“Finale equilibrata ma la dea bendata non ci ha aiutato”
L’ aggettivo più utilizzato nei commenti dei tifosi nel dopo partita è “crudele” riferito all’esito della finale di Coppa svizzera che il Servette ha conquistato al dodicesimo calcio di rigore. Con i bianconeri che a tre riprese avrebbero avuto l’occasione di chiudere la contesa dal dischetto e portarsi a casa il trofeo. Questo il grande rammarico assieme al doppio fallo di mano commesso da Tsunemoto nell’area ginevrina all’89’ e non ritenuto da massima punizione dall’arbitro e dal VAR.
Spiace per giocatori e tifosi
A caldo, al fischio finale, l’allenatore del Lugano non ha nulla da rimproverare ai suoi ragazzi anzi aggiunge il suo dispiacere ” proprio per i giocatori che ci hanno messo il cuore e per i tifosi che ci hanno spinto sino alla fine”.
Non ricordo tre match point
Nella conferenza stampa del dopo partita Mattia Croci-Torti ha analizzato il match con un pochino di maggior calma: “abbiamo giocato come si devono giocare le finali, cercando di concedere poco agli avversari e di mantenere la lucidità sino alla fine. Sono partite nelle quali c’è sempre sui due fronti tanta pressione e tanto nervosismo. Abbiamo calciato tredici tiri noi e altrettanti il Servette, è stata proprio una partita da 50 e 50. Loro magari meglio all’inizio e noi alla fine. In una finale devi sfruttare i dettagli per portare la gara dalla tua parte, quest’anno purtroppo la dea bendata non ci ha favorito. Non ricordo che nella storia del calcio svizzero ci siano mai stati tre match point nell’appendice dei calci di rigore. Oggi penso che doveva proprio finire così.”
Difficile da digerire
-Quali sono i tuoi sentimenti in questo momento?
“Sto malissimo, Un epilogo del genere lo puoi cercare ma difficilmente lo trovi nelle varie competizioni non solo in Svizzera. Ripeto avevamo tre occasioni per chiuderla dal dischetto e non le abbiamo sfruttate. E’ dura trovare una situazione analoga ed è difficile trovare le parole, l’amarezza è tantissima e trovare le energie per recuperare le forze e le convinzioni non sarà facile. Non posso rimproverare nulla ai ragazzi, c’era tanta attenzione e tensione, sono rimasti concentrati sino al 120′. E’ una sconfitta difficile da digerire, non cerco scuse, c’era un rigore clamoroso per noi ma non vengo qui a chiamare in causa l’arbitro. Alla fine abbiamo sbagliato quattro rigori, però oggi c’è solo tanta tanta amarezza”.
La scelta dei rigoristi
“Abbiamo dei rigoristi oltre a Celar i vari Mai, Grgic, lo stesso Mahou. Gente che è brava a calciare i rigori e che la sentiva di tirarli. Sabbatini nelle ultime due occasioni ci aveva permesso con i suoi tiri dal dischetto di andare avanti in Coppa e oggi non ce l’ha fatta ma non ho niente da recriminare con i rigoristi. Essere lì davanti alla porta il pallone pesa come un macigno. Ma come ho detto prima oggi la fortuna non ci ha proprio assistito sotto questi aspetti.”
Amarezza e dolore
“Anche per uno come me è difficile dopo questa gara trovare le parole per parlare della finale del prossimo anno. Penso che sia giusto lasciare sfogare il sentimento dell’amarezza e il dolore. Perché in verità quello di oggi è un epilogo che fa male, dobbiamo cercare di recuperare tutte le energie e ripeto non sarà facile. Ma sappiamo che questo è il calcio che ti da sensazione uniche e la batosta odierna è difficile da accettare”.
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