Conte: squadra viva con cuore e carattere

Sentimenti contrastanti negli spogliatoi e sugli spalti di Cornaredo. Ai più, visto come è arrivato, il punto è parso guadagnato. Permette di tenere a bada Vaduz e Thun e di raggiungere il Losanna. Inoltre anche oggi le cose si stavano mettendo male. Per la seconda volta consecutiva il Lugano si è trovato a dover giocare gran parte della partita in dieci uomini. E ancora una volta, nonostante l’inferiorità numerica, ha retto bene sul piano fisico, segno di una buona condizione. Il pareggio raggiunto al 94′ dimostra il grande carattere dei giocatori che non si sono lasciati abbattere dalle avversità delle ultime settimane (infortuni, squalifiche, episodi sfavorevoli) e dal gol del Thun arrivato all’89’ e 30”.

Mirko Conte, che concludeva oggi il suo interinato sulla panchina bianconera, visto che da domenica prossima mister Manzo tornerà al suo posto dopo aver scontato la squalifica,  si presenta ai giornalisti confermando che “quando una squadra recupera una partita in questo modo vuol dire che è viva, ha un cuore e un’anima. Ha voglia di svoltare insomma. Per noi questo è un punto importante dal quale ripartire“.

-Il primo tempo è stato imbarazzante: è solo una questione di testa o centra anche il modulo?

Dico soltanto che sicuramente non abbiamo fatto un buon primo tempo. Non do colpa al modulo e a nient’altro se non all’eccessiva tensione. La troppa voglia a volte ti scarica e ottiene l’effetto contrario. Se la squadra non stesse bene fisicamente e non avesse la voglia di recuperare il risultato una partita del genere, per di più con un uomo in meno, non la rimetterebbe in piedi. Il primo tempo è stato sotto gli occhi di tutti: oggettivamente e chiaramente non buono, ma credo che la spiegazione sia solo quella. Pur nel marasma la squadra anche nei primi 45′ ha comunque corso e lottato: c’è stata ovviamente della confusione, ma comunque non abbiamo preso gol, merito anche delle notevoli parate di Salvi. Come detto ripartirei dal valore morale che ha questo gruppo, Quando hai questo tipo di valori poi gli costruisci attorno quello che vuoi.

-Preferisci quindi vedere il bicchiere mezzo pieno?

Sì, non eravamo fenomeni a inizio anno quando tutti ci descrivevano così e non siamo dei brocchi adesso perché da un po’ di tempo non vinciamo. Noi siamo a contatto diretto tutti i giorni e sappiamo il valore di questo gruppo e quello che può dare. Ognuno poi ovviamente è libero di giudicare ed è giusto che sia così: il calcio ti da l’opportunità di dire e di fare quello che vuoi e quello che pensi. Però permettetemi di dire che noi lo sappiamo meglio degli altri, è il nostro lavoro e sappiamo con che uomini abbiamo a che fare.

-Quindi ha ragione il presidente quando dice che questa squadra vale di più della posizione che ha in classifica?

“Alla lunga, cioè verso primavera, si vedrà l’evoluzione del campionato e che ruolo può recitare la nostra squadra. Noi siamo consci del valore dei ragazzi e quando il presidente dice che è una squadra che può avere una classifica tranquilla ovviamente noi siamo d’accordo.

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