"Ci aspetta una battaglia durissima"

“Ci aspetta una battaglia durissima”

Venerdì mattina la rosa bianconera ha svolto il penultimo allenamento in vista della trasferta di Basilea. La partita è in programma domenica alle 16.30. Al termine della seduta, come di consueto, mister Croci-Torti ha risposto alle domande dei giornalisti. Il bollettino degli indisponibili riporta i nomi di tre infortunati di lungo corso: Mai, Hajdari e De Queiroz. Non ci saranno per contro squalificati.

Stanchi ma orgogliosi 

La prima domanda ha riguardato la partita europea di giovedì del Basilea. Come ha accolto il mister i tempi supplementari?
“E’ stata sicuramente una cosa positiva per noi perché i giocatori ieri sera hanno dato tantissimo, per 75 minuti sono stati incredibili. Hanno occupato il campo in maniera eccezionale e tante energie sono state spese, ma il risultato finale fa sì che il Basilea domenica disputerà una partita con tanto orgoglio e con la consapevolezza che i tre punti iniziano a essere vitali. La società vuol andare anche quest’anno in Europa e il loro presidente ha dichiarato all’assemblea degli azionisti di martedì che ora la squadra deve assolutamente vincere tre partite su tre. La sfida di domenica sarà quindi di vitale importanza; sappiamo che avversario andiamo ad affrontare. Una squadra arrabbiata, delusa, amareggiata che tirerà fuori molto orgoglio.”

Cambi importanti

-Che Basilea ti aspetti, verranno riproposti molti dei giocatori che hanno sfidato la Fiorentina o prevedi un grande turnover?

“Sicuramente ci sono elementi come Zeqiri, Males, Fink e Essiam che non hanno giocato e quindi saranno in campo contro di noi. Un po’ di turnover è prevedibile ma il loro presidente ha dichiarato che giocheranno i migliori. hanno già tanti squalificati (Burger, Adams, Xhaka e Millar) e non potranno cambiare molto. L’importante per me è una cosa sola: ricordarci chi siamo, dove e contro che squadra andiamo a giocare. Dobbiamo essere molto umili, sappiamo che siamo il Lugano e che abbiamo voglia di giocarcela fino alla fine. Però sappiamo che al St. Jakob di partite regalate non ne ho mai viste nella storia. Domenica ci attendiamo una battaglia dal primo all’ultimo minuto, dovremo essere lucidi e sapere che magari, nelle nostre riserve, avremo più freschezza della loro.”

90′ senza distrazioni

-Da quello che hai visto ieri sera cambia qualcosa nella vostra preparazione del match e nel piano partita, considerato che gli avversari sono più stanchi mentalmente e fisicamente?

“Sappiamo, per esserci passati anche noi, che chi gioca le coppe europee poi la domenica fa più fatica il primo tempo, poi esce alla grande perché l’aspetto nervoso è quello che fa la differenza. Non é facile fare lo switch subito: dovremo essere bravi a disputare un ottimo primo tempo e soprattutto a non ripetere la partita che abbiamo fatto a Cornaredo due mesi fa. Dopo averli dominati nei primi 45′ grazie a un paio di cambi ci hanno messo pressione nel finale e hanno pareggiato il match.”

Sfida difficilissima

-Quindi prevedi una partita più impostata sul ritmo e sulla corsa visto che loro sono, tra virgolette, debilitati fisicamente?

“Parlare di debilitati a proposito di giocatori come Diouf, Amdouni e co. è un azzardo. Magari disputeranno un grande primo tempo e poi cederanno qualcosa alla distanza. Ma sono ottimi professionisti e soprattutto quest’anno il Basilea, a parte due o tre senatori, è una squadra molto giovane. Ndoye, Zeqiri, Males, Abdouni, Calafiori e altri hanno 20 o 21 anni. Nel passato io ho avuto la problematica del recupero fisico perché avevo una squadra più anziana e dovevo gestire forze e risorse. Mentre da loro Fabian Frei ieri ha giocato solo 40′ quindi non dovrebbe essere in difficoltà. Gli altri che erano in panchina (Novoa, Kade, Fink, Sène) è gente giovane. Stamane ho già ricevuto troppi messaggi, anche da giornalisti, del tipo “vincete facile per 3-0″. Per tutti è una partita fin troppo semplice invece per me è una sfida difficilissima. Quando affronti degli atleti che devono metterci l’orgoglio e la faccia non è mai facile. E poi loro sono il Basilea!”.

Peccato per il calcio CH

-Dal punto di vista del match di ieri ti chiedo un pensiero sulla storia solo sfiorata e sull’occasione che forse per il calcio svizzero non si ripresenterà tanto presto. Come la vedi?

“Sono convinto che un conto sono la Champions e l’Europa League e un altro la Conference. Penso che in quest’ultima competizione le squadre svizzere possano arrivare sempre fino in fondo. Non credo quindi che questa occasione sia irripetibile, la verità è che tra Basilea e Fiorentina non c’è troppa  differenza. Sono convinto che ogni anno squadre come YB e Basilea si possano giocare  la Conference League sino alla fine. E’ un peccato perché ieri i renani sono arrivati sino al 7′ di recupero del secondo tempo supplementare. Mancava pochissimo per calciare i rigori dove sappiamo che Hitz quest’anno aveva già fatto due volte dei miracoli. Il Basilea non ha la rosa della Fiorentina ma per 75′ ha tenuto il campo alla grande. Poi i viola sono stati pericolosi soprattutto su palle ferme, tante volte io sono qua a lamentarmi che quando affrontiamo Basilea e YB sulle palle ferme andiamo in difficoltà. Ma ieri sera è toccato a loro farsi schiacciare sugli angoli e le punizioni. Ogni volta che salivano Milenkovic, Igor, Cabral, Jovic erano sempre in difficoltà. Infatti hanno subito un gol così e rischiato di spendere altri due. E’ un peccato, mi spiace, sarebbe stato molto bello -l’ho detto alla vigilia e non faccio fatica a ripeterlo oggi-  se il Basilea avesse vinto la Conference perché il calcio svizzero avrebbe avuto un altro tipo di considerazione all’estero. Anche se per il percorso fatto dobbiamo solo fare i complimenti ai basilesi e manifestare loro grande stima.”

Bene la panchina lunga

-Si parla del turnover del Basilea ma tu avrai molte scelte da fare, tante opzioni dalle quali attingere, cosa che nelle ultime settimane non era capitato spesso. Immagino che ti faccia piacere poter gestire tutti questi giocatori anche in vista delle partite che arriveranno?

“Sono contentissimo anche perché, come ho detto prima, quello che potrà fare la differenza domenica magari non saranno i primi minuti ma chi entrerà dalla panchina nella seconda parte di gara. Gente più fresca di loro e sono felice adesso che arriva il momento cruciale della stagione di avere la rosa quasi al completo. Spiace solo per Lukas Mai che non sarà con noi, ma abbiamo recuperato Mahou che ha giocato poco ed avere anche lui a disposizione negli ultimi minuti è un valore aggiunto. Benvenga avere tanta scelta soprattutto nelle ultime quattro partite perché abbiamo ancora tanti diffidati e probabilmente giovedì non saremo gli stessi da domenica e poi avremo un’altro match importante il Lunedì di Pentecoste. Infine ci sarà la ciliegina sulla tora che vogliamo preparare con tutti i giocatori perché più soluzioni ho, più possiamo mettere in difficoltà l’YB.”

Obiettivo secondo posto

-Per riallacciarmi alla tua risposta hai ben sette giocatori a rischio squalifica. Questo ti porterà a fare qualche riflessioni speciale in vista delle partite che mancano di qui alla fine?
“No. Dobbiamo pensare a una partita alla volta. Il nostro obiettivo dichiarato è cercare di portare a casa tre punti da Basilea. La squadra lo sa, quello che dobbiamo cercare è uscire con un risultato positivo dal St. Jakob-park. Desideriamo arrivare secondi, non ci nascondiamo, se poi arriviamo terzi siamo felici lo stesso. L’obiettivo è arrivare là dove negli ultimi anni non siamo mai arrivati. Vogliamo sempre fare lo step successivo che stavolta significa arrivare secondi. Sono troppi anni che il Lugano non riesce a eguagliare le squadre allenate da Roberto Morinini. Per me sarebbe motivo di grande orgoglio e soprattutto per la mia squadra”.

Risposta sul campo

-Prima hai detto “ricordiamoci dove andiamo a giocare” però il Basilea in casa non è più quello al quale eravamo abituati. Ha conquistato 5 vittorie su 16 partite, voi in trasferta avete fatto un solo punto in meno di loro in casa.

“Si dimentica che ieri hanno preso gol solo al 127′. Onestamente quando succede una roba del genere non puoi fare altro che in due o tre giorni cercare di ricaricare le batterie per dare subito una risposta sul campo. Quando non hai troppo tempo per pensare, come non ce l’hanno loro, devi solo rispondere colpo su colpo e dunque faccio fatica a immaginare un Basilea arrendevole che davanti al suo pubblico abbia voglia di far vincere il Lugano. Anzi per loro attualmente noi siamo la squadra già tranquilla, che è in Europa e che deve preparare la finale  di Coppa, non certo quella che deve preparare una battaglia domenica”.

Tre partite diverse

-So che ti piace trovare delle letture delle partite che si affrontano. Hai detto che non  vi nascondete e che mirate al secondo posto. Ora affronterete nell’ordine Basilea, YB e Zurigo cioè le squadre di maggior blasone, peso e storia del calcio svizzero. Riuscire a raggiungere il vostro obiettivo passando indenni da questo trittico che valenza dà a questo finale di stagione, anche in ottica caratura della tua squadra e del club?

“Sono tre partite una diversa dall’altra. Domenica affrontiamo una squadra che ha bisogno di punti per andare in Europa, giovedì ospitiamo una squadra che non ha più niente da chiedere al campionato ma che vorrà venire a Lugano a far vedere che nettamente più forte in vista della finale di dieci giorni dopo. L’ultima a Zurigo sarà l’addio al calcio di Dzemaili, una festa, sperando che loro siano già salvi. Dunque tre sfide diverse, specie per gli avversari, sotto l’aspetto mentale e nervoso; noi dobbiamo cercare di vincerle tutte o almeno portare a casa risultati positivi. Sappiamo che se facciamo 5 punti, secondi o terzi ci arriviamo. Da qualche parte questi punti dobbiamo farli, almeno vincerne una e pareggiarne un’altra se vogliamo arrivare il più in alto possibile. L’obiettivo mio è scontato: andare a vincere a Basilea perché abbiamo le possibilità per poterlo fare, far vedere all’YB che siamo una squadra vera e chiudere in bellezza a Zurigo e non far fare nessuna festa. Però ci sono sempre anche gli avversari ma l’obiettivo non può cambiare. Per arrivare al meglio alla finale di Coppa dobbiamo fare più risultati positivi possibili  e non sicuramente arrivarci con  tre sconfitte. ”

Non al loro livello

-Rilancio e ti provoco un po’. Se il Lugano terminasse la stagione al secondo o terzo posto, uscendo indenne da queste tre partite, significa che è ormai al livello di questi prestigiosi avversari?

“Dico sempre che non siamo al livello di YB e Basilea, però dobbiamo  approfittare di eventuali défaillance per le fatiche nelle coppe di queste due squadre. Siamo allo stesso livello di Zurigo, Lucerna e San Gallo, lo dice la storia degli ultimi anni. Dunque non è un miracolo quello che abbiamo fatto, è solo frutto di un ottimo lavoro e ne siamo contenti e soddisfatti. Siamo felici di non giocarci la salvezza come lo Zurigo, che è campione svizzero e non è ancora matematicamente salvo. Siamo felici nel girone di ritorno di non aver avuto il percorso del San Gallo, perché sappiamo benissimo che siamo una squadra che può giocarsela con loro e che in questi anni a volte siamo arrivati terzi, quarti o quinti. Ma siamo sempre lì. Come dico spesso dobbiamo saper approfittare dei  momenti di poca lucidità delle due squadre più forti. Ma negli ultimi anni il Lugano, e non sto parlando solo degli ultimi mesi, è stato lì a giocarsela con loro. E’ bello che per quel che ci riguarda si parli sempre meno di salvezza ma di posti in Europa”

L’arbitro della finale

-Hai visto la designazione arbitrale per la finale dei Coppa. Curiosamente anche domenica sarete diretti dal signor Fändrich. pensi che possa essere un’anteprima di quello che può accadere a Berna?

“Non penso. Con Fähndrich abbiamo conquistato tanti punti. L’unico rigore che ha dato e che era discutibile  è proprio stato a Berna contro l’YB. Speriamo che non si ripeta quella situazione che non era piaciuta a tutti. Ma abbiamo a che fare con un buon arbitro e sono sicuro che potrà gestire al meglio la finale, visto che ha una grande esperienza.”

Sabbatini sempre verde

-Qualche giorno fa la società ha rinnovato a Sabbatini per un altro anno il contratto quale giocatore. Puoi dire due parole su di lui, sei soddisfatto di poterlo avere a disposizione anche l’anno prossimo?
“Ho poche parole da dire su Jonathan. E’ un giocatore che risponde sempre con i fatti; lascio le parole agli altri. So quello che fa sul campo, è un giocatore al quale non regalo assolutamente niente. Sono molto sincero: il suo livello di intensità negli allenamenti con gli anni invece di calare  è aumentato, questo grazie anche alla società che ha inserito in rosa tanti giocatori giovani che vogliono rubargli il posto e questa concorrenza interna ha fatto sì che lui quest’anno non abbia mollato di un centimetro. Sono molto contento che il club gli abbia ribadito la fiducia che gli io do ogni domenica. Sono anche contento che la concorrenza ci sia e che i giovani elementi stiano prendendo sempre più minuti e campo. Se vogliamo ambire a obiettivi più grandi non possiamo avere due o tre centrocampisti ma almeno quattro di qualità per eventuali squalifiche, infortuni e cambi durante le partite. Troppe volte quest’anno, quando non ho avuto centrocampisti in panchina, non abbiamo vinto le partite e sono le statistiche a dirlo.” 

Altri articoli

Prima Squadra
Maccoppi miglior giocatore del gruppo 3 di Prima Lega
Prima SquadraLugano U21
Spinelli: 'Siamo carichi, vogliamo i playoff'