"La prima partita è sempre delicata"

“La prima partita è sempre delicata”

Domenica il Lugano inizia la sua settima stagione in Super League. Un campionato se possibile ancora più difficile dei precedenti visto che le dieci squadre al via sono tutte blasonate e hanno vinto almeno un titolo svizzero. Per il nuovo tecnico bianconero Abel Braga, che può vantare circa 370 panchine, si tratta dell’esordio nel campionato svizzero. Nella conferenza stampa di venerdì pomeriggio l’allenatore brasiliano (TiPress) ha premesso che praticamente tutti i giocatori della rosa sono a disposizione “questo è un buon segnale dopo tre settimane di intensa preparazione”

-Contro l’Inter si è già avuto un assaggio del gioco che lei chiede al Lugano, in settimana su cosa ha lavorato specificatamente?

“Il mio principio è di insistere sulle cose buone che abbiamo fatto e di correggere, se possibile migliorandole, quelle meno positive. Sul piano tattico cerchiamo sempre di provare anche un ‘piano B’ da mettere in pratica. Alleno pure le situazioni di inferiorità numerica, in partita può succedere di rimanere in dieci e quindi bisogna saper affrontare questi momenti, senza doversi fasciare la testa. In settimana insomma prepariamo tutte le cose che potrebbero presentarsi in un match. Il debutto in un campionato, qualunque sia, è sempre difficile per qualunque squadra. C’è un po’ d’ansia e nervosismo. Speriamo che i nostri giocatori si dimostrino all’altezza. Li ho visti tranquilli e dal profilo del gioco e della condizione sono migliorati giorno dopo giorno.”

-Ha già in mente la formazione titolare per domenica o ci sono ancora dubbi da chiarire?

“Nessun dubbio. Fin dal giovedì comunico alla squadra chi saranno gli undici che scenderanno in campo. Ho sempre fatto così: lavoro con un grande gruppo ma preferisco che chi deve giocare dal primo minuto lo sappia per tempo in modo da prepararsi adeguatamente anche dal profilo psicologico. Non cambiamo il modo di giocare a dipendenza dell’avversario quindi è inutile attendere di conoscere la formazione dello Zurigo per schierare la nostra. Cercheremo di fare come contro l’Inter cercando il possesso del pallone e il gioco offensivo.”

-Qualche volta gli allenatori fanno pretattica specie alla vigilia del match d’esordio.

“E’ vero. Quando ero giocatore del Paris St. Germain non sapevamo fino a pochi momenti prima della partita chi sarebbe sceso in campo e per me ciò non è positivo. Un giocatore deve prepararsi sul piano mentale e deve sapere che l’allenatore gli da fiducia e lo manderà in campo dall’inizio. Ne parlavamo spesso tra noi giocatori a Parigi e tutti concordavano sul fatto che era meglio saperlo e che l’allenatore non avrebbe dovuto star sveglio tutta la notte per decidere l’undici. Io preferisco dormire bene e già aver comunicato la formazione ai ragazzi. Non bisogna essere preoccupati dagli undici che inizieranno il match ma dagli altri, sono i subentranti che contribuiscono a formare un gruppo forte per mentalità e coesione”.

-L’orario scelto per il match di domenica (14.15) non è dei migliori specie con elastico calura estiva. Ha fatto qualcosa in particolare per preparare i ragazzi?

“Ho fissato alle 14 gli allenamenti di oggi e domani. Conosco i problemi e i condizionamenti delle tv, valgono qui come in Brasile, in Inghilterra e in tutto il mondo. Certo allenarsi e giocare con 30 gradi non è il massimo e non fa bene fisicamente. ne risente soprattutto l’aspetto tecnico. ma mi dicono che domenica forse pioverà, vedremo”.

-Sente un po’ di emozione per il suo esordio nel campionato svizzero?

“Sono contento per come sono stato accolto a Lugano, dalla città, dalla società e dai giocatori. Per me questa è la cosa più importante, ho molte persone che mi aiuti sugli aspetti tecnici, medici e pratici. Mi hanno messo a mio agio e mi permettono di concentrarmi unicamente sul mio lavoro ed è una circostanza fondamentale. Sono qui solo, la mia famiglia non mi ha ancora raggiunto e non è facile. Passo il mio tempo allo stadio e in società. Sono tranquillo per l’inizio di domenica, ho fiducia nei miei ragazzi e spero che la gente che arriverà allo stadio possa uscirne con la soddisfazione mostrata dopo il match con l’Inter. “

-Cosa sa dello Zurigo?

“Abbiamo visionato due delle partite di preparazione contro squadre di Challenge League e un mio collaboratore li ha seguiti contro il Feyenoord. Sono un’ottima squadra, con eccellenti giocatori e questo lo si sapeva. Possono giocare a quattro o a tre in difesa e sono aggressivi. L’importante è avere rispetto ma non timore. Vedremo cosa di positivo riusciremo a fare. Dobbiamo essere pronti a tutto, ogni squadra ha il suo modo di stare in campo e rispetto tutti i colleghi. Le prime partite di un campionato sono sempre molto difficili per noi ma anche per gli altri. Sono nel calcio da diversi anni e sento sempre alla vigilia un ‘farfallio’ allo stomaco, è normale. Le partite non si giocano a parole ma sul terreno ed è lì che vedremo come andranno, cercheremo di fare di tutto per conquistare i 3 punti”.

-Dice che sarà una partita delicata e speciale, l’ha preparata in modo particolare?

“Non cambio la mia attitudine, Ai ragazzi ripeto sempre che dobbiamo migliorarci, allenamento dopo allenamento. Anche quando arriva una giornata storta il giorno seguente dobbiamo riuscire a fare qualcosa meglio. Non sono uno che si accontenta e che quando un esercizio non riesce dico che va bene lo stesso. Sono sul campo per correggere le cose che non sono corrette. Mi piacciono le squadre aggressive e che attaccano, ma soprattutto che giocano quando hanno il possesso del pallone. Non importa chi sia l’avversario o se siamo in casa o fuori.  La fortuna nel calcio va cercata questo vuol dire conquistare il pallone, stando attenti al fatto che anche l’avversario lo vuole. “

-Pensa di avere a disposizione gli uomini adatti e con la qualità necessaria per sviluppare la sua concezione di gioco?

“Abbiamo un centrocampo che è molto equilibrato  per la parte difensiva e offensiva. Non mi piacciono le squadre forti solo difensivamente o quando attaccano, ci vuole sempre equilibrio. E sono i centrocampisti a darlo e noi abbiamo giocatori bravi con il pallone tra i piedi ma capaci anche di ricorrere l’avversario e conquistare la palla.”

-E’ vero che oggi sono arrivati due nuovi giocatori brasiliani?

“Sì sono giunti e verranno presentati la prossima settimana. Si tratta di Luis Phelipe in prestito dal Red Bull Salzburg e Yuri Da Silva, svincolato da Ponte Preta. Li conosco anche se non benissimo, non sono elementi che ho indicato io.  Un tecnico che ha avuto Luis Phelipe me ne ha parlato molto bene. Non posso comunque ancora esprimermi sui tre. Lugano sta passando un momento delicato sul piano societario e dovrà probabilmente cedere un paio di giocatori che andranno poi sostituiti.  Io lavoro per il club e con il materiale a disposizione e sono in costante contatto con Padalino e il presidente”.

-Contro l’Inter ha dato fiducia al giovane Nicolas Muci, intende riproporlo contro lo Zurigo?

“E’ una possibilità. Certe scelte dipendono anche dall’avversario. Muci ha grandi possibilità di partire dall’inizio anche domenica. E’ un ragazzo con un buon carattere e una ottima mentalità e questo nel calcio conta.”

-A proposito di attaccanti qual è la condizione fisica di Demba Ba e cosa ne pensa?

“Migliora giorno dopo giorno. E’ un vero signore del calcio, capisce le cose tattiche al volo e le spiega ai compagni, è straordinario. Sul piano fisico lavora come gli altri e presto potrà iniziare un match. E’ difficile che perda un pallone, sa già cosa fare della palla prima che gli arrivi fra i piedi, è bravissimo. Sento che è importante per il gruppo, i compagni lo apprezzano molto. E non è solo questione di esperienza ma di come uno trasmette quello che ha imparato e di come si pone con gli altri. Ba è un vero leader, un allenatore in campo come Ziegler e Maric, sono punti di riferimento sul terreno e per me sono molto utili.”

 

 

 

Altri articoli

Prima Squadra
Mini-test contro la U21
Mini-test contro la U21
Prima Squadra
Lugano-Zurigo (0-2)
Lugano-Zurigo 0-2