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Croci-Torti: in casa sanno ripartire alla grande 1

Croci-Torti: in casa sanno ripartire alla grande

Dopo la sosta dei campionati per permettere alle nazionali di affrontare le partite di National League, tornano gli impegni per i club. Il Lugano è alla vigilia di uno dei soliti periodi molto intensi. Domenica la squadra giocherà a Yverdon per la decima di campionato, giovedì 24 sarà impegnata in Cechia per la Conference League e tre giorni dopo ospiterà l’YB a Cornaredo. La settimana successiva altre partite di campionato con il GC (in trasferta) e nuovamente Yverdon ma a Cornaredo.

Quattro indisponibili

Per il primo dei due impegni ravvicinati con i vodesi, la squadra si è allenata venerdì ed effettuerà la rifinitura sabato in mattinata prima di partire alla volta di Yverdon. Per il match al Municipal (ore 16.30) non saranno disponibili: Zanotti (infortunatosi al polpaccio con la U21 italiana), Vladi (che si sta riprendendo dalla distorsione alla caviglia patita il 18 settembre all’inizio del match di Losanna), Belhadj (tenuto a riposo precauzionale) e Valenzuela, che non dovrebbe essere  impiegabile nemmeno giovedì in UECL.

Saipi contento gli altri meno

Croci-Torti: in casa sanno ripartire alla grande 2Dopo l’allenamento di venerdì mattina il tecnico Mattia Croci-Torti ha incontrato i giornalisti. La prima domanda ha riguardato i giocatori impegnati con le varie nazionali e in particolare Hajdari e Dos Santos reduci dalla mancata qualificazione dei rossocrociati agli Europei U21 del 2025. In che condizioni li hai trovati al ritorno?

“Comincerei da Amir Saipi che era molto contento di aver debuttato col Kosovo nella vittoriosa partita con la Lituania. Ha giocato titolare, si è fatto conoscere dai tifosi ed è tornato a Lugano col sorriso. Hajdari e Dos Santos erano meno sorridenti, ma quando sei reduce da un mancato obiettivo hai sempre grande voglia di rivincita. Speriamo che la mettano in campo con la maglia bianconera.”

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Obiettivo: vincere le partite 

-Nei prossimi 21 giorni disputerete sette partite: ti sei posto un obiettivo a livello di punti sia in campionato sia in Conference?
“Non abbiamo obiettivi in termini di punti ma fare il meglio possibile nelle due competizioni. La squadra sa che con la rosa a disposizione da questa stagione può cercare di fare bene ovunque, quindi prendiamo partita dopo partita e cerchiamo di vincerle. Io cercherò di far ruotare al meglio i giocatori per far sì che a ogni impegno possiamo schierare una formazione al cento per cento.”

Rosa di qualità

-Che gara ti aspetti contro l’Yverdon che ha fatto bene nelle ultime partite casalinghe?

“Da quando Mangiarratti allena la squadra non hanno mai vinto una partita in trasferta ma al Municipal  si sono imposti undici volte con sette pareggi complessivi, quattro dei quali sul terreno amico. Quindi quasi tutti i risultati positivi li hanno ottenuti in casa, questo vuol dire che  l’Yverdon costruisce le sue salvezze tra le mura domestiche. In tanti lì hanno pagato dazio, Alessandro è un allenatore estremamente valido: ha fatto bene a Vaduz e a Yverdon ha raggiunto una salvezza tranquilla. In questa stagione è riuscito  a battere avversari quotati, l’ultimo dei quali è stato il San Gallo mentre anche due settimane fa a Sion ha disputato una buona partita. Qualcuno sottovaluta magari la squadra vodese dimenticando che ha ben nove elementi che sono andati a giocare con le rispettive nazionali. Che non sono Spagna o Francia, ma quando hai così tanti internazionali, significa che la rosa è di qualità e in casa riescono sempre a farlo vedere.”

Komano attaccante pericoloso

-Affrontate il secondo peggior attacco che nella pausa estiva ha perso anche il capocannoniere Kevin Carlos: cosa ti puoi aspettare?

“Quella dell’attaccante spagnolo è stata una perdita importante ma l’Yverdon lo ha sostituito con un giocatore di spessore come Hugo Komano che nelle ultime  quattro gare ha già messo a segno tre gol e che sta giocando molto bene. E’ un elemento che attacca la profondità, diverso da Carlos e che, quando la propria squadra si difende bassa come l’Yverdon attualmente,  risulta quasi più pericoloso del giocatore passato al Basilea. Bisogna essere lucidi nell’analizzare  il nostro prossimo avversario, è una compagine con giocatori di esperienza come Sauthier e Le Pogam accanto a elementi di qualità come Céspedes e a un portiere che tra i pali sa fare il suo. Se il Lugano va al Muncipal pensando di fare una partita facile, sbaglia. Però sin dal primo allenamento di questa settimana ho ripetuto quanto loro siano forti in casa, quindi non possiamo accampare alibi di arroganza. Non abbiamo ancora vinto niente, dobbiamo andare là e sapere che se portiamo a casa tre punti è perché li abbiamo sudati e meritati”.

Grande fiducia in Marques e Zach

Croci-Torti: in casa sanno ripartire alla grande 4-La squadra è già stata abituata in passato a giostrare in emergenza, ma è vero che anche  a questo giro hai delle assenze importanti?

“Più che altro non abbiamo tante rotazioni sui terzini. Senza Zanotti e Valenzuela, che sono stati al momento i titolari, potremmo magari andare in difficoltà. Ma ci sono alternative come Marques, che di recente ha disputato tre partite in una settimana a un livello fisico altissimo e Zach Brault-Guillard con il quale il Lugano ha sempre vinto, tranne una volta. Abbiamo grande fiducia in tutti, anzi proprio queste partite rappresentano per loro un’occasione in più per guadagnarsi un posto da titolare.  Non c’è nessuno che abbia il posto fisso se non gioca bene, dunque se questi ragazzi mostreranno il loro valore potranno avere ancora più spazio in futuro.  Più in generale non siamo preoccupati anche perché abbiamo in rosa giocatori che sanno adattarsi e lo hanno già dimostrato nel recente passato, penso ai vari Doumbia, Hajdari e Cimignani che possono essere schierati  anche in altre posizioni”.

Molti messaggi su Zanotti

-Mi riallaccio alle rotazioni dei terzini e ti chiedo quanto ti sei preoccupato martedì sera quando Zanotti si è infortunato nel match tra  Italia e Irlanda under 21, stavi magari seguendo la partita in diretta?
“Per la verità con il mio staff eravamo ospiti dell’assemblea del Fans Club Tre Valli a Olivone. In quel momento Eugenio mi stava addirittura intervistando e alla fine avevo sul telefonino 36 messaggio whatsapp una parte dei quali con il video dell’infortunio. Onestamente mi sono preoccupato, da quello che diceva il telecronista potevano essere interessati i legamenti della caviglia. Quando devi disputare tante partite in pochi giorni, un infortunio di un mese e mezzo ti fa saltare una dozzina di impegni. Sembrerebbe al momento un forte colpo con relativo grande spavento che fa sì che Zanotti salti le prossime due o tre partite.  Se fosse così bene, perché le immagini che abbiamo visto lasciavano presagire il peggio e ci hanno preoccupato. Sono cose che accadono; quest’anno siamo più tranquilli perché abbiamo fortemente voluto -e continuo a picchiare il martello sul chiodo- una rosa con due giocatori per ruolo. Dispiace comunque sempre perdere giocatori che onestamente stanno facendo molto bene”.

Zach non è una riserva

Croci-Torti: in casa sanno ripartire alla grande 5-Hai parlato di Marques al posto di Valenzuela mentre sulla destra dovrai fare affidamento su “Zach” che però nelle ultime cinque o sei partite ha giocato solamente un’oretta. Ti fidi di lui?

“E’ partito titolare col Winterthur e in Coppa col Rapperswil. E’ un giocatore di cui ho ampia fiducia. Con lui in campo abbiamo quasi sempre vinto (salvo  che con il Lucerna). E’ un elemento che ha dato e che sta facendo molto bene. Sono convinto delle sue qualità e anche la squadra ha completa fiducia in lui, non lo vedo come una riserva. Ha giocato in nazionale canadese e anche dal profilo mentale è già pronto.”

Valuteremo Arigoni per gennaio

-Sempre a proposito di terzini c’è Allan Arigoni che è in prestito ai Chicago Fire dove la stagione sta per finire ed è arrivato un nuovo allenatore che potrebbe cambiare le dinamiche. Si può ipotizzare un suo ritorno a Lugano magari già a gennaio?
” Di queste cose se ne occupa la società. Il suo prestito sta scadendo e nelle prossime settimane faremo le analisi e le valutazioni del caso. C’è ancora una partita nel campionato MLS, poi ci saranno le giuste vacanze, dopodiché si capirà il futuro di Arigoni. Per il momento l’argomento non è stato toccato anche perché in ogni caso sino a gennaio non potrebbe essere impiegato”.

Altre 150 partite con qualche titolo

-A Yverdon guiderai la squadra per la 150.esima volta. Tre anni or sono o poco più ti saresti mai aspettato di arrivare a questo punto e tra l’altro che risultati brillanti?
“Sicuramente no. Per un allenatore è già difficile restare quattro anni sulla stessa panchina, esserci riuscito con questa squadra è motivo di orgoglio. L’ho detto ieri nell’intervista ai nostro social: devo nuovamente  ringraziare i dirigenti per la fiducia che hanno riposto in me, ma anche tutte le persone che girano nell’orbita del Lugano che mi hanno sempre sostenuto e appoggiato. Essere arrivato alle 150 partite con questa maglia, non  è solo motivo di orgoglio, ma anche di grande responsabilità; speriamo che ce ne siano altrettante condite se possibile da altri titoli. Noi abbiamo fame: la cosa che ci nutre e ci fa venire con entusiasmo al campo è vincere il maggior numero possibile di partite. In futuro mi aspetto di non avere in bacheca solo quella Coppa svizzera ma cercare di spingere per raggiungere obiettivi sempre più alti.”

Fatico a vedermi altrove

-Ti vedi potenzialmente sulla panchina bianconera per altre 150 partite?

“Come ho detto prima poter allenare il Lugano è una fortuna e io ho il privilegio di potermi sedere  quotidianamente su questa panchina. Dunque al momento ci sono tantissime dinamiche positive e faccio fatica a vedermi da un’altra parte; sono felice della possibilità che mi è stata stata e che mi stanno dando. Siamo ambiziosi e speriamo di restarlo sempre.”

Sarà una partita tosta

-Torno sulla partita con l’Yverdon: come te l’aspetti? Cercherete di andare in vantaggio subito per evitare che loro prendano fiducia?

“Ci piacerebbe sempre segnare nei primi minuti ma tante volte non è possibile. Addirittura nelle ultime due partite loro hanno fatto qualcosa di diverso difendendo forte e ripartendo anche perché il mercato ha messo a disposizione di Magiarratti elementi più veloci e con qualità diverse da quelli di prima. Si difendono più bassi per affidarsi al contropiede. Sul loro campo sarà una partita tosta. Noi dovremmo avare grande pazienza perché se non troviamo spazi non dobbiamo dare fiducia agli avversari e nemmeno innervosirci. Non c’è un abisso tra Lugano e Yverdon, dobbiamo stare attenti, hanno giocatori di alta qualità. Se nelle ultime partite hanno conquistato 4 punti sui 6 a disposizione è perché sono pronti. Ai miei ragazzi ho lasciato quattro giorni di libero, non l’avevo mai fatto in passato, volevo che staccassero la spina completamente. Ma al ritorno, in questi tre giorni di allenamenti, ho visto una squadra affamata con giocatori che non vedono l’ora di scendere in campo, e con elementi che domani se non riceveranno la pettorina saranno arrabbiati ed è quello che ci vuole.”

Tattica ancora più offensiva

-Quattro giorni di libero e per il resto come vi siete allenati, su quali aspetti avete insistito maggiormente, cera qualcosa che non ti aveva soddisfatto e sul quale avete lavorato?

“Abbiamo lavorato più che altro su un nuovo atteggiamento e ordine tattico che potrebbe destabilizzare un po’ gli avversari quando si difendono basso. Cercheremo di fare qualcosa di diverso in aggiunta a quello che sappiamo fare per essere un po’ meno prevedibili. Evidentemente saremo un po’ più offensivi con rischi da prendere: vedremo se questa nuova maniera di pensare ci permetterà di tramutare in vittorie certi pareggi”.

Messaggio alla squadra

-Questo nuovo approccio dipende anche dagli insegnamenti che hai potuto trarre dall’anno scorso quando, in un periodo altrettanto carico di impegni ravvicinati, avevate avuto tanti infortuni?

“No, questo riguarda la tattica specie in determinate partite, non la gestione delle forze. Le squadre forti hanno diverse maniere di attaccare, ogni anno cerchiamo di aggiungere qualcosa che ci renda meno prevedibili. Vorremmo dare ulteriori alternative al nostro gioco offensivo; era giusto far passare un segnale-messaggio alla squadra di rischiare qualcosa in più quando gli avversari si difendono basso”.

Pure il riposo è allenamento

-Quello che vi attende sarà un periodo particolarmente impegnativo: avete curato in modo specifico l’aspetto della condizione fisica?

“Abbiamo voluto far staccare soprattutto mentalmente i giocatori, penso che ne avessero bisogno. Ho lasciato una pausa un po’ più lunga per far sì che tutti potessero rientrare in famiglia e ricaricarsi. Non sono solo le sette partite che ci attendono, ma c’è un ulteriore filotto sino al 19 dicembre. Dovremmo essere sul pezzo e dunque -e ce lo insegnano anche ai corsi di allenatore- pure il riposo è una forma di allenamento. Ci siamo  concentrati sulla testa da lasciare sgombra, ma in questi ultimi giorni l’intensità è stata alta e dunque non abbiamo fatto una scelta sbagliata”.

“Mangia”: uno che non molla mai

-Con il tecnico ticinese dell’Yverdon voi conoscete molto bene. E’ un vantaggio o il contrario?

“A volte è uno svantaggio. Lui mi conosce bene ma anche io conosco bene Alessandro. C’è una grande stima reciproca. Lo seguo da tanto: in questi anni ha fatto cose non evidenti.  Portare il Vaduz in Conference League è un miracolo sportivo e talvolta lo si dimentica. Lo stesso dicasi quando si salva una squadra al primo anno in Super League. Gli faccio sempre i complimenti per quello che fa, anche nelle difficoltà non ha mai  mollato anzi, nonostante le sconfitte fuori casa e l’acqua alla gola che saliva, la squadra ha sempre reagito forte. Significa che è un gruppo che ha la mentalità del suo allenatore, uno che non intende mollare. Cercheremo comunque di metterlo in difficoltà, finora ci siamo riusciti cercheremo rifarlo anche domenica.”

Ottimo rapporto con Bignotti

-C’è un’altra vecchia conoscenza: Nicola Bignotti fresco di nomina alla vice-presidenza del club…

“Nicola è una persona con la quale ho un ottimo rapporto. Quando abbiamo lavorato a Chiasso insieme siamo sempre riusciti a ottenere i risultati che volevamo e cioè due salvezze senza grossi patemi d’animo. E’ una persona che sa stare in questo mondo e l’ha dimostrato anche con questa nomina”.

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