Celestini: spettacolo per mezzora e poi sacrificio 1

Celestini: spettacolo per mezzora e poi sacrificio

Vittoria sofferta ma meritata quella conquistata domenica a Cornaredo dal Lugano contro il Thun. Il presidente Renzetti a fine gara è felice di quanto mostrato dalla squadra specie nel primo tempo (“il migliore della stagione”) e della seconda affermazione consecutiva, in questo campionato non era ancora successo. Dal canto suo il tecnico Fabio Celestini quando gli chiedono se dopo il buon primo tempo la sofferenza nel secondo fosse un po’ calcolata risponde. “No. Il primo tempo mi è piaciuto perché c’è stato il gol di apertura che era un po’ la fotocopia di quelli con il San Gallo. Ho detto alla squadra che in tutte le partite queste genere di azioni ci sono e bisogna sfruttarle perché abbiamo gli attaccanti per farlo.  Poi il Thun gioca in modo diverso dal San Gallo e quindi non abbiamo potuto ripetere le stesse giocate. Dal 25′ alla pausa ho visto comunque una squadra che può fare veramente delle cose che mi piacciono. C’è stata un’azione magnifica alla fine del primo tempo e lì ho capito che questo Lugano può veramente giocare un grande calcio. Però so che molti ragazzi sul piano fisico hanno il fiato corto soprattutto per gli infortuni che ne hanno pesantemente condizionato la preparazione. Junior è dovuto uscire ad inizio ripresa e abbiamo perso qualcosa sulle ripartenze, poi è toccato a Bottani e anche lì, oltre alle ripartenze, ci è mancato un elemento che potesse giocare tra le linee. Non sono usciti per infortuni ma a titolo precauzionale, Junior non è al meglio e Mattia non ha ancora i novanta minuti nelle gambe. A quel punto la squadra ha dovuto abbassarsi: so che attualmente non possiamo tenere certi ritmi e talune giocate per  tutto il match ma oggi ho avuto la soddisfazione di vedere che i ragazzi sanno soffrire. Anche se nel finale abbiamo fatto errori a livello difensivo dovuti alla stanchezza, la partita l’abbiamo vinta e quando conquisti i tre punti non è mai solo fortuna. Significa che i ragazzi ci hanno creduto, hanno lottano, si sono tuffati davanti ai palloni; chi è entrato ha dato il suo contributo. In sintesi: primo tempo con contenuti molto interessanti e ripresa con pochi contenuti ma grande spirito di sacrificio fino al 95′.”

-Le condizioni del terreno da gioco, visto che ha provato per parecchie ore, vi hanno condizionato?

“No, il campo era un po’ grasso comprensibilmente ma si poteva giocare perfettamente al calcio e la squadra durante 25′ l’ha fatto alla grande. L’unica penalizzazione dal terreno pesante l’hanno forse avuta, alla lunga, i ragazzi che venivano da infortuni. Sapevo che alcuni cambi erano obbligati ma che dovevo anche stare attento al rischio crampi. Il secondo tempo per me è un po’ complicato per queste circostanze, ma sino alla pausa sarà difficile cambiare.”

-E’ solo una questione di tempo mi pare di capire, questa squadra poi sarà in grado di gestire al meglio tutti i novanta minuti?

“Penso che si è visto anche dopo il loro pareggio quanta voglia di giocare abbiamo avuto. Certo ci sono ancora dettagli da allenare e migliorare. In alcuni momenti comunque ho visto grande personalità, Brlek ha fatto una partita eccezionale, ci sono state anche a livello di singoli cose eccellenti. Sabbatini, da mediano basso, è stato bravo e intelligente nei minuti di nostra difficoltà, è uscito bene con la palla. Sono contento. Fare sei punti in due partite casalinghe non è mai facile, contro squadre come San Gallo e Thun ancora meno. Considerando poi che questa fase di gioco l’abbiamo allenata un giorno e mezzo… Ci vorranno ancora settimane per oliare i meccanismi. Se pensiamo che talvolta, dopo la preparazione estiva, si dice che la prima partita di campionato è difficile nonostante si abbiano sei settimane di lavoro alle spalle, beh noi abbiamo lavorato solo tre settimane e non possiamo chiedere ai ragazzi di fare le partite perfette. ma lo spirito è giusto.”

-Ti aspettavi un’intesa tanto buona tra Gerndt, Bottani e Junior?

“Me l’aspettavo perché li ho visti in allenamento, cercarsi e parlarsi. Mi è sembrata un’opzione interessante. Se poi vediamo che in queste tre partite hanno fatto assist e gol solo loro che dove aggiungere? E’ bello quando gli attaccanti si intendono alla perfezione, in questi anni nelle squadre che ho allenato ho avuto poca fortuna al proposito, adesso con Alex, Junior e Mattia abbiamo tre elementi con caratteristiche diverse ma che hanno uno spirito di collaborazione eccezionale. Si cercano sempre, non c’è l’egoismo di segnare, chi vede il compagno libero lo serve, si evita il tiro se un compagno può farlo da posizione migliore: quasi entriamo in porta con la palla. E’ un bel segnale.”

-Anche il lavoro dei centrocampisti è spesso oscuro ma importante?

“Sicuramente. Con tre punte come le nostre, libere di svariare sul fronte offensivo, quello che chiediamo al centrocampo è di occuparsi del terreno in tutta la sua ampiezza; a livello fisico chiediamo ai tre veramente un grande impegno.  Poi vogliamo anche che arrivino in zona tiro, ma succederà poco a poco quando riusciremo  gestire gli incontri anche con il possesso palla e una linea difensiva più alta. Allora probabilmente loro arriveranno più freschi vicino all’area avversaria, oggi si è già visto Vecsei tirare a rete, Brlek è arrivato in fondo ma  non ancora con la brillantezza che vorrei vedere.”

-Su Da Costa, che pare sempre più sicuro e ritrovato, cosa puoi dirci?

“Per me David è molto importante. Alla fine i portieri devono parare e lo sta facendo bene. I tiri da fuori contro il San Gallo non erano tutti facili e anche oggi è stato impegnato con due o tre conclusioni che su questo campo se le lasci scappare, possono creare quai. E lui è stato bravissimo.”

Foto: TiPress

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