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MD+1: solidità, pubblico e tattiche vincenti

MD+1: solidità, pubblico e tattiche vincenti

MD+1 è la nuova rubrica dell’FC Lugano dedicata all’analisi del giorno dopo, con un approccio più approfondito e ricco di dati statistici. Come suggerisce il nome, MD+1 prende spunto dai termini calcistici: MD sta per Matchday e +1 indica il giorno successivo alla partita. Ogni analisi verrà pubblicata puntualmente il giorno dopo ogni match, per rivivere e comprendere meglio i dettagli che hanno fatto la differenza in campo.


La 15ª giornata di Credit Suisse Super League ha regalato al Lugano una vittoria preziosa contro lo Zurigo, ma il risultato finale è solo una parte di una storia più ampia fatta di tattiche, energia ritrovata e una cornice di pubblico straordinaria. Analizziamo gli elementi chiave della partita.

La pausa ha giovato

La pausa internazionale ha avuto un impatto visibile sul Lugano, permettendo alla squadra di ricaricare le energie fisiche e mentali. Questo si è tradotto in un’intensità che per tutta la partita ha messo in difficoltà lo Zurigo. Tra i protagonisti che hanno brillato spiccano Mattia Bottani, autore di una partita deliziosa e piena di qualità dimostrata anche dal 100% di dribbling riusciti, Doumbia, fondamentale in mezzo al campo per equilibrio e recuperi, e il giovane Hajdari, che con 4 tackle e 2 tiri bloccati risulta sempre più convincente nella retroguardia ticinese.

Un Lugano più verticale

I dati della partita raccontano di un cambio d’approccio tattico rispetto al solito: 55% di possesso palla contro il “classico” 62.5%, con un aumento significativo delle palle lunghe (37 contro una media di 25). Questo cambio di paradigma è stato confermato dallo stesso Croci-Torti nel post-partita, spiegando che il piano era attaccare la profondità e sfruttare la velocità dei propri giocatori offensivi. Il risultato è stato un mix perfetto di precisione nei passaggi corti e immediatezza nel cercare lo spazio alle spalle della difesa avversaria.

Pubblico delle grandi occasioni

I 4’645 spettatori di Cornaredo hanno creato una cornice calorosa e coinvolgente, diventando il dodicesimo uomo in campo. Il loro supporto instancabile per tutti i 90 minuti ha avuto un effetto tangibile sulla squadra, che ha risposto con una prestazione di alto livello. Non è un caso che Croci-Torti, nel post-partita, abbia dedicato parole di ringraziamento a tutto l’ambiente luganese.

Grgic, l’uomo chiave

Anto Grgic ha giocato una partita da incorniciare, dimostrando una volta di più perché è uno dei pilastri del Lugano. L’assist per il gol dell’1-1 di Steffen è un gioiello tecnico: un passaggio che unisce pazienza, precisione e visione. Dal dischetto, poi, Grgic si conferma una sentenza, trasformando il rigore del sorpasso con la solita freddezza. Una performance che esalta il suo ruolo centrale nel sistema di gioco bianconero, coronata con un 94% di passaggi completati

Il dato storico: un dominio recente del Lugano in Ticino

L’ultima vittoria dello Zurigo in territorio ticinese risale al lontano 12 novembre 2013, quando i tigurini si imposero con un netto 3-0 a Cornaredo. Da allora, il Lugano ha costruito una solida supremazia casalinga nei confronti degli zurighesi, mantenendo inviolato il proprio stadio per ben dieci anni. La partita di ieri ha rafforzato questa tendenza, confermando Cornaredo come un vero e proprio fortino per i bianconeri, ancor di più contro lo Zurigo.

Gli ultimi dieci testa a testa

Analizzando gli ultimi dieci scontri diretti tra Lugano e Zurigo, emerge un equilibrio relativo, con una prevalenza dei bianconera, soprattutto nelle partite disputate in Ticino. Ecco il bilancio dettagliato:

  • Vittorie Lugano: 6
  • Pareggi: 1
  • Vittorie Zurigo: 3

La sfida di ieri non solo ha portato il bilancio più a favore del Lugano, ma ha dimostrato la capacità dei bianconeri di capitalizzare i propri punti di forza contro una squadra fisicamente e tatticamente ben organizzata come lo Zurigo.

Saipi, sicurezza tra i pali

Amir Saipi, nonostante un contatto nei primi minuti che lo ha costretto a stringere i denti per il resto della partita, ha risposto sempre presente quando chiamato in causa. Gli interventi puntuali e la sicurezza trasmessa alla retroguardia sono stati elementi fondamentali per consolidare il risultato. Una prestazione che lo rilancia anche dal punto di vista mentale dopo qualche momento complicato nelle settimane precedenti.

Un momento storico: il debutto di Parfait Coulibaly

La partita di ieri ha visto anche un evento storico per il calcio svizzero: il debutto in Super League di Parfait Coulibaly, attaccante del FC Zurigo nato il 17 gennaio 2009. Subentrato al minuto 78, Coulibaly è diventato il primo giocatore classe 2009 a scendere in campo nella massima serie elvetica e il quarto più giovane nella storia della Super League, a soli 15 anni, 10 mesi e 7 giorni.

Basilea guastafeste

Quando tutto sembrava pronto per celebrare un primo posto solitario del Lugano, la beffa è arrivata dal St. Jakob-Park di Basilea. Nel finale del match contro il Servette, Shaqiri ha segnato due reti decisive che hanno permesso ai renani di vincere 3-1 e agganciare i bianconeri in vetta alla classifica. Una delusione mitigata dalla consapevolezza che il Lugano sta comunque viaggiando su ritmi di altissimo livello.

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