"Ci siamo sbloccati mentalmente"

“Ci siamo sbloccati mentalmente”

Dopo aver preso lo slancio a metΓ  settembre  in Coppa Svizzera (4-0 al Breitenrain) il Lugano non si Γ¨ piΓΉ fermato. In sette giorni -e senza subire un solo gol- ha fatto fuori a Cornaredo Servette e Basilea con prestazioni molto buone sul piano tattico, tecnico e agonistico. Mattia Croci-Torti Γ¨ un allenatore raggiante quando si presenta ai giornalisti al termine del vittorioso match contro i renani.

Coraggio e intelligenza

“Se penso alla partita che avevano disputato a Basilea due mesi fa, quando ci avevano preso a pallonate per 90 minuti e c’eravamo solo difesi alla grande, oggi posso tranquillamente dire che il primo tempo la squadra ha cercato di giocare, era calma, tranquilla, paziente, non ha mai perso la testa. Ha giocato con tanta intelligenza fino a quando Γ¨ poi arrivato il gol. Nel secondo tempo ho chiesto alla squadra di rimanere un po’ piΓΉ bassa perchΓ© loro hanno elementi molto veloci e l’ultima cosa che avremmo dovuto lasciare era spazi in profonditΓ , preferivo ricevere qualche cross  che farci attaccare alle spalle e prendere gol in contropiede. Sapevo anche che, come al solito, i miei cambi danno sicuramente vivacitΓ  ed energia alla squadra. Oggi siamo riusciti a ripartire un po’ meno in transizione rispetto al solito anche perchΓ© il Basilea Γ¨ un complesso forte e fisico nei duelli e tante volte hanno bloccato sul nascere le nostre ripartenze. Abbiamo avuto coraggio il primo tempo e abbiamo saputo soffrire il giusto nei secondi 45′. Un po’ com’era accaduto la scorsa settimana. E’ stata una partita che piΓΉ che confermare quanto di buon avevamo fatto contro il Servette ha rappresentato un ulteriore passo verso la maturitΓ  che la squadra sta raggiungendo nell’ultimo periodo.”

La personalitΓ  di Valenzuela

-Come spieghi la tua  mossa di far giostrare Valenzuela spesso a centrocampo?

“La avevamo giΓ  fatta sette giorni fa la mossa di mettere Milton terzino destro con facoltΓ  di entrare in mezzo al campo. Ci sono squadre come Servette e Basilea che marcano l’uomo davanti alla difesa in fase di costruzione. Quindi inserendo Valenzuela come doppio play cerchiamo di mettere in difficoltΓ  gli avversari e trovare nuove soluzioni. Contro il Servette non si era visto granchΓ© perchΓ© non eravamo usciti cosΓ¬ tante volte palla al piede, oggi invece il primo tempo Γ¨ successo. Lui Γ¨ un giocatore che ha tanta personalitΓ   e coraggio, mi sono ricordato della prima di campionato quando affrontammo il Sion e lui aveva fatto bene a metΓ  campo, dunque l’ho riproposto per sfruttare la qualitΓ  e la tecnica che ha: perde veramente pochi palloni”.

Fiducia ad Hajdari

-Parlavi dei cambi, ne hai fatto uno obbligato alla mezzora visto l’infortunio di DaprelΓ . E’ stato interessante vedere che invece di inserire Arigoni, di rimettere Valenzuela a sinistra e Ziegler centrale difensivo, hai deciso di dare fiducia a al diciannovenne Hajdari. Come mai questa scelta?

“La strategia della partita era chiara: riuscire a impostare con Ziegler da terzino e Valenzuela in mezzo al campo. Lo stavamo facendo bene, fino a quel momento il Basilea non ci aveva fatto nemmeno un tiro in porta, dunque non vedevo perchΓ© avrei dovuto cambiare strategia. E’ giusto dare fiducia a ragazzi come Hajdari che l’unica volta che l’avevo chiamato in causa dall’inizio -nel match di ritorno in Israele- aveva risposto presentissimo. Poi aveva giustamente accettato la decisione di restare in panchina,  lavora molto bene in settimana, come fa Arigoni. PerΓ² questa sostituzione mi Γ¨ parsa logica perchΓ© non avevamo problemi, non eravamo sotto stress e non correvamo pericoli quindi sono voluto andare avanti senza mutare strategia.”

Lukas Mai in crescita

-Fino a un mese fa sembrava che i difensori centrali fossero il principale problema del Lugano, mancava qualcuno, la coppia Ziegler e DaprelΓ  era vecchia, eccetera. Oggi ti sei affidato a due giovani (Mai e Hajdari) che hanno giocato una grandissima partita. Sono loro il futuro bianconero?

“Innanzitutto loro sono il presente. Lukas Mai Γ¨ stato ingaggiato per essere un elemento importante della nostra difesa. Ricordo quando in ritiro abbiamo affrontato in amichevole il Karlsruhe. Prima del match il loro allenatore mi si Γ¨ avvicinato e  mi ha chiesto come avevamo fatto a ingaggiare un elemento come Mai che Γ¨ nazionale germanico U21. Va detto che il ragazzo non era arrivato a Lugano in condizioni psico-fisiche ottimali. C’Γ¨ voluto pazienza. Mi riallaccio alla partita contro il Beer Sheva che ha dato tanta fiducia a questi ragazzi. Da lΓ¬ per me Mai Γ¨ ripartito soprattutto mentalmente e sono ormai quattro o cinque partite che si sta disimpegnando alla grande. Per Hajdari vale un po’ il discorso che ho sempre fatto per Hajrizi, sono giocatori che non mollano mai, che hanno personalitΓ . Inoltre sapevo quanto lui ci tenesse a ben figurare nella partita odierna, da ex giocatore del Basilea. A volte bisogna giocare su queste sensazioni ed Γ¨ andata bene!”

-Sempre a proposito di Hajdari ho visto in un paio di episodi che ha quella forte personalitΓ  che spesso sfocia in sana arroganza, come quando chiedeva il pallone a Saipi.

“E’ un ragazzo su cui due anni fa la Juventus ha puntato tanto. Qualcosa deve avere. Ha fatto un’intera preparazione con la prima squadra juventina. L’anno scorso era tornato in prestito a Basilea ma non aveva trovato minuti. Quest’anno mi Γ¨ piaciuto come si sia calato nella parte non con l’arroganza che mostra in campo ma con grande umiltΓ , con la voglia di imparare da gente come Ziegler e DaprelΓ . Si Γ¨ sempre messo a disposizione sapendo che gode della mia fiducia. Adesso arrivano settimane dove ci saranno molte partite da giocare, a cominciare da un infrasettimanale contro l’YB. Anche la sfida di Coppa con il Winterthur verrΓ  disputata in settimana. Abbiamo veramente bisogno di piΓΉ giocatori e sicuramente con il ritorno di Hajrizi, con Arigoni che puΓ² fare il centrale in questo momento siamo contenti.”

Il jolly Bislimi

-Con l’inserimento di Bislimi a centrocampo sembra che il Lugano abbia trovato un equilibrio. Sono due partite -il Basilea Γ¨ forse piΓΉ forte del Servette e lo ha dimostrato nel finale- dove mostrate grande equilibrio. Quand’Γ¨ che ti Γ¨ scattata l’idea che questo avrebbe potuto essere l’assetto giusto e pensi di portarlo avanti?

“Il calcio Γ¨ fatto di episodi. Ricordo molto bene l’allenamento prima della partita contro gli israeliani qui a Cornaredo quando avevamo pensato di inserire Bislimi in questa posizione. Poi all’ultimo tiro si era infortunato al ginocchio ed era stato fermo tre settimane. Bislimi Γ¨ arrivato dallo Sciaffusa ed Γ¨ forse l’unico che io abbia voluto fortemente. GiΓ  l’anno scorso a gennaio, quando ci fu l’infortunio a Guidotti, avevo fatto di tutto per farlo venire a Lugano. E’ un ragazzo che gode della mia fiducia e che non molla mai. Inoltre si sta trovando molto bene con Sabbatini e Doumbia. Stiamo andando bene cosΓ¬ e ho preferito dargli ancora fiducia sapendo che affrontavamo una squadra che sulla carta Γ¨ sempre piΓΉ forte di noi”.

Babic e Mahou

-A proposito del gioco mi Γ¨ piaciuta tanto la volontΓ  di cercare la profonditΓ  con rapidi scambi di prima nello spazio stretto che mettevano in difficoltΓ  i basilesi che sono molto fisici. Il primo gol Γ¨ proprio arrivato dalla ricerca di profonditΓ  con un bellissimo passaggio di Doumbia a Mahou che ha tagliato la loro difesa come il burro.

“Babic e Mahou hanno caratteristiche diverse da Celar. Babic attacca molto di piΓΉ la profonditΓ  mentre Mahou l’abbiamo preso per quello. Sono contento che oggi sia riuscito a sbloccarsi. La sua stagione non era partita male, ma poi si era un po’ rattristito perchΓ© non riusciva ad avere ottime statistiche nonostante il suo lavoro difensivo fosse sempre buono. Ma noi l’abbiamo voluto per fare gol, per saltare l’uomo e creare superioritΓ  numerica. Penso che nelle ultime partite sia riuscito a far vedere quello che per me Γ¨ solo l’inizio di quanto sa fare”.

Doumbia piΓΉ responsabilizzato

-Il passaggio-assist di Doumbia Γ¨ stato eccellente. Non ho mai visto un colpo simile da lui, li fa anche in allenamento?

“Doumbia Γ¨ un giocatore che, come tutti, sta giocando un calcio diverso rispetto alla scorsa stagione. A Zurigo vedeva la palla passargli sopra la testa perchΓ© loro cercavano tantissimo subito la profonditΓ  con Ceesay, Tosin e Gnonto e quindi a lui era chiesto solo di recuperare palloni. A Lugano Γ¨ dall’inizio che gli chiedo qualcosa in piΓΉ ed Γ¨ comprensibile che abbiamo avuto qualche difficoltΓ  perΓ² Γ¨ un ragazzo che si mette sempre a disposizione. Negli allenamenti non l’ho mai visto in difficoltΓ  nel gestire il pallone, forse gli mancava solo la tranquillitΓ  di fare le stesse cose in partita. Non penso di sbagliarmi se dico che il gesto di prendere il pallone e calciare il rigore in Israele l’ha trasformato anche  agli occhi dei compagni e da quel momento abbiamo un Doumbia che si prende maggiori responsabilitΓ  anche in fase offensiva”.

Besta nera del Basilea? 

-Insomma Γ¨ successo ed Γ¨ partito tutto da Beer Sheva, praticamente. Scherzi a parte abbiamo visto l’allenatore Frei in  panchina disperato e il presidente Degen in tribuna sbraitare a destra e a manca. State forse diventando la bestia nera del Basilea a livello psicologico?

“Non ho mai guardato l’altra panchina oggi e nemmeno mi sono girato verso la tribuna quindi queste cose non le ho viste. Sicuramente abbiamo avuto anche la fortuna di affrontare il Basilea dopo un loro impegno internazionale. So che le squadre che il giovedΓ¬ giocano in Europa poi in campionato solitamente escono fuori il secondo tempo, mentre nei primi 45′ vanno un po’ in difficoltΓ . Per questo ho chiesto ai ragazzi di spingere dall’inizio: oggi il piano partita Γ¨ funzionato e siamo contenti. Adesso iniziamo un bel trittico ed era importante arrivarci con una classifica migliore di quella che avevamo e che rispecchia maggiormente il valore di questa rosa che, come ho sempre detto, non Γ¨ a livello di YB e Basilea senza coppe, ma non Γ¨ inferiore alle altre”.

Bottani resta importante

-Desidero porre una domanda che non vorrei fosse male interpretata. Con questo assetto un giocatore come Bottani che sino a un mese fa era ritenuto il faro del gioco, un elemento indispensabile, puΓ² sembra che lo sia meno. Oggi lo hai schierato nella ripresa da “falso nueve” perΓ² con questo assetto forse non ha piΓΉ la centralitΓ  che aveva in precedenza. O pensi possa recuperarla?

“L’anno scorso Mattia ha fatto due o tre grandi partite partendo da sinistra quando mettevo Custodio a cacciare il play avversario come sta facendo adesso Bislimi. Bottani Γ¨ l’ultima delle mie preoccupazioni perchΓ© so quanto sia importante per questa squadra. PerΓ² tutti sappiamo quanto deve stare bene fisicamente per rendere al meglio. Quando Mattia Γ¨ al cento per cento tutte le squadre ce lo invidiamo in fase di possesso, ha delle giocate importanti. Sicuramente potrΓ  trovare posto sia sugli esterni sia nella posizione di Bislimi contro determinate squadre, Mattia la puΓ² fare con grande tranquillitΓ  come abbiamo visto a Winterthur. L’importante Γ¨ che stia bene fisicamente, quando Γ¨ in forma non Γ¨ mai un problema per questa squadra ma semmai un valore aggiunto!”

Saipi ritrovato

-E’ giusto anche dire qualcosa su Saipi che talvolta veniva criticato, ma che in queste partite Γ¨ parso sicuro sia in porta sia nelle uscite e anche oggi Γ¨ stato autore di due grandi interventi.

“Bisogna ricordarsi che a inizio stagione ha cambiato preparatore. Sono cose che spesso non si dicono ma cambiano i metodi di allenamento e dunque ha avuto un periodo di  instabilitΓ . Inoltre l’errore alla prima giornata l’ha scosso. Adesso Saipi ha riconquistato fiducia soprattutto a livello di testa. Sulle sue qualitΓ  non ho mai avuto dubbi, perΓ² evidentemente quando compie parate come la scorsa settimana o oggi su Lang Γ¨ giusto rendergli merito. Avere un portiere che da sicurezza Γ¨ la base, sono tre partite che non subiamo reti e non era mai successo nella mia gestione. Una parte importante la si deve a chi deve salvare la porta”.

Tre allenatori ticinesi

-Dall’altra parte della strada, alla Corner Arena, il Lugano ha preso un tecnico giovane e ticinese, ad AmbrΓ¬ c’Γ¨ Cereda e tu quando di sei insediato avevi 39 anni. Cosa significa, cosa gli auguri e come vedi questo fatto?

“Ieri ci ho pensato parecchio. Mi ha fatto veramente piacere che la presidentessa Mantegazza abbia fatto questa scelta perchΓ© ha dato fiducia a uno dei nostri. Spero che la presidentessa prima di fare questa scelta abbia guardato come ha lavorato Luca Gianinazzi negli ultimi cinque anni alla guida degli juniori Γ¨lite e dunque sia sicura di quello che sta facendo. Se ha puntato su di lui Γ¨ perchΓ© Γ¨ un allenatore che ha una grande personalitΓ  perchΓ© per gestire quello spogliatoio devi essere un grande gestore. Non sono un grande esperto di hockey ma qualche dinamica l’ho capita essendo l’allenatore di una squadra di calcio di Super League. Gestire gli stranieri che ha l’HC Lugano non deve essere la cosa piΓΉ facile del mondo e quindi se Γ¨ stato scelto lui significa che ha la personalitΓ  giusta. L’unica cosa che gli posso augurare Γ¨ di fare il meglio possibile e di essere se stesso. E’ un bel segnale per gli allenatori ticinesi di tutti gli sport. E’ bello che a capo delle tre squadre di serie A delle due maggiori discipline ci siano tre ticinesi e non si vada piΓΉ a guardare fuori pensando che qui non siamo bravi. Ogni volta che ho seguito corsi di allenatore ho visto persone piΓΉ brave di me che mi hanno spinto a esserlo, rosicavo perchΓ© vedevo che avevano maggiori competenze ed Γ¨ giusto che tra di noi ci spingiamo per cercare di poter gestire squadre d’Γ©lite. E credetemi non Γ¨ impresa facile.”

-Tra l’altro, en passant, stasera dei terzo in classifica.

“Sono terzo ma la cosa che mi fa veramente felice Γ¨ vedere una squadra che si Γ¨ sbloccata mentalmente. I ragazzi giocano piΓΉ tranquilli e sicuri e nelle ultime settimane vedo veramente un ambiente diverso.  Ci Γ¨ voluto un attimo ma ci siamo. Come dico sempre l’importante Γ¨ non nascondersi, crederci e se le prossime partite non dovessero andare bene, continuare a lavorare”.

 

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