

La sconfitta in extremis e immeritata fa male. Peggio ancora se arriva con una punizione inesistente. La conferenza stampa dopo Lugano-Lucerna si inizia proprio con un giornalista che mostra al tecnico Maurizio Jacobacci (TiPress) le immagini dell’intervento di Daprelà: appare evidente come l’avversario sia scivolato senza alcuna irregolarità da parte del difensore.

-E’ un errore grave non crede e nel primo tempo Emini, già ammonito, si lascia cadere in area senza che l’arbitro intervenga con un secondo giallo.

“Potremmo anche aggiungere che quando il VAR chiama l’arbitro per un fallo in area a nostro favore, com’è accaduto a San Gallo, i capi sostengono che sia sbagliato. Oggi il direttore aveva giudicato non sanzionabile l’episodio del pallone che sbatte addosso a Kesckes ma il VAR l’ha richiamato ed è stato accordato un penalty. In questo caso va bene? Il fallo di Daprelà non c’era e l’ho anche detto all’arbitro. Dispiace però che all’inizio di quell’azione ci sia stato un nostro errore a metà campo con un passaggio indietro sbagliato. Peccato per tutto il lavoro espresso durante il primo tempo. Abbiamo iniziato bene trovando subito il gol con un bel calcio d’angolo di Gerndt: è stato bravo Covilo a segnare. Loro hanno avuto solo un tiro che Baumann ha salvato in calcio d’angolo. E’ stato un primo tempo equilibrato senza episodi particolari, Il Lucerna ha avuto maggior possesso ma tutto è finito lì. Peccato per quel rigore al 46′. Bravi i ragazzi ad avere la reazione nel secondo tempo, dopo una palla-gol di Schaub. Bottani ha realizzato una bella rete e poi attorno alla mezzora si sarebbe potuta definitivamente chiudere la partita. Due ottimi tiri di Guerrero e Lovric sono stati parati da Muller, è stato il portiere a tenere in gara il Lucerna. Se fossimo andati sul 3-1 la contesa sarebbe stata chiusa. Peccato per il 2-2 segnato da Tasar, lui è stato bravo con il tiro a girare sul secondo palo ma noi avremmo dovuto essere più vicini ed impedirgli la conclusione. Il terzo gol, a due minuti dalla fine, è nato da una punizione per un fallo che non c’era. Sono rammaricato e frustrato per il risultato perché credo che la squadra oggi non meritasse la sconfitta. Ma dobbiamo accettarla e concentrarci già sul prossimo impegno. Ci aspettano due trasferte difficili e delicate a Losanna e Sion, bisogna trovare  immediatamente morale e mentalità per correggere il tiro”.

-Cosa è che manca alla tua squadra mentalmente per uccidere le partite?

“Avevano la volontà di chiuderla ma il loro portiere ha fatto due grandi parate. Noi invece sul terzo gol ci siamo aperti: il muro c’è per qualcosa e la palla non può passare specialmente se si sa che calcia Tasar che è uno specialista. Si chiama muro proprio perché non deve aprirsi.”

-Posso chiedere il perché del ritorno alla difesa a quattro, con Guidotti dal primo minuto e della sostituzione di Bottani che era in palla anche se stanco?

“Non sono stato io a togliere Bottani ma è stato lo stesso Mattia a chiedere di uscire. Sul sistema di gioco, a parte le assenze di ben tre centrocampisti, intendevo mandare un segnale alla squadra, volevo che attaccassimo l’avversario e gli facessimo male. Con tre giocatori che davanti possono dir la loro volevamo mettere in difficoltà  la retroguardia lucernese. Per far questo ho dovuto togliere uno dei tre difensori centrali a favore della coppia Bottani-Gerndt che sostenesse Abubakar”.

-Con questa difesa non si rischia di limitare Lavanchy costringendolo in marcatura: Ndiaye l’ha messo in difficolta più volte, mentre Numa per tutto il primo tempo non ha potuto spingere come al solito?

“Faccio presente che anche giocando a cinque Lavanchy si sarebbe dovuto occupare di Ndiaye, non sarebbe cambiato nulla. Con i “se” e con i “ma” non si giocano le partite.”

-Sul piano dei risultati questo è forse il momento più difficile della sua gestione a Lugano: sente pressione, come gestirà il momento, utilizzerà il bastone con i giocatori?

“La gestione sarà come quella degli scorsi  mesi. Non ci vuole nessun bastone, la squadra in campo ha dato tutto. I ragazzi hanno cercato di fare quello che dovevano contro un avversario che, come abbiamo fatto noi, ha cambiato  modo di stare in campo. Noi poi siamo passati a cinque con Oss dietro e con due attaccanti più vicini, questo ha dato i suoi frutti perché siamo tornati in vantaggio quasi subito. L’importante  è saper cambiare modulo o assetto tattico anche durante le partite. Ma non vedo perché dovrei utilizzare il bastone dopo che si è perso un match che in condizioni normali non avremmo meritato di perdere. Credo in questi ragazzi e adesso vanno incoraggiati più di prima a continuare a lavorare come stanno facendo perché i risultati torneranno.”

-Ha ancora senso ragionare in termini di partite casalinghe e in trasferta vista l’assenza di pubblico. Voi a Cornaredo nelle ultime tre uscite avete racimolato un solo punto?

“E’ chiaro che non ci sono molte differenze, salvo i terreni. A Losanna giocheremo sul sintetico e dovremo adattarci e gestire bene la partita. E’ vero che un solo punto in tre match casalinghi è troppo poco”.

-Posso chiedere un’opinione sull’ingaggio di Ziegler che arriverà domani?

“Ho appreso anch’io dai giornali che l’ingaggio sino a giugno andrà in porto. Reto, ex nazionale e internazionale, ha esperienza da vendere e visto che dietro ci mancava qualcosa sicuramente ci potrà dare una mano”. 

 

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