Celestini: un terzo po

Celestini: un terzo posto meritato

Minuti di tensione nel finale della partita con il Grasshopper, prima del pareggio liberatorio ottenuto da Brlek e nell’immediato dopo partita in attesa dei risultati dagli altri campi. Il verdetto finale conferma l’equilibrio di un campionato che più pazzo non sarebbe potuto essere con quattro squadre a 46 punti. Il Lugano ha preceduto tutti grazie alla miglior differenza reti (+2). Le altre concorrenti hanno subite tutte più gol di quanti ne abbiamo realizzati.

Ovvia la soddisfazione nel clan bianconero: per la seconda volta in tre anni la squadra si qualifica all’Europa League entrando dalla porta principale. Il presidente Angelo Renzetti è felice e commosso: “Per noi l’Europa League era vitale per tante ragioni ma in primis per la questione economica. Ho sofferto tantissimo stasera perché abbiamo sbagliato troppe occasioni e ci siamo complicati la vita. Ci è andata bene ma va detto che nel corso del campionato molte volte avevamo perso punti per sfortuna. Il terzo posto ce lo siamo meritato tutto e ora guardiamo avanti.”

Fabio Celestini, il tecnico che ha rinnovato da poche ore il suo impegno con il FC Lugano, è soddisfattissimo a sua volta. “Abbiamo sofferto ma alla fine conta che al 95′ abbiamo potuto esultare, è stata come una favola, siamo stati insieme in campo aspettando l’ufficialità e gioendo insieme nello stesso istante.”

“E’ stata una partita strana, abbiamo sbagliato tanti gol e in particolare il 3-1 che ci avrebbe dato la calma necessaria a portare in porto la vittoria.  Non siamo mai stati tranquilli, dopo il gol del vantaggio ci siamo fatti raggiungere ancor prima della pausa. Siamo ripassati in vantaggio e loro hanno pareggiano e poi hanno segnato il terzo gol. Sapevamo che mentalmente era una partita difficile da gestire, una squadra che non ha più niente da perdere è sempre insidiosa. Ma credo che alla fine ci siamo meritati il terzo posto.”

“Ho rinnovato il contratto due ore prima del match e sono contento. Andare in Europa League per di più nei gironi ci permetterà di misurarci con squadre forti e crescere. Va detto che per un Lugano arrivare due volte in EL in pochi anni è un fatto eccezionale.”

“Quando sono arrivato e sentivo che il presidente sosteneva che eravamo una squadra da quarto posto pensavo bé prima salviamoci e poi vediamo. Angelo Renzetti e Giovanni Manna mi hanno sempre dato serenità e fiducia anche quando i risultati non venivano, la squadra ha accettato i nostri metodi: è stata veramente una vittoria di tutti. Mai un disaccordo o uno screzio, anche dopo la sconfitta contro il Thun nella prima del ritorno.”

“Fino a dieci giorni fa lo Xamax era ancora lì, io ogni tanto utilizzavo l’Europa come pressione positiva ma fondamentalmente non era tranquillo. E’ stato veramente come un sogno nel cassetto e questo ci ha fatto fare la serie di 15 risultati positivi su 18 partite nel 2019. E’ un filotto clamoroso, vuol dire che abbiamo lavorato meglio degli altri se alla fine ci siamo piazzati al terzo posto. Nel complesso visti in punti conquistati nel ritorno, le prove difensive e offensive con una differenza reti positiva, meritavamo questo traguardo.”

“Paura non ne ho mai avuta, parlo tantissimo con i ragazzi anche nei momenti difficili e ho sempre visto che la squadra c’era, anche se dopo il Thun ho capito che era necessario0 intervenire ed è ciò che abbiamo fatto e i risultati si sono visti.”

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