Croci-Torti: tornare alla vittoria a Cornaredo

Croci-Torti: tornare alla vittoria a Cornaredo

Ci saranno tre sicuri assenti nella rosa a disposizione di Mattia Croci-Torti in vista del match casalingo di domenica (14.15) contro il San Gallo. Si tratta di Facchinetti, Hajrizi e Durrer mentre sono in dubbio Bottani e Amoura. La notizia è stata data all’inizio della settimanale conferenza stampa del tecnico bianconero. La prima domanda ha riguardato la finale di Coppa vinta contro gli stessi avversari: pensa che arriveranno con il dente avvelenato?

“Più che col dente avvelenato, sicuramente vorranno venire a Cornaredo a disputare un’ottima partita. Hanno iniziato il campionato in maniera eccellente, soprattutto in casa sono riusciti a fare grandi prestazioni e penso che arriveranno domenica con  la voglia di proseguire a fare quello che stanno facendo da gennaio ossia molto bene in campionato”.

-Con il Basilea c’à stata anche un po’ di buona sorte visto che loro hanno colpito più volte i pali di Saipi. Credi che questa, tra virgolette, fortuna nel suo insieme vi abbia restituito un po’ di quello che non era arrivato nelle partite precedenti e penso in particolare al ritorno col Beer Sheva?

“Non credo tanto nella fortuna nel calcio. Non ho mai detto prima che eravamo stati sfortunati e nemmeno dopo il match col Basilea, nel quale abbiamo concesso solo tiri da fuori area, parlerò del fato. Ci sono state due deviazioni sulle due traverse che hanno colpito, non guardiamo dunque a quella cosa ma al fatto che li abbiamo costretti a calciare da lontano senza mai lasciarli entrare nei sedici metri dove sono una squadra forte. E’ inutile attaccarsi a certe cose, la fortuna va sempre cercata e forse noi non l’abbiamo fatto abbastanza nelle prime partite. Penso che a Basilea quella voglia di andare a fargli gol al novantesimo dimostri tutto. Avremmo potuto accontentarci del pareggio e invece al 91′ siamo partiti per cercare di segnare: ho mostrato il video ai ragazzi, eravamo in sei a scattare verso la loro porta, significa che tutti volevamo andare a fare gol e vincere la partita.Per questo non uso il termine fortuna: ce la siamo cercata, in caso contrario Haile-Selassie non faceva lo sprint che ha fatto e Mahou, che era cotto, non andava ancora a puntare l’uomo sino alla fine. Mi ha fatto piacere aver visto a Basilea continuità nello spirito che c’era già stato in Israele, quella volontà di intenti di non concedere  niente e di far sì che l’avversario non potesse giocasse tranquillamente come invece il Beer Sheva aveva potuto farei un po’ troppo facilmente qui a Cornaredo”.

-Può avervi aiutato il fatto di avere un maggior numero di elementi a disposizione?

“Sicuramente, ce lo diciamo dall’inizio dell’anno, come rosa non abbiamo fatto una buona preparazione pre-campionato: avevamo sempre pochi elementi e abbiamo giocato le amichevoli con tantissimi ragazzi dell’U21 che ci hanno dato una mano. Anche contro l’Inter tutto il secondo tempo abbiamo schierato la seconda squadra anche con ragazzi fuori ruolo se penso a Molino, che è un terzino sinistro, contro i nerazzurri ha giocato all’ala destra e stessa cosa con il Beer Sheva. Ma sono tutti ragazzi che si sono messi a disposizione. Nelle ultime settimane abbiamo la fortuna di avere una rosa più ampia e questo lo si vede in particolare negli allenamenti. I risultati che  arrivano alla domenica sono il frutto di come ti alleni in settimana, in che modo, con quale spirito. Con i titolari che vedono chi ha giocato meno impegnarsi per prendergli il posto e dunque aumentano tantissime cose soprattutto l’aspetto nervoso. Lo abbiamo visto in queste ultime tre partite, non dimentico la sfida di Coppa a Linth. Avremmo potuto prenderla sotto gamba e invece dal primo minuto i ragazzi erano concentrati e volevano chiuderla. Questa è una cosa che mi ha fatto molto piacere”.

-Dopo queste otto partite -cinque di campionato, due europee e una di Coppa svizzera- siete dove avresti pensato di essere, ti aspettavi di più o di meno?

“Ci si aspetta sempre di più. Giochiamo tutte le partite per vincerle e far bene, non abbiamo mai cercato scuse per le  sconfitte. Abbiamo sempre cercato di dare un senso alle nostre partite perché le sconfitte contro GC e Sion avevano visto il Lugano cercare di giocarsela sempre. L’importante per me era potersela giocare, non abbiamo portato a casa punti. Le ultime quattro partite abbiamo fatto tre vittorie, significa che nell’ultimo mese qualcosa di positivo ci sia e faremo di tutto domenica per andare avanti con questo trend positivo che è partito da Winterthur, è proseguito con il primo tempo di Beer Sheva, poi Linth e Basilea. Dobbiamo iniziare a guardare il bicchiere mezzo pieno.”

-Quindi Bottani non ha i novanta minuti nelle gambe per domenica?

“Difficilmente Mattia sarà della partita anche se ci proveremo sino alla fine. Ha preso un brutto colpo contro il Linth e si è allenato a parte, in fisioterapia. Vedremo domani. Se non sarà disponibile  abbiamo altri elementi che ci potranno dare una mano e l’hanno dimostrato anche in questi giorni. Penso a Haile-Selassie che, oltre all’assist con il Basilea, ha realizzato due reti in Coppa. Per noi Mattia è un elemento chiave ma non dobbiamo fossilizzarci su di lui e in caso di assenza dobbiamo trovare alternative.”

-Dopo cinque giornate è presto per fare certi discorsi però battere il San Gallo darebbe un’altra impronta al vostro campionato?

“Sicuramente gli darebbe un altro senso. E’ quello che vogliamo, ai giocatori ho fatto un discorso chiaro e da martedì abbiamo lavorato in maniera positiva. Desideriamo vincere questa partita non pareggiarla  né fare solo bene ma esclusivamente vincere. Avere 9 punti domenica sera darebbe un altro senso all’inizio di questa stagione, vorrebbe dire che siamo riusciti a svoltare nella maniera giusta e dunque faremo di tutto per far sì che possiamo tornare alla vittoria a Cornaredo che è anche quello che i nostri tifosi ci chiedono. Abbiamo tante motivazioni.”

-Sentito tutto quello che hai fatto finora è giusto dire quindi che il vero test di questo inizio stagione è quello di domenica con il San Gallo, visto che la rosa è più completa e si conosce meglio?

“Ogni partita ha una sua storia. Anche a Linth prima dell’inizio mi dicevo oggi abbiamo tutto da perdere, voglio vedere se la squadra gioca come deve giocare. In Israele mi sono detto: siamo in pochi vediamo se i ragazzi giocano come dovrebbero. A Basilea: vediamo se sappiamo soffrire. Ogni match è un test per cercare di migliorarci e di dare un senso a questo inizio di stagione. E’ normale che la sfida con il San Gallo noi la viviamo non come un’ossessione ma con la voglia di vincere in casa. E’ questa la grande motivazione, vincere sul nostro campo, ritrovare le motivazioni a Cornaredo per noi è fondamentale ed è il messaggio che vogliamo dare all’esterno. Ci siamo stufati di vedere le squadre venir qui a festeggiare. Ho rosicato tanto nel veder vincere il Lucerna, sicuramente non meritavamo di perdere ma è successo, ci è mancato qualcosa e speriamo adesso quel qualcosa di averlo trovato.”

-Quanto conterà l’aspetto nervoso considerato anche l’avversario?

“Tantissimo. Dobbiamo far vedere a loro che squadra siamo.”

-E quanto vi può insegnare la finale di Coppa, quanto di quel match ti può aiutare o darti indicazioni oppure va dimenticato completamente?

“La verità è che il San Gallo adesso gioca con due attaccanti diversi da allora. Latte Lath e Akolo sono due elementi molto più verticali e veloci, che attaccano la profondità e che sono molto più feroci sotto questo aspetto. Dunque per forza di cose, anche se il loro modo di giocare è sempre lo stesso, la partita avrà un altro sapore. Ogni lancio lungo è veramente da temere per la loro velocità, non hanno più dietro le punte un giocatore come Ruiz che dava estro alla squadra. Quando giochi con Schubert numero dieci le dinamiche cambiano. Conosciamo la loro filosofia ma ogni giocatore dà una storia diversa. Dovremo essere bravi a interpretarla  e a difenderci in maniera differente dalla finale di Berna. Bisognerà essere bravi a interpretata il match e non fossilizzarli su quello che è successo in maggio anche perché pure noi abbiamo elementi diversi. Non ci sono pIù Custodio e Lavanchy, che avevano giocato sugli esterni quel match, ma abbiamo giocatori diversi e bisognerà trovare un equilibrio da un’altra parte”.

-Tornando sulla Coppa a suo tempo avevi detto che ormai era una cosa passata. Ma stasera avete ancora una incontro in Vallemaggia dove rivivrete quell’aspetto; come riesci a coniugare la volontà di mettervi il trofeo alle spalle e gli eventi che lo riportano sempre in primo piano?

“E’ una cosa mentale. Sta al sottoscritto riuscire a dividere gli ambiti. Quando sono qui devo comportarmi in una maniera mentre fuori con i tifosi giustamente c’è il desiderio di riassaggiare quella grande giornata e rivivere determinate emozioni. Credo di riuscire bene a dividere le cose. Come ho detto per me quello è il passato anche se torna ogni volta che scendiamo in campo per la Coppa svizzera. E’ un’esperienza che dobbiamo usare, il prossimo turno (contro il Breitenrain ndr) sarà difficile e bello. Bisogna fare lo switch tra le due cose ed è giusto che i tifosi quest’anno si godano la Coppa sempre poi invece nello spogliatoio le cose sono diverse”.

-Non è un segreto che dopo l’eliminazione dell’YB dall’Europa il direttore sportivo dei gialloneri Spycher stia chiamando in giro per piazzare qualche elemento della rosa. C’è qualcuno che ti può interessare?

“Sapete che la filosofia della società non è ingaggiare giocatori in prestito. Sicuramente non ci interessa nessun giocatore dell’YB ma stiamo attenti a quanto si muove attorno a noi. Ci sono possibilità in queste ore che sicuramente potrebbero dare una mano alla squadra. Quando mi esprimo qui e come se parlasse il nostro responsabile sportivo Carlos Da Silva. Le cose sono chiare: ho lo stesso linguaggio del club. Sappiamo che ci manca un giocatore, non è un segreto. Dopo che non siamo entrati in Conference League sappiamo che non dobbiamo più cercare altri giocatori, ci manca però un elemento che ci dia alternative. Stiamo seguendo un paio di piste e sta magari succedendo qualcosa di bello, vediamo di lavorare in questo senso per far arrivare un giocatore che ci aiuti. Se non dovesse essere il caso andiamo avanti con i giocatori che abbiamo anche se siamo consci che un piccolo buco lì c’è.”

-Mihajlovic ha firmato con il Bellinzona. E’ vero che era stato in trattative con voi nelle scorse settimane, come mai non l’avete ripreso?

“Era più un fatto individuale. Dragan sa la stima che nutro per lui, l’ho allenato a Chiasso e a Lugano. Mi sarebbe piaciuto averlo nuovamente, era un elemento che poteva darci una mano. Con la società si sono però fatte altre riflessioni e in queste ore stiamo appunto vedendo se possiamo ingaggiare un giocatore che ci aiuti di più”.

-Roman Macek sta giocando con il Lugano 2, ha qualche possibilità di rientrare nel giro della prima squadra?

-Macek verrà sicuramente convocato per la gara di domenica contro il San Gallo. Doveva disputare tre partite con la U21 e per me è un giocatore della prima squadra a tempo pieno da questa settimana come spero che lo sia anche Aliseda che ho visto molto bene negli allenamenti, ha realizzato un gol con la U21 la scorsa settimana e anche domenica andrà a giocare in Prima Lega”.

-Vedere il Vaduz in Conference fa aumentare il tuo rammarico per l’uscita dall’Europa?

-Il primo sentimento che ho avuto è di gioia per Franklin Sasere, ragazzo stupendo che abbiamo allenato fino a quest’estate. Sono stracontento per lui così come non nascondo la mia amicizia con Alessandro Mangiaratti, in un mondo dove c’è sempre tanta invidia e gelosia soprattutto tra allenatori, sono felice del suo successo. E’ quello che si merita, purtroppo aveva avuto una brutta esperienza a Chiasso e penso che questa qualificazione gli dia risalto e sono contento per lui. Poi evidentemente quando ieri sera il Beer Sheva ha vinto ai rigori e si è qualificato per la fase a gironi, lo dico onestamente, non ho passato dieci minuti belli.”

 

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