"Ci vorrà una grande prestazione" 1

“Ci vorrà una grande prestazione”

Il mini tour-de-force del FC Lugano, iniziatosi domenica a Sion, proseguirà mercoledì (ore 18 a Cornaredo) contro l’YB e domenica 24 a San Gallo. L’allenamento di rifinitura in vista del match contro i campioni svizzeri si è disputato nel pomeriggio di martedì. Vi sono da valutare le condizioni di Sabbatini e Custodio usciti anzitempo in Vallese a seguito di colpi subiti. Pure Michael Facchinetti ha preso un colpo lunedì in allenamento e la sua presenza nella lista dei convocati  per mercoledì sarà decisa solo domani in giornata. Sicuro assente nella sfida contro Nsamé e compagni sarà Sandi Lovric, squalificato. A disposizione vi sarà invece il nuovo acquisto Abubakar.

Prima dell’allenamento il tecnico Maurizio Jacobacci ha risposto come al solito alle domande dei giornalisti tornando in apertura alla partita pareggiata domenica: cos’è mancato ai bianconeri?

“Di sfruttare le occasioni che ci siamo creati soprattutto nel primo tempo. Se c’è stata una squadra che ha giocato nei primi 45′ questa è stata il Lugano.  Pur non giostrando a ottimi livelli abbiamo dominato la partita. Dopo appena sette minuti c’è stata la palla-gol di Lovric che era da mettere dentro: il match avrebbe cambiato di fisionomia, il Sion avrebbe dovuto giocare in maniera diversa. Peccato perché anche in seguito c’è stata la palla di testa di Sabbatini su calcio d’angolo e anche quella era una ghiotta occasione. Più difficile il tiro al volo di Maric dopo respinta del portiere, comunque a metà tempo il risultato di 0-0 era insufficiente e deludente per noi, avremmo meritato il vantaggio. Il secondo tempo non è iniziato a dovere, il Sion ha avuto il tiro di Karlen a fil di palo e il colpo di testa di Wakatsuki sul quale ci siamo fatti sorprendere.  Nel proseguio abbiamo avuto occasioni anche noi per segnare prima del loro rigore che non doveva assolutamente arrivare. Siamo stati ingenui, non si doveva intervenire in area come abbiamo fatto. Il rigore contro di noi si poteva dare ma ci sarebbero stati anche due penalty a nostro favore. Quando si guarda l’immagine al VAR bisognerebbe almeno accettare che c’è stato un fallo di mano di un difensore vallesano. Se non avesse toccato il pallone lo stesso sarebbe finito sul piede di Ardaiz che di sinistro avrebbe potuto fare gol. Nella stessa azione c’è stato anche un fallo su Lungoyi sbilanciato col piede da Theler.  Per non parlare del secondo episodio, la trattenuta in area su Lavanchy. E l’arbitro non è nemmeno andato al VARi a rivedere l’azione”.

-Come valuta finora l’esperienza del VAR?

“Non positiva finora. Non riesco a capire bene i criteri: quando bisogna o non si deve andare a rivedere un certo episodio. Il potere discrezionale di chi sta in sala video è grande, è lui che può richiamare l’arbitro, ma non sempre lo fa. Il caso di Lavanchy è emblematico: è stato trattenuto per la spalla e se al direttore di gara fosse sfuggito doveva essere il VAR a farglielo notare e analizzare.  Si pensava che con l’introduzione della tecnologia ci sarebbero state meno discussioni ma per il momento non mi pare sia così. Ripeto: chi ha visto la trattenuta su Lavanchy si è chiesto come mai  l’azione non sia stata rivista. Era rigore così come il fallo di mano di Ruiz.”

-Sei ancora arrabbiato? 

“No, ma quando si parla di questi episodi l’adrenalina sale perché poi siamo costretti a cercare il pareggio nei minuti finali con grandissimo sforzo, quando c’erano stati in precedenza situazioni  (ben due rigori) che ci avrebbero potuto portare al gol. Preferirei discutere di altre cose: della squadra e dei prossimi avversari ma l’amarezza rimane specie perché ci si era illusi che con il VAR queste discussioni non ci sarebbero più state”.

-E’ la quarta volta che recuperate un risultato dopo il novantesimo. Cos’è che manca a questa squadra  per giocare anche in precedenza con la grinta che mettete in campo nei finali di gara?

“Non è che la squadra non voglia fare sforzi prima, anzi ci mette tutto. E’ vero che contro il Sion non siamo stati determinati come avremmo dovuto esserlo. Mi aspettavo la squadra più convinta a giocare la propria partita senza badare troppo all’avversario e mettendolo subito in difficoltà. A sprazzi l’abbiamo fatto ma ci è mancata la continuità forse per una certa imprecisione nei passaggi. Si recuperava bene la palla ma stentavamo a dare fluidità all’azione, con passaggi precisi nei piedi del compagno. E’ una qualità che dobbiamo ritrovare perché l’abbiamo. Molti nostri giocatori sanno giocare bene a calcio, hanno tecnica e qualità quindi chiedo più precisione e meno approssimazione nei passaggi. Il compagno deve essere messo in condizione di proseguire l’azione in velocità quindi bisogna decidere se passarlo nei piedi o in profondità, come dosarlo eccetera.”

-E’ un caso che quando nel finale siete passati alla difesa  a quattro siete riusciti a farvi vedere maggiormente a livello offensivo?

“Non sono d’accordo. Come ho detto alla fine della partita, quando siamo passati a quattro, e mancavano ancora 14 minuti al termine più i supplementari, abbiamo preso veramente troppi rischi. Se avessimo avuto di fronte un’ avversaria più precisa e incisiva avremmo potuto prendere il secondo gol e tutto sarebbe finito. Ci sta di attaccare ma quando si gioca con quattro difensori se un laterale sale  gli altri tre devono restare fin difesa con un uomo davanti a loro. Vale anche quando giochiamo a tre. A Sion invece tutti e due i terzini salivano contemporaneamente e ci siamo trovati, quando loro ripartivano,  in inferiorità numerica: questo non deve succedere specie con un solo gol di svantaggio. Quando arrivai a Lugano giocammo a quattro sino all’arresto del campionato per la pandemia, poi siamo passati a cinque. Abbiamo fatto risultati con ambedue i moduli ma giocando a cinque penso che la squadra, anche per le caratteristiche dei singoli, si senta maggiormente sicura e più compatta”.

-Di palle gol ne costruite sempre comunque?

“E’ un dato di fatto importante, poi però bisogna segnare. Prendete il Milan è primo in classifica non per caso, ma segli  togliete Ibraimovich le cose cambierebbero. Noi non abbiamo un giocatore così e dobbiamo essere tutti a concorrere al gol. Gerndt e Bottani svariano a destra e a sinistra, Ibra è una punta che sta in area. Noi creiamo delle occasioni penso ad Ardaiz che pur se era in fuori gioco avrebbe dovuto avere più cattiveria e furbizia. Quando un portiere è a terra devi dribblarlo o fargli un pallonetto, non puoi tirargli addosso. Ci manca il tocco che ti permette di segnare. Vale anche per Lovric dopo aver fatto cinquanta metri di corsa devi mangiare il pallone e buttarlo dentro. Il passaggio di Gerndt era perfetto, non importa se c’è il portiere avversario lì devo essere convinto e segnare. Bisogna avere la cattiveria che ha mostrato Daprelà al 95′. Quella è grinta e voler fare gol, tutto quello che aveva in corpo l’ha messo nel tiro. E’ vero che Uldrikis ha tolto il pallone dalle mani del suo portiere ma Daprelà ha avuto una reazione eccezionale e l’ha messa nell’angolino, invece di buttarla fuori, alta o addosso a un avversario. E’ questa attitudine che fa la differenza. Non centra se uno è attaccante, centrocampista o difensore: chi si trova in  una situazione favorevole deve volere, fortissimamente volere, il gol.  Facciamo di tutto per crearci un’occasione ma poi va finalizzata.”

-L’ex attaccante del Kriens Abubakar è pronto?

“Credo di sì. E’ chiaro che non ha mai giocato in Super League, entrare in campo nella categoria superiore muta le condizioni. Mi auguro che sia tranquillo quando verrà chiamato in causa e non voglia strafare. La porta è la stessa e il gioco è lo stesso, forse riceverà passaggi più precisi. Però si troverà di fronte avversari di altra caratura rispetto a quelli che affrontava in Challenge League.”

-Domani arriva lo Young Boys, a Berna avevate fatto una bella partita; è un avversario che si può quindi anche battere?

“A Lugano scenderà un YB che avrà molta fame. Nelle ultime tre partite del 2020 ne aveva pareggiate due e persa una, quindi vorrà iniziare al meglio il nuovo anno. Sono riposati e hanno un gruppo eccezionale, di grande qualità: Seoane potrebbe mettere in campo due squadre che si equivalgono. Se vogliamo poter dire la nostra dobbiamo tirar fuori il massimo del potenziale che abbiamo e sperare che i campioni svizzeri non giochino come sanno giocare. Dipenderà anche da quanto noi saremo capaci di metterli in difficoltà. Se scendiamo in campo con paura avremmo già perso dall’inizio, chiedo alla squadra di avere la consapevolezza di possedere qualità importanti e di entrare con lo spirito di chi sa  di poter e voler far risultato. Saranno importanti i primi 30′  quando loro cercano di mettere sotto l’avversario con un pressing molto alto, dobbiamo saper valutare bene lo sforzo da fare all’inizio non limitandoci a difendere ma gestendo il pallone con precisione, quando l’avremo conquistato. Loro si buttano spesso in avanti e avremo i nostri spazi per attaccare ma dovremo essere bravi e commettere il minor numero possibile di errori. Se vogliamo raccogliere qualcosa dovremo disputare una grande partita.”

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