"Grande reazione nel secondo tempo"

“Grande reazione nel secondo tempo”

Soddisfazione in casa bianconera al fischio finale. Il pareggio con il GC è stato fortemente voluto e rincorso sino alla fine dopo che gli ospiti erano andati alla pausa in vantaggio. Nel dopo partita arrivano le prime notizie sulle condizioni di salute di Allan Arigoni uscito dopo un quarto d’ora. Un prima  valutazione a caldo fa propendere per una probabile lussazione alla spalla sinistra, ma bisognerà attendere gli accertamenti strumentali di domenica per saperne di più. In sala stampa i giornalisti fanno presente al tecnico Mattia Croci-Torti che siamo di fronte al quinto pareggio consecutivo casalingo: si può dire che le cavallette risultino indigeste al Lugano?

Perso equilibri

“Non è che il GC sia indigesto. Abbiamo disputato una partita dai due volti, nel primo tempo non abbiamo concesso tiri in porta ma onestamente nemmeno noi abbiamo trovato le nostre dinamiche, abbiamo faticato. Poi nella ripresa abbiamo controllato il gioco sino ai minuti di recupero con una grande reazione. I ragazzi sono stati bravissimi, eccezionali. Nei primi 45 minuti difensivamente non abbiamo fatto così male, abbiamo subito un gol in probabile fuorigioco su azione da palla ferma dove sappiamo che abbiamo dei problemini. Per il resto  non hanno fatto un tiro in porta ma nemmeno noi siamo stato incisivi in area. Non avevamo la solita aggressività con il pallone, arrivavamo sempre dietro, abbiamo preso cartellini gialli. Evidentemente -e non vuol essere una scusante- l’infortunio di Arigoni dopo 16′ ha tolto delle certezze e degli equilibri alla squadra. Espinoza e  Amoura non avevamo mai giocato insieme e ci sono stati anche dei problemi di comunicazione. A metà tempo ho deciso di spostare un po’ gli uomini ed è andata meglio, li abbiamo messi sotto. Sono stato contento della reazione perché è stata la reazione di una squadra che voleva vincere e che ci ha provato sino alla fine. Avremmo potuto pareggiare un po’ prima e magari sbloccarla, ma non abbiamo mai perso la testa. Abbiamo realizzato un gol ancora una volta con le persone entrate dalla panchina in maniera ragionata, non a caso e questo è di buon auspicio”.

Buon girone di andata

-Alla fine sei contento del risultato?

“Sono soddisfatto perché quando non riesci a vincere e porti a casa un punto va sempre bene. Certo vorresti  vincere tutte le partite ma bisogna sapere che in campo c’è un avversario e onestamente meglio pareggiarla così con un secondo tempo da squadra che non si è mai sfilacciata e non aveva voglia di mollare e che ha sempre cercato di giocare senza mai buttare su palloni ma cercando di giocarla anche con delle idee. Peccato: potevamo rischiare qualche tiro in più, ma sono contento. A volte, quando inizi una partita come oggi, puoi subire anche il secondo e terzo gol e portare a casa zero punti. Invece abbiamo chiuso l’andata a quota 27, solo tre in meno dello scorso anno quando compimmo un cammino eccezionale. Quest’anno invece l’inizio è stato burrascoso con una vittorie nelle prime quattro partite e un lungo digiuno a Cornaredo. Mi prendo tante cose positive, poi c’è l’amarezza di non aver vinto in casa che è quello che vorremmo fare sempre. Onestamente loro il primo tempo erano più presenti di noi.”

Contento per Aliseda

-Dopo il gol del pareggio hai parlato con Sabbatini: gli hai detto non perdiamola o proviamo a vincerla?

“Ho semplicemente detto che forse non era più il caso che ambedue i terzini giocassero così alto e che doveva andare solo uno dei due. Nel secondo tempo Espinoza ha fatto una signora partita con Steffen che rientrava e lui che aveva spazio sulla destra ed è riuscito a mettere in difficoltà gli avversari. Ma c’è stato un quarto d’ora che andavamo all’attacco sia con Espinoza sia con Valenzuela, non era più il caso di rischiare così tanto dopo la rete del pareggio. Abbiamo comunque cercato di vincerla sino alla fine: non può sempre andare bene come la scorsa settimana, ma siamo riusciti ancora a segnare con un giocatore partito dalla panchina. Questo fa vedere che il gruppo c’è e sono contento per Aliseda che, dal mio punto di vista, comincia a essere quel giocatore che tutti aspettavamo dallo scorso anno. E’ un elemento che inizia a fare la differenza, come allenatore devi essere contento di avere in squadra giocatori simili che lavorano anche sul piano difensivo e che quando hanno la palla fai fatica a toglierla. In definitiva oggi ci sono state più cose positive che negative ma se vuoi vincere le partite devi giocare tutte e due i tempi, non solo uno”.

-Hai avuto un periodo nel quale magari credevate meno in Aliseda?

“Non è il credere o meno in un giocatore: ogni volta che lo recuperavamo poi lo perdevamo quasi subito per piccoli infortuni. Non riusciva ad avere continuità e spesso gli ho preferito altri giocatori. Haile-Selassie era un elemento sul quale contavo tantissimo,  adesso è venuto a mancare lui, non c’è Mahou e dunque devono essere questi ragazzi a meritarsi il posto. Onestamente Aliseda comincia  a farlo in maniera seria e quindi sono contento.”

L’assenza di Mai pesa

-Un allenatore si aspetta che i propri migliori giocatori lo siano sempre. Oggi per Bottani e Steffen non è stata la miglior serata, forse non è un caso che il pareggio sia arrivato quando sono usciti?

“Non sono d’accordo con le tue parole. Secondo me nel secondo tempo tutti e due hanno fatto bene, hanno avuto una buona reazione e cercato di dare impulsi positivi alla squadra. Vero invece che nel primo tempo anche loro hanno fatto fatica ad ingranare, ma è stato a livello di squadra. E’ difficile parlare di individualità per il primo tempo. Nella ripresa invece ho visto una reazione, hanno sempre cercato di andare al pressing e di creare qualcosa. Il primo tempo odierno lo dobbiamo cancellare: una squadra che vuol arrivare seconda deve giocare già dal primo minuto in un’altra maniera. Ma non dimentichiamo che una squadra è fatta di equilibri e l’infortunio di Arigoni ce ne ha tolti tanti. Nella mia testa stavo pensando di cambiare ma quando subisci un gol al 44′ entri non è mai facile subito trovare la reazione che invece abbiamo avuto nel secondo tempo. Sul piano del gioco devo sottolineare un altro aspetto: arriviamo da 15 partite nelle quali Lukas Mai prendeva la palla e cambiava gioco. Oggi il tedesco non c’era e Hajrizi che l’ha sostituto ha altre caratteristiche, pur avendo fatto bene considerato che non giocava da titolare da 7 mesi. Sono mancati nel primo tempo quei cambi di gioco per trovare l’uomo sulle fasce. Volevamo uscire in un’altra maniera e abbiamo fatto un po’ fatica. Non riesco a essere deluso, la reazione nel secondo tempo da parte di tutti c’è stata.”

Tornare sul mercato?

-La lussazione della spalla di Arigoni potrebbe tenerlo lontano per qualche tempo: pensi sia il caso di tornare sul mercato?

“Evidentemente oggi dietro eravamo corti con le assenze di Mai e Hajdari.  L’importante è che Allan non si debba operare, in caso contrario dovremo guardarci in giro. E’ uscito piangendo e sentiremo domani cosa dicono i medici. Teniamo i pugni, speriamo sia un infortunio risolvibile in poco tempo. La sua è stata una sostituzione non facile.”

Giochiamo per chi viene

-Sei rimasto forse un po’ deluso dall’affluenza di pubblico in questa prima patita del 2023 in casa?

“La questione del pubblico non dobbiamo sempre tirarla fuori. Dobbiamo fare felice chi viene a vederci. Sono magari pochi ma meritano il nostro rispetto e giochiamo per loro. Sappiamo che con queste temperature non è facile, però non cerchiamo alibi. Questa situazione a Lugano la conosciamo. Oggi il Servette, che in classifica è dietro di noi, ha venduto 15 mila biglietti per il derby con il Sion. Fa sempre specie ma ci siamo abituati e giochiamo per chi viene a Cornaredo o fa tanti chilometri per sostenerci in trasferta. La nostra realtà è questa e non possiamo modificarla da un giorno all’altro e non è una vittoria o un pareggio che potrà cambiarla.”

 

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