Croci-Torti: inviato un bel segnale al campionato

Croci-Torti: inviato un bel segnale al campionato

Tre vittorie nelle prime tre giornate di campionato. Erano quattordici anni che al Lugano l’impresa non riusciva e allora la squadra si trovava in Challenge League. La perentoria affermazione contro il Servette verifica il magic moment della squadra che se in Europa si Γ¨ disimpegnata bene senza riuscire a vincere, in campionato sta raccogliendo i frutti della bravura e della compattezza di un gruppo che Γ¨ maturato nel corso degli anni e che si avvale quest’anno di ulteriori innesti di qualitΓ .

Tifosi in festa

Il popolo di Cornaredo Γ¨ uscito molto soddisfatto dalla contesa e un gran numero di tifosi si Γ¨ attardato sul piazzale antistante lo stadio per festeggiare giocatori e staff. Intanto in sala stampa il tecnico Mattia Croci-Torti risponde subito a chi gli fa notare che si Γ¨ trattato della seconda vittoria casalinga in rimonta (dopo quella contro il GC) favorita dai giocatori subentrati dalla panchina.

Rosa molto forte e giΓ  pronta

“Abbiamo una rosa molto forte che ha fatto la differenza anche oggi rispetto alla panchina del Servette. Quest’anno ho la fortuna di avere una squadra subito pronta per disputare due competizioni. Evidentemente il mio lavoro non Γ¨ facile quando devi lasciare in tribuna gente come Aliseda, Valenzuela e Papadopulos che erano stati molto positivi nelle ultime partite. Ma il gruppo deve capire che l’allenatore ha fiducia in tutti e anche loro devono cominciare ad avere la massima fiducia nei compagni. La cosa che mi piace di queste settimane Γ¨ anche l’apporto del pubblico che ha capito che la forza di questo Lugano Γ¨ il gruppo e la fiducia in tutti i componenti della rosa. Anche chi  sta giocando  le partite di campionato e non quelle delle coppe europee sta dimostrando di essere all’altezza.”

Dall’Europa tanta consapevolezza

-Quando avete subito il loro gol e siete andati sotto dopo una prestazione piΓΉ che buona cosa hai pensato?

“Quest’anno tutte le partite che abbiamo disputato, da quella col GC e poi a Basilea, siamo sempre riusciti a rimanere in controllo al di lΓ  dei risultati parziali. La concentrazione anche dopo un gol subito ci permette di non subire transizioni, anche contro il Servette, dopo la stupenda rete di Kutesa, abbiamo concesso solo un’occasione. Riusciamo a rimanere tranquilli, c’Γ¨ grande consapevolezza dei nostri mezzi. Ripeto che quando offri prestazioni come le nostre a livello europeo, quando giochi in quella maniera e in quegli stadi alla fine, anche se non vinci, guadagni tanto in termini di consapevolezza, autostima e forza interiore. Di conseguenza in campionato non perdiamo la testa, dalla panchina abbiamo sempre la forza di cambiare le dinamiche del match.”

Mall mi appare ancora di notte

-Che dire della papera del portiere Mall che dopo essere stato l’eroe a Berna si Γ¨ lasciato sfuggire un pallone in mezzo alle gambe, quasi una nemesi?

“Il miracolo su Aliseda al 120′ della finale ogni tanto mi torna alla mente a mo’ di incubo  verso le quattro o le cinque del mattino. Solo Joel sa com’Γ¨ riuscito ad andare a prendere quel pallone a fil di palo dopo 15 secondi dalla sua entrata in campo. Il calcio ti da e ti toglie. Oggi  dopo il pareggio di Belhadj siamo rimasti lΓ¬, volevano segnare subito il raddoppio, avevamo una grande sete dei tre punti. E’ quello che mi sta piacendo di questa squadra, la voglia di vincere, l’abbiamo dimostrato anche in Europa. Dobbiamo proseguire su questa strada. Ripeto lo stesso concetto dal 15 luglio: quest’anno siamo in missione e lo ribadirΓ² sino alla noia. Sappiamo quali sono le nostre peculiaritΓ  e i nostri obiettivi. Poi non tutte le volte avremo la fortuna di girare le partite o di trovare un gol come oggi. PerΓ² la dea bendata aiuta gli audaci e noi ci stiamo credendo e spingendo.”

Uscivamo bene dalla difesa

-Quant’Γ¨ difficile per i tuoi giocatori, al di lΓ  del turnover, adattarsi a un sistema di gioco che una volta prevede un attaccante vero come Przybylko e altre delle prime punte che tali non sono?

“Sotto quell’aspetto non ho grandi preoccupazioni perchΓ© i ragazzi si sanno adattare. la filosofia Γ¨ sempre quella, cercare di giocare da dietro e capire quando dobbiamo attaccare la profonditΓ . A volte ci riusciamo altre meno, ma i giocatori si divertono a fare questi cambiamenti che sono quelli che alla fine ti aiutano a vincere la partite. Contro il Servette ho letto male i primi 15 minuti, poi con l’arretramento di Doumbia nella costruzione a tre, loro hanno fatto piΓΉ fatica a pressarci e a ripartire in contropiede che poi Γ¨ la loro forza. Noi uscivamo dalla difesa con tranquillitΓ  e maggior pazienza, senza forzare le giocate. Penso che i ragazzi abbiano capito quale fosse la forza e l’arma dei ginevrini e abbiano cercato di non facilitar loro il compito, perdendo meno palle possibili e mantenendo la calma quando il pallone era nei nostri piedi.”

Seconda vittoria dopo l’Europa

-Ricordi che il Lugano abbia vinto le prime tre partite del campionato?
“Sono qui da sette anni e non Γ¨ mai successo. Per me Γ¨ la prima volta ed Γ¨ quello che conta. Ma non  dimentico che Γ¨ la seconda vittoria consecutiva che otteniamo dopo gli impegni infrasettimanali in Europa. Non era mai successo prima ed Γ¨ un cambiamento di mentalitΓ  forte che sento veramente dentro di me.”

Pronti ad approfittare dei cali altrui

-Penso che comincino ad avere un po’ ragione anche i colleghi d’oltre San Gottardo quando indicano il Lugano come serissimo candidato alla vittoria del campionato. Non Γ¨ piΓΉ solo un modo di dire e lo state  confermando sul campo.

“Quello che abbiamo fatto l’anno scorso nel girone di ritorno Γ¨ stato qualcosa di pazzesco: riuscire ad avvicinarci cosΓ¬ tanto all’YB e andare a vincere a Berna la sfida che contava, ha mostrato a tutti che siamo una squadra tosta. Quest’anno abbiamo corretto alcune dinamiche e inserito qualche elemento che ha sicuramente fame. sapevamo di dover effettuare qualche correzione a livello di rosa e siamo contenti. Sapete quello che penso io da una vita: noi come lo Zurigo due anni or sono dobbiamo essere bravi ad approfittare se qualcuna delle big davanti non facesse il proprio dovere. Il Basilea Γ¨ da alcuni anni che non lo fa, lo Young Boys l’aveva quasi sempre fatto. Noi dobbiamo essere lΓ¬ e mostrare che, se loro non si confermano squadre schiacciasassi,  vogliamo provare ad avvicinarci a questo campionato.”

Dato un segnale al campionato

-Quindi siete ormai anche voi una big?

“Non credo di essermi mai nascosto da quando alleno il Lugano. La squadra Γ¨ sempre stata costruita per fare qualcosa di importante e penso che i risultati siano lΓ¬ a dimostrarlo. E’ un mix di tante cose: dalla societΓ  che mi mette a disposizione giocatori forti, ai ragazzi che hanno qualitΓ  e la riescono a mettere in campo, alla voglia dello staff di migliorarsi sempre. Ci sono tante cose che mi fanno ben sperare, ma non Γ¨ il momento di esaltarsi, semmai di tenere bene i piedi saldi a terra. Bisogna essere consapevoli di quello che ci aspetta giovedΓ¬ in Serbia e domenica qui contro il Lucerna. Il segnale che volevamo inviare al campionato l’abbiamo dato: il Lugano c’Γ¨ e non ha paura di nessuno. La squadra ha dimostrato oggi di essere piΓΉ forte del Servette almeno nella rosa.”

Non voglio spremere nessuno

-Quando parli di turnover Steffen rientra nella logica di tutti gli altri componenti della rosa?
Sono molto onesto, l’anno scorso alla mia prima esperienza in Europa ho commesso anch’io qualche errore. Se ci sono stati tanti infortuni non sono venuto qua a puntare il dito contro altri ma mi sono assunto le responsabilitΓ . Quest’anno sto cercando di  fare qualcosa di completamento diverso e penso che anche Renato, nonostante la sua importanza, rimanga un giocatore come tutti gli altri. Poi sappiamo il peso che ha nella squadra e di questo tengo conto. Ma l’anno scorso ci sono stati momenti nel quali gli ho fatto disputare sette partite di fila da titolare invece di fargli tirare il fiato. Speriamo che con la grossa possibilitΓ  di cambi che ho a disposizione non sia piΓΉ obbligato a far compiere tour de force a nessuno. Che Γ¨ poi la cosa che l’anno scorso ci ha dato un po’ fastidio, ricordate la fatidica partita di Losanna con tutti quelli infortuni.”

Il carattere Γ¨ la forza di Steffen

-Forse saprai che lo stesso Steffen Γ¨ arrabbiato perchΓ© non Γ¨ stato schierato sabato scorso a Basilea?
“Fa parte del suo carattere. Io faccio l’allenatore e lui il giocatore e lo fa molto bene. Deve accettare le mie scelte, so quanto puΓ² dare alla squadra e quanto avrebbe potuto incidere oggi. E’ difficile per un tecnico pensare che un giocatore possa risultare cosΓ¬ determinante senza aver disputato nemmeno un minuto nelle amichevoli di preparazione  e senza aver giocato molto agli Europei. Ma conosco la forza di Steffen e so l’importanza che lui riveste per la squadra. Sarei rimasto sorpreso se Renato avesse manifestato soddisfazione per essere stato lasciato a riposo a Basilea e oggi in panchina. Ma Γ¨ giusto che nessuno la prenda bene, non pensate che oggi Aliseda, Valenzuela e Papadopulos sia stato contenti di andare in tribuna. Abbiamo bisogno di giocatori che non gradiscano di stare in panchina e che manifestano voglia di giocare. Ma nel calcio bisogna saper accettare le scelte, anche se non Γ¨ facile”.

Quest’anno non ci sono riserve

-Secondo me ti sei assunto un bel rischio ieri comunicando pubblicamente in conferenza-stampa che tra Servette e Partizan la partita che contava di piΓΉ Γ¨ quella di giovedΓ¬. In qualche modo potevi favorire il rilassamento della squadra. D’altra parte hai schierato quelle che si definiscono riserve anche se non lo sono e hai avuto una grande risposta. Hanno vinto un po’ tutti: tu come allenatore e i giocatori scesi in campo?

“So quello che dico all’esterno e i messaggi che faccio passare nello spogliatoio: tante volte sono  differenti. L’importante Γ¨ che i ragazzi sappiano che in loro ho completa fiducia e che se li schiero al St. Jakob o oggi contro la capolista Γ¨ perchΓ© credo ciecamente  nei loro mezzi e nella possibilitΓ  di vincere le partite. Quest’anno non voglio assolutamente sentire parlare di riserve, faccio fatica a udire questo termine. C’Γ¨ solo gente che deve far fatica ad accettare le scelte dell’allenatore.”

 

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