Croci-Torti 2

Croci-Torti: una partita da vincere con la testa

Il campionato svizzero questo week-end si ferma per far posto alle partite del primo turno principale di Coppa svizzera. Il Lugano sarà impegnato domenica alle 15 contro il Linth 04 squadra glaronese che milita in Prima Lega nello stesso gruppo della seconda squadra bianconera. Dopo l’allenamento di venerdì mattina il tecnico Mattia Croci-Torti ha incontrato i giornalisti rispondendo in primo luogo alla domanda su quanto sia stata benefica la vittoria di domenica scorsa a Basilea dopo alcune settimane concitate?

“Ogni vittoria porta tanti benefici soprattutto nella testa dei giocatori. Quando vinciamo stiamo tutti meglio, si lavora bene. Onestamente quest’anno non abbiamo mai operato in un clima negativo, c’era un clima consapevole delle difficoltà cui potevamo andare incontro nelle prime partite. Sapevamo inoltre che non sarebbe stata facile affrontare l’Hapoel ma la vittoria contro il Basilea ha fatto sicuramente bene nella mente dei giocatori. In questi giorni, dopo alcune settimane, abbiamo potuto lavorare in pieno, tutti i giocatori hanno risposto positivamente in vista della partita di Coppa che ci attende.”

-Di solito nel primo turno di Coppa si guarda se sia possibile fare un po’ di turn-over. Per voi, essendo i detentori del trofeo, cambia qualcosa da questo punto di vista, avete maggiori responsabilità?

“Da quel punto di vista non cambia niente. Andiamo ad affrontare una squadra ostica. Avevo già giocato a Linth con il Mendrisio, è un terreno piccolo e loro hanno sempre elementi di grande esperienza. Anche stavolta schierano giocatori con precedenti in Challenge League come Thrier, Güntesperger,  Kllokoqi., Manuel Kubli a giocatori storici di Prima Lega, se guardiamo le statistiche di Sabanovic ha messo a segno più 66 gol in 90 partite nella categoria. Ho letto che potrebbero assistere alla partita più di duemila spettatori, sappiamo quanto sarà difficile. In Coppa in questi ultimi anni hanno eliminato Wil e Sciaffusa e portato il San Gallo fino ai rigori. Solo questo dato deve far raddrizzare le orecchie ai miei ragazzi, ma sotto questo aspetto non ho dubbi, penso che abbiamo giocatori che conosco bene questa coppa non solo per averla vinta lo scorso anno ma per averla giocata per tanti anni. Ritengo che il sorteggio sia stato molto pericoloso, non è l’avversario di Seconda élite o di Seconda su un campo grande dove puoi andare a dominare  come avevamo fatto l’anno scorso a La Chaux-de-Fonds su un terreno sintetico grande sul quale le qualità dei nostri erano nettamente superiori alle loro. Domenica ci aspetta una partita in trincea da parte loro com’è giusto che sia e noi l’affronteremo nel migliore dei modi, rispettando l’avversario come si deve rispettare.”

-Dal punto di vista emotivo tornare in Coppa per difendere da campioni il trofeo cosa ti da?

“Può dare qualcosa agli altri sapendo che affrontano i detentori della Coppa. Noi non  dobbiamo difendere qualcosa, ogni volta che giochiamo queste partite c’è di mezzo l’orgoglio. Non possiamo permetterci di sbagliarle, che tu sia campione o meno queste sfide vanno affrontate nella stessa maniera cercando di portare a casa il risultato qualunque sia. Si sa che quella di domenica non sarà una passeggiata ma una partita difficile che se non verrà affrontata con l’attitudine giusta rischia di farci fare una figuraccia. Non penso che entreremo in campo pensando di essere i detentori ma consci che c’è sempre di mezzo l’orgoglio e l’onore della maglia che portiamo. Figure non ne vuole fare nessuno.”

-Fisicamente state sempre meglio, come dimostra Mahou -che hai fortemente voluto- il quale dopo le difficoltà iniziali dimostra partita dopo partita di trovare la condizione.

“La verità è che Mahou non ha fatto la preparazione e la stessa cosa dicasi per Bottani, Hajdari e  Arigoni mentre Bislimi l’ha fatta con un’altra squadra. Dunque stiamo parlando di tante cose che erano difficili nelle prime partite. Ma come non ho mai cercato scusanti, visto che anche altre squadre si sono trovare nelle stesse condizioni, è chiaro che siamo stati anche un po’ sfortunati con il calendario. Abbiamo affrontato nelle prime due partite Sion e Grasshopper che sono forse le uniche squadre che hanno cambiato poco o niente. Non siamo usciti sconfitti per quello ma penso che questa settimana dal punto di vista fisico ha fatto molto bene. Dopo le due settimane inglesi si è potuto lavorare come si dovrebbe e ci ha dato un po’ di freschezza, che era venuta completamente a mancare domenica a Basilea.”

-Una stanchezza fisica o anche mentale?

“Sicuramente anche di testa. Poter staccare e avere un giorno supplementare di riposo per poter pensare alla famiglia e ad altri affetti e non stare solo concentrati sul pallone anche per i ragazzi è una cosa che lei ha aiutati. Infatti  ho l’imbarazzo della scelta per la partita di Linth.”

-Si può quindi affermare, viste anche le difficoltà di preparazione di alcuni elementi, che con la vittoria di Basilea avete limitati un po’ i danni?

“Delle ultime tre partite di campionato ne abbiamo vinte due e quella con il Lucerna l’abbiamo un po’ buttata via noi. Dunque a parte le prime due partite stagionali a secco, adesso iniziamo ad avere un trend positivo con 6 punti conquistati su 9. E’ un a cosa importante. Adesso ci focalizziamo completamente sulla partita di domenica che in cuor suo potrà dare morale a questo avvio di stagione. So che ci vuole ancora un po’ per creare amalgama tra i nuovi giocatori ma so anche che, come avete giustamente detto voi, una vittoria come quella di Basilea porta tanta positività e fiducia nei compagni che iniziano a rispettare i nuovi. Secondo me molto ha fatto anche la partita di giovedì scorso in Israele nella quale tanti elementi hanno potuto mettersi in mostra e far vedere che  con questa maglia ci possono stare nonostante qualche polemica e cattiva prestazione nelle prime giornate”.

-Questa settimana è uscita una piccola fake news che aveva per oggetto Amoura. Come hai visto il giocatore in questi giorni?

“Non l’ho visto. E’ infortunato e ha iniziato oggi a correre con la squadra. Purtroppo in queste quattro settimane ha avuto alcuni piccoli  infortuni muscolari. Lui è un patrimonio della società e si è deciso di curarlo al meglio, cercando di non  forzare il recupero quindi anche domenica non sarà a disposizione. Si era infortunato nel match con il Lucerna e ci siamo dovuti fermare a riflettere perché non possiamo avere Amoura al 60 % ma lo vogliamo in campo al 100 per cento e quindi ci siamo presi il tempo per curarlo al meglio e far sì che possa essere quel giocatore esplosivo e brillante che l’anno scorso ci aveva dato una grossa mano nel girone di andata.”

-A parte Amoura sai già su quali altri elementi non potrai contare a Linth?

“Oltre a lui non ci saranno Hajrizi e Facchinetti. Tutti gli altri sono recuperabili. Questa settimana ha iniziato ad allenarsi con il gruppo anche Aliseda, piano piano pure Macek sta avendo dei minuti con l’U21. Sappiamo che dopo il grave infortunio che ha subito e la lunga assenza dai campi si vivono alcune fasi: la riabilitazione, gli allenamenti e adesso la fase delle partite che sta cominciando in Prima Lega. Lui sicuramente potrà essere un aiuto per il nostro centrocampo tra alcune settimane.”

-Tornando al Linth visto che ha già affrontato l’anno corso la vostra U21 e sarà anche quest’anno nello stesso gruppo, ha chiesto qualche informazione a Ludo Moresi?

“Abbiamo mandato delle persone a seguire l’ultima partita del Linth in campionato. Purtroppo pochi giorni dopo hanno cambiato l’allenatore e sicuramente ci sarà qualcosa di  nuovo. Ho letto l’intervista del nuovo tecnico e ha dichiarato che non concederanno spazi. Faranno quello che giustamente devono fare le squadre di tre categorie inferiori: cercare di portare il risultato in bianco il più a lungo possibile. Noi dovremo essere bravi ad avere pazienza. Queste partite le vinci con la testa più che con la qualità”.

-A proposito della seconda squadra -capace e brava- vi ha già dato una mano nel ritorno del preliminare europeo a Natyla. E’ un’opzione quella di utilizzare gli U21 che tieni accesa anche durante la stagione o si è trattato di una casualità dettata dall’emergenza?

“Quest’anno tanti giocatori della seconda squadra hanno iniziato la preparazione con noi. Sono stato contento di poterli schierare in Israele perché se lo sono meritato, hanno disputato tutte le amichevoli. Sto parlando di Molino, De Queiroz, De Jesus e dello stesso Casciato che sia allena regolarmente con la prima squadra. E’ bello che ci siano e che io gli abbia potuto dare quei minuti sulla ribalta europea. Penso che abbiano fatto vedere di che pasta siano fatti. La fortuna è che Moresi lo scorso anno è riuscito a salvare la squadra alla grande e che quindi possiamo disputare un campionato di Prima Lega con ottimi risultati, il che può dare morale e fiducia ai giocatori per poi piano piano integrarsi in prima squadra non solo negli allenamenti ma magari disputando anche qualche minuto”.

-Si parlava prima del morale della squadra ma tu personalmente hai vissuto un momento nel quale ti sei detto: è difficile uscirne?

“Non c’è stato un momento simile; il problema è che perdere non piace a nessuno soprattutto nella maniera in cui l’abbiamo fatto. E’ vero che la partita di domenica scorsa ha visto il Basilea dominarci dall’inizio alla fine e  siamo stati bravi a capire dove fargli male e a uscirne alla fine. Però nelle partite precedenti il Lugano era sempre stato in campo in maniera ordinata e organizzata, tante volte abbiamo sfiorato il pareggio come con il Grasshopper nell’ultima azione, altre volte abbiamo concesso banalmente al Lucerna il gol vittoria. Quello che non mi piaceva è non portare a casa punti perché tante volte quando non puoi vincere è bello guadagnare almeno un punto e non riuscivamo a farlo. Ciò era fonte di rammarico ma ero e sono convinto del valore di questa squadra e di questa rosa. So che non siamo all’altezza di YB e Basilea ma resto convinto che il Lugano lavorando insieme, conoscendosi meglio, può fare ancora molto bene. Sono il primo che è sempre fiducioso anche se è normale che dopo le sconfitte sia meno facile lavorare ma bisogna trovare soluzioni alternative.”

-Ieri avete comunicato l’arrivo del giovane portiere Berbic. Qual è il progetto che lo riguarda?

“Abbiamo una squadra in Super League e una in Prima Lega. Ci volevano quattro portieri, ne avevamo tre e ne cercavano un quarto di valore, magari futuribile perché no? Un portiere che ci poteva dare garanzie inizialmente come terzo  ma che, visto le informazioni che abbiamo ricevuto negli ultimi anni, magari in un futuro possa dare una mano anche alla prima squadra. Starà a lui adesso mostrare il suo valore ma penso che uno che ha giocato due anni da titolare in Prima Lega e che l’anno scorso è arrivato alle finali con la propria squadra non sia un pivello ma  un portiere  con la giusta personalità e che potrebbe fare bene da noi.”

 

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