Croci Torti: sfatare il tabù Zurigo

Croci Torti: sfatare il tabù Zurigo

Dopo la pausa per gli impegni delle nazionali, nel week-end riprendono i campionati. Per la decima giornata di Super League il Lugano affronterà in trasferta, sabato alle 20.30, lo Zurigo. La squadra ha svolto venerdì mattina l’allenamento di rifinitura al termine del quale il tecnico Mattia Croci-Torti ha incontrato i giornalisti. Non saranno sicuramente della partita Bottani, Guidotti e Maric, alle prese con infortuni.

-Nell’hockey c’è una serie tra due squadre con una che continua a vincere gli scontri diretti e l’altra che li perde. Nel calcio sta succedendo un po’ la stessa cosa tra Lugano e Zurigo, da più di una stagione non riuscite ad avere la meglio. Tu che hai vissuto queste sfide c’è una ragione: il sistema, una sindrome, gli episodi?

“La ragione è semplice: lo Zurigo è una squadra fatta tutti gli anni per arrivare terza in classifica. A volte parte bene e finisce male, a volte parte benissimo e finisce malissimo e a volta iniziato male e finisce bene. E’ una squadra che in questi anni non ha avuto equilibrio di rendimento ma che è sempre stata costruita con grandi mezzi e per fare bene. Abbiamo disputato delle belle partite al Letzigrund, purtroppo ultimamente non riamo riusciti a ottenere quello che volevamo. Ma mi ricordo ad esempio lo scorso campionato la prima sfida a Zurigo, l’avevamo pareggiata al 92′ con gol di Guidotti, dimostrando grande carattere. Sappiamo che andare a giocare là non è mai facile ma ci siamo preparati al meglio perché vogliamo assolutamente sfatare questo tabù.”

-In queste ultime cinque partite Marchesano è andato in rete cinque volte, è un avversario decisamente scomodo che ci ha fatto male più volte: hai pensato qualcosa di particolare per limitarlo?

“Se non avessi pensato a niente non sarei un allenatore che sta seduto su questa panchina. Marchesano è un giocatore che ha raggiunto quest’anno una maturità calcistica impressionante. Ma io lo conosco bene sin da quando giocava a Biasca o nel Locarno prima ancora che nel Bellinzona e nel Winterthur. E’ un elemento che ha questa capacità di prendere palla tra le linee e poi trasformarla in un’azione pericolosa: è di di un altro livello. Sono stato un po’ sorpreso che a settembre non sia stato preso in considerazione dall’allenatore della nazionale quando altri giocatori, penso a Shakiri e co., non erano ancora pronti. Antonio ha iniziato il campionato, come Mattia Bottani, in una dimensione altissima e sono contento per lui. Per domani lo temiamo com’è giusto fare.”

-Hai parlato dello Zurigo come di una squadra costruita per fare bene, ma c’è qualcosa di particolare che vi dà fastidio e che faticate a fronteggiare?

“Onestamente faccio fatica a trovare una squadra contro la quale  non si fatichi. E’ un periodo che le partite contro di loro ci vanno sorte. La prima di quest’anno avevamo messo in mostra un buon calcio ma purtroppo nelle ripartenza e nelle transizioni dello Zurigo avevamo fatto fatica. Con questo nuovo allenatore sono una squadra che cerca di dominare il gioco, fanno un calcio molto più offensivo che nel recente passato. Guardando le posizione medie in campo ci si accorge che i due laterali giocano altissimi, così come coloro che stanno dietro a Ceesay. Hanno trovato Doumbia, che è stato per anni sottovalutato in Challenge League, che regge da solo il centrocampo e si possono permettere un calcio più offensivo. Li conosciamo bene e sappiamo che partita aspettarci e cercheremo di colpirli dove dobbiamo”.

-Avevi detto che durante questa settimana di pausa avresti voluto lavorare per dare qualcosa in più di tuo. Sei riuscito e vedremo go’â qualcosa domani?

“Le mie parole dopo Lucerna significavano che ho rispetto per il mio mestiere. Se un tecnico vuole incidere sulla sua squadra ha bisogno di lavorare molto e quando vuoi fare delle nuove combinazioni offensive devi provarle e riprovarle all’infinito. Abbiamo utilizzato questi dieci giorni per dare qualche segnale offensivo in più. Con i ragazzi ho parlato di impulsi, mi piacerebbe darne qualcuno in più di quello che avevamo fatto prima e di quello che abbiamo cominciato a mostrare nelle ultime due partite. Sono convinto che questa squadra ha sì una grande solidità difensiva ma che abbia una qualità offensiva da non tralasciare e che dobbiamo vedere sempre più spesso”.

-Come stanno i giocatori arrivati dalle nazionali?

“Amoura ha fatto oggi il primo allenamento completo mentre Lovric l’aveva già svolto ieri. Abbiamo abbastanza giocatori per fare un’ottima partita domani. Quanto a Baumann si è rivisto sul campo per fare un lavoro di riatletizzazione fatte di corse. Non  sarà disponibile a breve termine, manca da sei settimane e deve riabituarsi a stare tra i pali. Lo rivogliamo comunque rivedere al più presto almeno ad allenarsi con i compagni”.

-L’assenza di Bottani ti facilita il compito nel senso che puoi inserire Amoura senza pensieri?

“E’ chiaro che per me era meglio se Mattia fosse stato a disposizione. Odio la cultura dell’alibi. Quando manca un giocatore ce n’è un altro al suo posto, cambia eventualmente il modo di stare in campo. Con Bottani giochi in un certo modo, sa dove andare a prendere la palla e come fare male alle difese avversarie. In questi mesi è un elemento ancora più importante. Senza di lui questa settimana abbiamo lavorato bene con Lungoyi, Luis Phelipe e altri. Crediamo in tutti i ragazzi della rosa, a volte è un peccato che non si vedano le loro caratteristiche durante i match perché li devo lasciar fuori. In questi dieci giorni abbiamo lavorato in maniera impeccabile. Peccato quindi per l’assenza di Mattia ma avremo alternative all’altezza.”

-La panchina è importante anche per voi nonostante le defezioni?

“Da quando ci sono i cinque cambi spesso è il segreto della vittoria. Dico sempre ai ragazzi che non cominciano il match che è giusto che non siano contenti ma che la maggior parte delle volte le partite si vincono con gli undici in campo alla fine. Non é facile motivarli ma una volta che c’è il fischio d’inizio bisogna essere tutti uniti per cercare la vittoria”

-Al di là del risultato cosa vuoi vedere domani dai tuoi giocatori?

“E’ semplice per chi mi conosce. Desidero vedere una squadra che sa che partita ci aspetta e come affrontarla. Lo Zurigo quest’anno fa un calcio letteralmente diverso dal recente passato, basta vedere che partita hanno disputato a Basilea cercando di avere sempre sette o otto elementi coinvolto nell’azione offensiva. Spero e voglio vedere dai miei ragazzi che abbiano capito come e dove fargli male. Loro recuperando Dzemaili e altri elementi hanno una panchina molto importante e tante volte i cambi hanno dato qualcosa in più. Mi ricordo un Rohner che è entrato a dare una velocità incredibile, Gnonto che subentra spesso e volentieri a spaccare le partite.  E’ impensabile che noi si possa mollare o distrarci anche solo due minuti, lo Zurigo è costruito per fare molto bene. Non sono forse ancora al livello di YB e Basilea ma contro di loro se la sono giocata alla pari.”

-Ho intervistato Guerrero che ha detto che l’anno scorso con Jacobacci tirava in porta tre volte in un campionato, adesso tre volte a partita.  Sarà una sfida simile a quella di Lucerna?

“No sono partite completamente diverse. Quando vai a giocare contro lo Zurigo le posizioni sono chiare e sai che propongono un calcio offensivo. Dal Lucerna ti aspetti sempre rotazioni che ti mettono in difficoltà, c’è il ruolo del portiere, ogni tanto cambiano posizioni. Gli zurighesi sono molto organizzati e dicono: voglio dominare per conquistare i tre punti, lasciando spazi da qualche parte e dovremo essere bravi a sfruttarli”.

-Schiereresti assieme Amoura e Bottani e in che ruoli?

“Lo vedrai a tempo debito. Sono molto contento di aver un elemento come Amoura che anche nell’allenamento di oggi ha fatto vedere bellissime cose.  Ma nella rosa ho tante possibilità e giocatori importanti. Parlavamo due settimane fa  di Celar, ma credo tantissimo in Abubacar per non parlare di Lungoyi. Gente che ha un potenziale enorme non sempre espresse del tutto e io devo purtroppo fare delle scelte. Sono contento di allenare questa squadra.”

-Il portiere Saipi ha fatto bene con l’U21 è il momento di lanciarlo in prima squadra?

“Non penso. E’ arrivato, deve lavorare per dimostrare di essere un  portiere di Super League anche se in Coppa ha già fatto vedere quanto vale. Ma è giusto che adesso la porta sia difesa da Osigwe che mi ha dato sicurezza e affidabilità. Poi vedremo per la partita di Coppa cosa fare. Sono contento di quanto sta mostrando Osigwe che è tornato ai livello dello scorso anno. Tante volte mi chiedevate perché non giocava al posto di Baumann, adesso parlate di Saipi, è il vostro ruolo.”

-Da questa sfida uscirà la terza forza del campionato?

“Credo che tu stia esagerando.  Ci sono tante squadre dietro di noi che non sono al posto che gli compete. Siamo in un trend positivo che vogliamo proseguire ma sappiamo che nel nostro campionato una squadra su cinque puô retrocedere e un’altra farà lo spareggio, anzi togliendo YB e Basilea è una su quattro che deve guardarsi le spalle. Più che la terza da questa sfida uscirà un vincitore che potrà andare avanti con maggior forza e convinzione. Noi avremo altre due partite difficili, la trasferta a Basilea e la sfida di Coppa con l’YB e le lanceremmo nel migliore dei modi. Ma non guardiamo più in là del match del Letzigrund. veniamo da due vittorie e da cinque risultati utili, siamo positivi e vogliamo andare a giocarcela con lo spirito giusto.”

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