“La pazienza chiave del match con il GC”
Sabato alle 18 il Lugano riceverà a Cornaredo il Grasshopper. Dopo l’allenamento di rifinitura di venerdì mattina il tecnico Mattia Croci-Torti ha incontrato i rappresentanti dei mass media. L’elenco dei giocatori indisponibili si è allungato rispetto a domenica scorsa. Oltre a Saipi, Mahou e Nkama, mancheranno anche Mai e Hajdari usciti malconci del match del Tourbillon. La prima domanda per il mister ha riguardato l’avversario di sabato, un Grasshopper tutt’altro che comodo da affrontare anche per il modo con cui Contini mette in campo la squadra.
“Il GC all’andata ci ha messo in difficoltà, erano riusciti a vincere la partita in casa in maniera meritata. Da quel giorno noi siamo sicuramente cresciuti, veniamo da quattro vittorie consecutive e il morale è alto. Ci rendiamo però conto che il Grasshopper è una squadra con un allenatore che stimo molto e che cerca sempre di mettere in difficoltà il tecnico avversario impostando le partita in maniere differenti. Ed è una squadra che ha elementi che già nel girone di andata -penso a Kawabe, Giotto Morandi, Bolla- è stata in grado di mettere in difficoltà chiunque e fare la differenza in Super League. Sicuramente quella di domani sarà una partita difficile nella quale ci vorrà tanta pazienza perché il GC di Contini non è una squadra che ti viene a prendere o che ti lascia spazi, anzi è un complesso che ti sa aspettare, si chiude bene e poi riparte in maniera eccelsa come ha già fatto bene all’andata contro di noi”.
-Nonostante il periodo negativo il GC ha sempre quel qualcosa che potrebbe mettervi in difficoltà. Voi contro di loro a Cornaredo siete reduci da quattro pareggi consecutivi: è arrivato il momento di invertire questo trend?
“Ci sono dei pareggi che contano più di vittorie. Lo scorso anno noi arrivavamo da tre sconfitte consecutive e in casa con le cavallette eravamo andati sotto. Poi però siamo riusciti a pareggiarla e quel risultato ci ha dato la carica per finire al meglio la stagione. Sono arrivate infatti la vittoria con l’YB e il pareggio con il Servette che ci avevano proiettato alla grande verso la finale di Coppa. Dunque quel pareggio era stato un ottimo risultato. In casa loro siamo riusciti a fargli male più volte, l’anno scorso ci siamo imposti in tutte e due le partite. Per domani, come hai detto, l’imput sarà sicuramente cercare la vittoria dal primo minuto però ancora con grande umiltà. Non dobbiamo mai dimenticarci che non siamo una squadra nettamente più forte di loro ma solo un complesso che attualmente è più in salute e che ha tutte le carte in regola per cercare di vincere la partita. Sarà questo l’obiettivo numero uno, portare a quattro le vittorie consecutive in campionato e finire al meglio il girone di andata. Avremo giocato due volte contro tutte le avversarie e vedremo a che punto siamo per preparare al meglio il girone di ritorno.”
Si chiudono bene
-Detto del Grasshopper cosa servirà domani al Lugano sotto l’aspetto tattico, tecnico e mentale per avere la meglio?
“L’ho fatto capire anche in precedenza, ci sono delle partite che bisogna affrontare aggredendo l’avversario dal primo secondo e altre nelle quali bisogna essere più accorti e sapere cosa ci aspetta. Domani sarà una sfida nella quale faremo fatica, dovremo riuscire a tenere la palla un attimo in più del solito per stanarli. Quello che il GC ha fatto la settimana scorsa contro l’YB è stato molto importante con un 5-4-1 che chiudeva tutti gli spazi. Non penso che vengano a Cornaredo a giocare in modo diverso dunque ci saranno pochi spazi e poca profondità rispetto alla partita contro il Sion perché le cavallette giocano con una difesa più bassa. Dovremo essere intelligenti e non perdere la testa se le cose non dovessero funzionare nei primi minuti e pensare che i match durano 95′ e che tante volte le squadre si sciolgono un attimo nel secondo tempo. Quindi non dobbiamo aspettarci che dal primo minuto riusciamo a trovare tutte le soluzioni che vogliamo. Questa è un po’ la chiave della partita di domani, sarebbe bello il contrario ma il Grasshopper attuale è una squadra che si chiude molto bene.”
-Hai descritto il GC come una squadra che si chiude bene ma intanto è quella che ha subito il maggior numero di reti di tutta la Super League. Come si spiega questo fatto?
“Sto parlando del GC che ho visto la scorsa settimana e nelle amichevoli di preparazione. Hanno cambiato qualcosa, forse proprio perché avevano subito troppe reti. Hanno deciso di giocare in un’altra maniera con cinque difensori e due davanti alla difesa. Quando sei in un momento di difficoltà devi sempre tornare “al sodo” e fare punti. Contro l’YB sono stati sconfitti solo per 2-1 contro una squadra che è nettamente la più forte del campionato. Dove noi abbiamo qualcosa in più forse è nell’ampiezza della rosa. Loro tante volte devono attingere dall’U21.”
Noi rosa più ampia
-In effetti leggendo la stampa zurighese c’è un po’ di malcontento per la mancanza di qualche alternativa in attacco?
“Più che dalla stampa sono cose dette anche dall’allenatore Contini. Hanno perso Momoh che è un elemento che teneva alta la squadra e la faceva giocare in maniera diversa. Poi ci sono stati gli infortuni di Morandi e Schettine, dunque settimana scorsa si sono ritrovati con un solo attaccante in rosa. Se le premesse nel nuovo anno fossero queste è giusto che qualcuno si faccia qualche domanda. Ma sono sempre il GC: Dadashov in luglio era stato il miglior giocatore della SL, poi si è un po’ perso ma contro l’YB l’ho visto ancora bene. Quindi lasciamo le critiche ai loro giornali e noi stiamo molto attenti a quello che succederà in campo domani”
-La partita di Sion ha ribadito la profondità della rosa a tua disposizione, vedi Macek che ha confermato di potersela giocare. Cosa hai visto per contro di negativo, penso ai due gol che avete subito?
“Penso di essere un allenatore abbastanza onesto e con voi delle stampa quando ho da dire che ci manca qualcosina o un giocatore in questo anno e mezzo non mi sono mai nascosto. La settimana scorsa ho ribadito che per me la rosa è a posto così perché sono sicuro che abbiamo in panchina gente che ci da una grossa mano. Siamo la squadra che segna maggiormente nei minuti di recupero, vuol dire che abbiamo tanta qualità. Evidentemente non è mai facile lasciare in panchina dei giocatori e bisogna sempre riuscire a motivarli: questo è il mio compito. La settimana scorsa per me Hajrizi, Aliseda e Belhadj sono entrati con l’atteggiamento giusto. Macek ha fatto quello per cui era stato preso anni or sono, portare qualità a questa squadra. Dunque sono contento della rosa e sono sicuro che con questi giocatori ci potremo togliere delle soddisfazioni. Evidentemente a Sion abbiamo sbagliato qualcosa di troppo in uscita con la palla e questi sono stati i punti dolenti. Ma guardo al lato positivo: i nostri primi due gol sono arrivati partendo da Osigwe, vuol dire che la squadra ci ha creduto e provato, ha fatto quello che studiamo negli allenamenti. Ci sta a volte sbagliare ma se qualche errore ti porta a prendere coraggio e forza, come si è visto nelle azioni delle prime due reti, penso che ne valga la pena. ”
Bene Osigwe
-Contento della prima uscita in campionato di Osigwe?
“Sono sempre contento di Sebastian; non si può chiedere a un portiere di riserva di avere subito il ritmo partita. Si pensa che il portiere non sia un giocatore come gli altri e che non abbia bisogno di ritmo e basti mandarlo in campo. Ma la continuità e il ritmo sono fondamentali ad esempio per le distanze, nel calcio moderno i portieri non stanno più sulla linea di porta e l’importante è che blocchino i tiri che arrivano. Oggi devono sapere dove stare, quando giocare la palla, cosa fare sui lanci in profondità degli avversari, dunque il loro ruolo è cambiato. Complici anche le nuove regole si pensi che da due anni il pallone calciato dal portiere non deve più necessariamente uscire dall’area e può essere giocato al compagno a cinque metri. Adesso si può sempre impostare l’azione da dietro, prima se una squadra ti veniva a prendere non potevi iniziare l’azione appoggiando al terzino. Per quello è importante dare continuità a un portiere e non puoi subito chiedergli il massimo, ma Osigwe onestamente si è sempre fatto trovare pronto e sono contento che domenica la sua bella prestazione sia stata ripagata da una vittoria, ciò che gli darà sicuramente ancora forza e coraggio visto che le prossime partite saranno sicuramente ancora le sue”.
Tocca ad Hajrizi
-Domani in difesa mancheranno Mai ed Hajdari che a Sion erano partiti titolari. Toccherà quindi ad Hajrizi reduce da un lungo infortunio: come l’hai visto domenica scorsa quando è subentrato e lo vedi pronto a cominciare la partita?
“Non so se lo vedo pronto o meno ma certamente giocherà. E’ il suo momento e deve fare un’ottima partita come spesso aveva fatto lo scorso anno. Ricordo che contro il GC aveva sostituito Maric dopo 15 minuti e si era disimpegnato bene e che aveva fatto una super partita negli ottavi di finale di Coppa contro l’YB. E’ un ragazzo che deve avere fiducia per giocare, lui gode della mia anche se non gli ha dato tanti minuti ma sono sempre stato chiaro e sincero. Se è presente con la testa è un elemento che alza il livello di intensità degli allenamenti e quando ha dovuto scendere in campo lo ha sempre fatto alla grande. L’ho fatto giocare anche in finale di Coppa perché lo meritava. Quest’anno ha avuto un brutto infortunio ad inizio stagione e speriamo che la partita di domani sia un punto di svolta.”
Amoura dall’inizio?
-Come sta Amoura e sugli infortunati Mai e Hajdari chiedo se abbia senso giocare nelle condizioni di domenica scorsa con tantissimo freddo e il campo non in ottime condizioni?
“Amoura è l’unico dubbio nella formazione anti-Grasshopper. L’attaccante algerino è rientrato al cento per cento solo oggi dopo aver fatto molto bene a Sion. Vedremo come sta dopo lo sforzo odierno e domattina decideremo se rischiarlo dal primo minuto, anche perché abbiamo alternative pronte e lui eventualmente può fare la differenza nei minuti finali. Quanto agli infortuni di Sion onestamente c’era una sola parte del campo non ottimale. Gli infortuni sono stati dovuti più a quanto era successo la sera prima: Mai non era stato benissimo ma ci teneva a giocare e probabilmente la malattia della vigilia non gli ha fatto bene durante il match. Ma non cerchiamo scuse: il campo di Sion è riscaldato, quindi migliore rispetto ad altri, penso a Winterthur dove giustamente la partita è stata rinviata. Nemmeno Cornaredo è riscaldato ma qui le temperature mi paiono molto positive anche questa settimana.”
Durrer per giocare
-Poco fa hai parlato di profondità della rosa, oggi avete ufficializzato la partenza in prestito di Durrer verso il Bellinzona. Poi ci sono state le voci del Blick che annunciavano Gavranovic in arrivo a Lugano.
“Per quanto riguarda Durrer è un giocatore che stimo tanto e che può occupare diverse posizioni, ma ha avuto un girone di andata veramente difficile per quanto riguarda gli infortuni. Si è bloccato prima per un virus, poi per dolori alla schiena e in seguito al ginocchio. Non riusciva a trovare continuità e il Bellinzona ha sempre visto in lui tante belle caratteristiche, quelle che gli riconosciamo anche noi. Allora con Carlos da Silva abbiamo deciso che il percorso ideale per ridar fiducia, forza e morale al giocatore in questi mesi sarebbe stato poter giocare con continuità in Challenge League. Sono sicuro che questa nostra scelta non sia stata a nostro sfavore ma a favore per poi avere un giocatore più pronto tra tre mesi. La Challenge League è un campionato importante, penso solo guardando alla nostra rosa ad Arigoni che per tre anni vi ha giocato, o a Bislimi, Selassie, Hajrizi. Tante volte è il percorso giusto per i giocatori: non dimentichiamo che anche campioni come Sommer hanno militato in CL prima di esplodere. Abbiamo fatto questa scelta sicuri che ci saranno risulti positiva per noi, per il ragazzo e per il Bellinzona che speriamo faccia bene.”
Nulla su Gavranovic
“Quanto a Mario Gavranovic, che conosco benissimo perché ha debuttato a Lugano quando io giocavo in questa squadra, sicuramente al momento sono solo voci. Non abbiamo mai discusso al nostro interno di questa eventualità. E’ un attaccante che tutti stimiamo ma al momento ci teniamo stretti Celar (che è capocannoniere) e Babic (che ci sta dando una mano). Poi in futuro eventualmente ne parleremo.”
Chiasso: fa male
-Come uomo di sport, oltre che come ex, cosa pensi della notizia del giorno e cioè il fallimento del FC Chiasso?
“Per me non è facile parlarne perché il Comunale è stato per 25 anni parte integrante della mia vita. Da quando avevo 5 anni sino a 18 e poi dai 25 ai 33 ho calcato quotidianamente quei campi. E’ stata la mia infanzia e la mia adolescenza, una sorta di seconda casa. Fa male come avevano fatto male i fallimenti delle altre squadre ticinesi. Penso comunque che bisogna riuscire a guardare avanti in maniera positiva. Questi fallimenti possono diventare opportunità di ricostruzione su nuove basi, a Chiasso erano troppi anni che si viveva in una spirale negativa. Magari questo fallimento susciterà l’interesse di qualche persona del Mendrisiotto che abbia veramente a cuore il Chiasso. Speriamo che già da luglio possa ripartire non so da che campionato, ma è una situazione nella quale si sono già trovati in passato Lugano, Bellinzona e Locarno.”