Cercare i tre punti sul "ghiaccio" di Winterthur

Cercare i tre punti sul “ghiaccio” di Winterthur

La prima giornata del girone di ritorno vedrà opposti domenica alle 16.30 Winterthur e Lugano. La squadra bianconera affronterà la trasferta priva di Saipi, Mai, Mahou e Hajdari che erano già assenti la scorsa settimana oltre che di Arigoni che si è lussato una spalla contro il GC. Al termine dell’allenamento di venerdì mattina il tecnico Mattia Croci-Torti ha risposto ai giornalisti nella settimanale conferenza stampa. La prima domanda ha riguardato l’avversario che domenica ha perso 5-1 con l’YB mentre parallelamente lo Zurigo ha battuto il San Gallo. Winterthur quindi che è sceso all’ultimo posto in classifica e sarà ancora più difficile da affrontare su un terreno che si preannuncia ghiacciato?

Contro pubblico e terreno

“Giocare alla Schützenwiese non è mai stato facile neanche quando il Winterthur era in Challenge League e sicuramente non sarà facile domenica. Ho appena letto una statistica, sono l’unica squadra che riempie lo stadio tutte le partite al 93% della disponibilità, dunque sicuramente anche nei momenti difficili hanno avuto un pubblico caldo che li ha aiutati. Sarà una piccola bolgia, sono consapevoli  che i risultati e la salvezza passano dall’affetto dei loro tifosi e dunque sappiamo che questa circostanza li può aiutare così come li può aiutare il campo perché evidentemente penso che siamo una squadra più tecnica di loro e un terreno ghiacciato aiuta la squadra che ha meno qualità tecniche. Ma non cerchiamo scuse, sappiamo che dobbiamo andare a Winterthur a prendere tre punti nonostante il campo, gli spettatori e le assenze. Sarà un Lugano che andrà là per prendersi i punti ma che sa che ci vorrà pazienza perché il Winterthur sta difendendo molto basso e attento ed è un complesso che concede poco. Prima di affrontare l’YB avevano disputato le ultime due partite qui a Cornaredo e abbiamo visto che stanarli non è una cosa facile, rinunciano tante volte alla fase offensiva affidandosi solo al contropiede e badano al sodo ed è la cosa che gli ha dato tanti punti in classifica.”

Voglia di rivalsa

-Cosa pensi dell’ingaggio in prestito di Joaquin Ardaiz da parte del Winterthur?

“Sono convinto che i giocatori che hanno voglia di rivalsa e di rivincita hanno molto da dare al campionato. L’anno scorso Ardaiz è stato un attaccante eccezionale in Challenge League, non è riuscito a riconfermarsi quest’anno a Lucerna dove comunque le aspettative sono diverse. Invece in una squadra come il Winterthur può sicuramente mettere a disposizione la sua forza fisica e il sinistro che a Lugano, nel breve anno che è stato qui, abbiamo imparato a conoscere. La voglia di rivalsa ne potrebbe fare un protagonista del girone di ritorno.”

Mai solo in Coppa

-A proposito di infortunati, qual è la situazione? Tornerete sul mercato?

“Non ci stiamo guardando intorno. Questa settimana non avremo ancora a disposizione nessuno degli infortunati mentre dalla prossima cercheremo di recuperare almeno Hajdari per la difesa. Sappiamo che Saipi riprenderà anche lui piano piano e dunque iniziamo a mettere qualche tassello. Peccato per l’infortunio di Arigoni che proprio non ci voleva. Sono comunque convinto che con Facchinetti, Espinoza e l’alternativa di una difesa a tre possiamo supplire alle assenze. Speriamo che per la partita di Coppa a Sion possiamo recuperare anche Lukas il cui infortunio non era così leggero. Inizierà ad allenarsi tra una decina di giorni e poi ci vorrà altrettanto per riprendere uno stato ottimale di condizione. Non ci fasciamo la testa, mi conoscete e sapete che cerco sempre di dare fiducia a chi c’è e di cercare altre soluzioni sempre con la speranza di recuperare al più presto gli assenti.”

Approccio umile

-Al di là del comprensibile rispetto per l’avversario di turno resta il dato statistico: su tre  incontri con il Winterthur li avete vinti tutti e in maniera abbastanza agevole. Vuol dire che il Lugano, se gioca da Lugano, deve vincere la partita di domenica?

“Infatti ho appena detto che andiamo là per vincere e che non dobbiamo avere paura dell’avversario, bisogna però essere attenti. E’ giusto che la parola umiltà esca tante volte dalla mia bocca in fase di preparazione del match, se andiamo convinti di dominare a Winterthur è il momento che succede il contrario  e poi saremmo qua a leccarci le ferite. Invece dobbiamo essere positivi, sapere che siamo più forti ma anche consapevoli del fatto che su quel terreno -che da quanto ho sentito non sarà nelle migliori condizioni- dovremo magari cercare il risultato in maniera differente rispetto a quanto fatto nelle ultime tre partite e cioè cercando di giocare. Se non potremo farlo magari dovremo fare la partita in maniera diversa.”

La condizione di Steffen 

-Quando pensi che vedremo il vero Steffen: è arrivato come un valore aggiunto ma in realtà finora lo è stato poco?
“Secondo me Renato ha chiuso il girone di andata in maniera eccellente: è stato uno dei migliori in campo sia nella partita con lo Zurigo sia in quella contro il Winterthur: aveva trascinato la squadra. Purtroppo il problemino al collo non l’ha facilitato, la voglia di arrivare ai Mondiali ha fatto sì che tante volte non si sia fermato nonostante il dolore. Abbiamo cercato di gestirlo al meglio nel ritiro spagnolo: non dimentico che su sei amichevoli pre-campionato ha disputato solo le ultime due e per 45′. L’ho fatto giocare, magari non in una condizione ottimale, proprio per far sì che trovi questa condizione. Evidentemente è un  nazionale, ci sono aspettative non dobbiamo nasconderci.  Anche lui non è tipo da nascondersi e da non assumersi responsabilità, sa che può fare meglio ma negli ultimi due giorni l’ho visto lavorare con molta concentrazione dunque sono sicuro che almeno una settantina di minuti li abbia nelle gambe per disputare una partita come si deve già domenica”.

La bravura di Moreira

-La parola pazienza l’avevi già usata alla vigilia del match con il GC e forse nel primo tempo la pazienza si era quasi trasformato in torpore. Eravate un po’ la brutta copia del Lugano propositivo. Immagino che avrai gettato un occhio alle immagini della partita di Coppa tra Grasshopper e Basilea  I cinque gol segnati dai renani ti hanno magari suggerito qualcosa su quello che avrebbe potuto cambiare sabato scorso a  Cornaredo sul piano dell’atteggiamento contro questo genere di squadre che si chiudono e che forse, se rispettate troppo, finiscono per addormentare la partita?

“A volte bisogna sapere recitare il mea culpa. L’ho fatto a proposito del primo tempo della mia squadra, sicuramente avremmo potuto giocare in maniera differente. Ci sono allenatori che giocano solo per metterti in difficoltà, il GC nel primo tempo ha fatto zero tiri in porta, tranne quello del gol di Kawabe. Dunque ha disputato una gara prettamente difensiva per bloccarci, con Bolla terzino schierato all’ala destra. E’ venuto a Cornaredo per non farci fare la partita ed è inizialmente riuscito. Siamo riusciti a girare la partita, tra virgolette, in impostazione nel secondo tempo quando abbiamo trovato qualche dinamica. Il loro portiere ha completamente spezzato il ritmo della partita per tutto il secondo tempo e questo non è successo nella sfida di Coppa di mercoledì sera dove Hammer gestito la partita in maniera completamente differente di Moreira. La verità è che il Grasshopper è sempre rimasto sotto e dunque il match era differente. A volte la qualità di un portiere si vede anche da queste cose, contro di noi Moreira è riuscito a romperci il ritmo e difficilmente riuscivano a prenderlo, è stato bravo e nemmeno è stato ammonito fino alla fine della partita. Fa sorridere che a volte vedi partite dei mondiali con 12-15 minuti di recupero e qui al portiere del GC nessuno ha detto niente nonostante al 46′ e 35” ci abbia messo un minuto e 15 per battere una rimessa dal fondo. ”

Essere ambiziosi

-Dall’altra parte della strada, alla Corner Arena, se ricordo bene l’allenatore Luca Gianinazzi ha spiegato che loro prendono in considerazione pacchetti di cinque partite per poi fare una sorta di bilancio. Se pensiamo al mese che vi attende è corretto dire che capiremo veramente chi è il Lugano visto che abbiamo due partite (Winterthur e Lucerna) in teoria da sei punti e poi le sfide con i pezzi grossi YB e Basilea e infine l’importantissima partita di Coppa? Vi giocate tanto in questo periodo?

-A me risulta difficile pensare in termini di blocchi di cinque partite. Forse l’hockey con impegni ogni tre giorni non può essere paragonato. Noi giochiamo ogni sette e siamo focalizzati domenica per domenica. E’ una questione anche culturale, abbiamo il tempo di imparare e corregge gli errori, le cose che non sono andate bene domenica le abbiamo lavorate in settimana. Non credo che nel disco su ghiaccio ciò possa avvenire quando scendi in pista tre volte in quattro giorni. Secondo me, più che vedere dove saremo tra un mese, dobbiamo concentrarci a fare del nostro meglio partita dopo partita. Dobbiamo essere ambiziosi, siamo secondi non dimentichiamolo e lì che vogliamo rimanere, sappiamo che negli ultimi anni non lo siamo mai stati a questo punto del campionato. E’ già una bella cosa essere lì e vogliamo provare a rimanere più in alto possibile. Se tra cinque giornate saremo terzi o quarti sarà un peccato, se continuiamo a essere secondi vorrà dire che abbiamo fatto un gran lavoro, Concentriamoci su domenica perché poi avete visto che possono succedere infortuni, squalifiche, si lavora  con un’altra rosa. E’ inutile guardare troppo avanti, avete visto cosa succede a Sion, Balotelli è entrato forte e ha preso un altro giallo, hanno venduto un giocatore e non sai mai con che squadra vai a giocare. Prendiamo partita per partita pensando che vogliamo far bene: deve essere quello l’obiettivo della squadra. Non giocare mai per pareggiare le partite, scendere in campo con una mentalità vincente, sapendo che c’è un avversario e che a volte devi reagire al vantaggio avversario com’è successo sabato scorso e non solo agire. La partita con il GC l’ho preparata io in maniera sbagliata poi magari sono stato bravo a correggerla in corsa.  Bisogna sempre assumersi le responsabilità e quando la squadra non fa un tiro in porta il primo responsabile sono io, poi siamo riusciti a girarla e il secondo tempo abbiamo fatto meglio.”

Aliseda e Amoura

-Aliseda ha superato Amoura nella tua gerarchia degli attaccanti?

“Ci sono partite dove Amoura può fare nettamente meglio di Ignacio e partite nelle quali l’argentino può metterci del suo. Ma non è tanto un confronto tra uno o l’altro, tra Steffen, Mahou, Aliseda o Amoura quanto piuttosto guardare a chi sta meglio. Amoura dopo la partita di Sion ha avuto qualche problemino ma ha voluto esserci e magari le cose non sono andate come tutti ci aspettavamo mentre Aliseda ha fatto qualcosa che non aveva ancora fatto qui e cioè essere presente per 45 minuti. A volte bisogna viaggiare su delle onde positive e vediamo se domenica sarà il suo momento o se decideremo di giocare in maniera diversa. ”

Espinoza

-Espinoza a che punto è non tanto sul piano della condizione ma su quello di adattamento tattico al nostro campionato?

“Lo vedo bene, sono abbastanza contento di lui. Nel calcio non è mai facile entrare a partita in corso e lui è già due volte che lo fa. Dunque se sarà il suo turno domenica di sostituire dall’inizio Arigoni sarà un bel banco di prova. E’ un giocatore che caratteristiche differenti rispetto ad Allan, ha maggiore spinta e meno fase difensiva. E’ quasi più un quinto e dobbiamo essere bravi ad adattarlo  alla fase difensiva a quattro ma anche a trovargli degli spazi come fatto nel secondo tempo della partita di sabato con il GC”.

 

 

 

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